Evitare problemi inutili ed offrire una soluzione semplice la regola aurea dell’esame avvocato 2013-2014
Annoverata tra le professioni intellettuali ex art. 2229 del codice civile, tuttora considerata (malgrado il momento poco felice) tra le più prestigiose ed ambite. Parliamo della professione di avvocato. Esami di abilitazione “da incubo”, carriere rigide, stipendi penalizzanti. Tutti elementi che dovrebbero suggerire un forte calo del desiderio presso le aspiranti toghe.
La smentita arriva direttamente dal CNF, i cui dati restituiscono un’impressione decisamente diversa. Il numero degli avvocati italiani si mantiene su livelli record: 247.000 (tre volte la media europea) cui si aggiungono gli oltre 30000 candidati che ogni anno, a dicembre, si passano il testimone sui banchi dell’esame avvocato.
Esame Avvocato 2013 2014: Come si diventa avvocati in Italia?
Conditio “preliminare” per intraprendere il percorso di avvocato è il possesso della laurea in Giurisprudenza (corso attivo presso tutti gli atenei italiani, a ciclo unico), seguita dalla pratica forense (due anni) presso uno studio legale, fermo restando la possibilità di frequentare una delle numerose Scuole forensi istituite dai Consigli dell’Ordine.
Il “praticantato” è obbligatorio ai fini dell’ammissibilità all’esame avvocato. L’aspirante toga presenta domanda di iscrizione al Registro dei Praticanti tenuto dal Consiglio dell’ordine della città nella quale è residente oppure domiciliato e, contestualmente, inizia la ricerca del “dominus” presso cui svolgere la pratica forense. Conclusa la pratica, è la volta del temutissimo esame avvocato. Al compimento del secondo anno di pratica legale, il praticante deposita il libretto di pratica, documentante l’attività svolta in tribunale e le questioni deontologiche affrontate, dopodiché può richiedere l’agognato “certificato di compiuta pratica”, indispensabile per accedere all’esame avvocato.
L’esame per l’iscrizione negli albi degli avvocati ha cadenza annuale (dicembre) e si svolge nella sede di Corte d’Appello nel cui distretto si è effettuata la pratica.
L’esame avvocato ha carattere pratico-teorico. Le prove scritte (7 ore ciascuna) sono tre, da svolgersi sui temi formulati dal Ministero della Giustizia, e consistono in:
- la redazione di un parere motivato civile;
- la redazione di un parere motivato penale;
- la redazione di un atto giudiziario che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale, su un quesito proposto in materia scelta tra il diritto privato, il diritto penale ed il diritto amministrativo.
La prova orale dell’esame avvocato, invece, consiste:
- nella discussione, dopo una succinta illustrazione delle prove scritte, di brevi questioni relative a cinque materie, di cui almeno una di diritto processuale, scelte preventivamente dal candidato, tra le seguenti: diritto costituzionale, diritto civile, diritto commerciale, diritto del lavoro, diritto penale, diritto amministrativo, diritto tributario, diritto processuale civile, diritto processuale penale, diritto internazionale privato, diritto ecclesiastico;
- nella dimostrazione di conoscenza dell’ordinamento forense e dei diritti -doveri dell’avvocato.
Superato l’esame avvocato, al candidato è rilasciato un diploma di abilitazione. Solo allora egli potrà chiedere l’iscrizione all’albo forense presso il Consiglio dell’Ordine degli avvocati della città in cui è residente o ha il domicilio professionale.
Oggetto di varie scuole di pensiero e teorie più o meno fantasiose, l’esame avvocato non implica necessariamente un retroterra giuridico sconfinato. Resta ferma, tuttavia, la necessità per il candidato di studiare ed esercitarsi in modo scrupoloso e costante non solo nel periodo immediatamente antecedente alle prove. Di seguito proponiamo una breve rassegna di consigli utili all’acquisizione della metodologia di studio più efficace in vista dell’esame avvocato 2013-2014
Consigli Esame Avvocato 2013 2014
- Rispolverare la manualistica universitaria per l’esame avvocato 2013-2014. In vista della redazione dei pareri, rinfreschiamo il nostro bagaglio nozionistico evitando snervanti sessioni di studio forzato. Ripassiamo la ratio di questo o di quell’istituto (a cosa serve? Quale finalità persegue?) in modo da “velocizzare” il corretto inquadramento delle norme più opportune da applicare ai casi di specie. Ricordate: il parere non si esaurisce nella sterile trasposizione di dati appresi acriticamente. Il successo di un parere sta nella capacità di fondere l’analisi fattuale del caso concreto con le appropriate motivazioni giuridiche.
- Lettura “aggiornata” della giurisprudenza all’esame avvocato 2013-2014. Le questioni che hanno maggiore probabilità di “uscire” all’esame avvocato non sono monopolio di docenti-formatori chiaroveggenti. La statistica vuole che molte tracce siano ispirate a casi giurisprudenziali particolarmente dibattuti nell’ultimo periodo. Tenetevi aggiornati sui temi caldi della giurisprudenza recente, focalizzando l’attenzione sugli ultimi contrasti giurisprudenziali pendenti o risolti, specie se aventi ad oggetto importanti istituti codicistici. Per orientarvi proficuamente nella vasta produzione pretoria, attingete allo sconfinato repertorio giurisprudenziale gratuito online, senza rinunciare alle riviste di giurisprudenza e alle banche dati del dominus.
- Allenare scrittura e sintesi all’esame avvocato 2013-2014. Tassativo, nei mesi precedenti l’esame avvocato, l’allenamento alla scrittura. Chi si accinge a sostenere l’esame avvocato è spesso disabituato a tale attività. Causa gli anni di università, dominati dalle prove orali, e la pratica forense, spesso appiattita su formule prestabilite, pedisseque. Scrivete molto e simulate a casa le prove d’esame in tempi progressivamente ridotti. L’elaborazione personale migliora le capacità espositive e la velocità di composizione. Come si scrive, poi, è importante quanto ciò che si scrive. I commissari raccomandano di scrivere con grafia leggibile ed articolare discorsi brevi e chiari, oltre ad evitare errori di ortografia. Adottate un linguaggio tecnico ma semplice, mantenendo un equilibrio, anche quantitativo, tre le parti.
- Usare i codici “giusti” all’esame avvocato 2013-2014. Impratichirsi con la consultazione dei codici commentati (meglio se presi in prestito) prima dell’esame avvocato è indispensabile. Rimandate l’acquisto agli ultimi mesi ed aspettate le edizioni più aggiornate. Per la scelta dei codici, consigliamo di privilegiare i volumi basati su criteri di evidenza grafica e facilità di consultazione.
Consigli esame Avvocato 2013 2014 – prova orale:
- Scelta delle materie all’esame avvocato 2013-2014. Assicuratevi che l’indicazione delle materie a scelta sia frutto di un’attenta e consapevole auto-valutazione. Un buon consiglio è “associare” le materie appartenenti alla medesima area, magari distribuendo proporzionalmente il peso delle materie tra quelle principali e le “minori”. Indicare unicamente materie “prestigiose”, poi, oltre a comportare un maggior carico di studio, potrebbe suonare come una sfida alla Commissione. Virare su materie più semplici, magari più familiari ad un “commissario medio”, potrebbe dimostrarsi una scelta più accorta. Per scongiurare imbarazzanti silenzi è utile preparare degli argomenti “cuscinetto”, che illustrino temi preliminari della materia, attigui a qualunque argomento.
- Rilettura degli elaborati all’esame avvocato 2013-2014. Preparate un discorso coerente e siate pronti a correggere eventuali errori e sviste. Dimostrate sicurezza e determinazione. Partire con il piede giusto il segreto per “impressionare” positivamente la Commissione.
- Scelta dei testi all’esame avvocato 2013-2014. Affiancate ai manuali “istituzionali” la lettura di volumi più agili, schematici, che assicurino un ripasso più rapido degli argomenti e delle nozioni di maggior rilievo.
- Assistere alle sedute d’esame all’esame avvocato 2013-2014. Raccogliete il più ampio numero di domande poste in tale sede, in modo da setacciare gli argomenti “ricorrenti”.
- Sempre auspicabile, infine, preparare un argomento di “apertura”, nel caso, della domanda a piacere.
Per saperne di più sull’esame avvocato 2013-2014, abbiamo raggiunto l’Avv. Stefano Maffei, Docente di Diritto Processuale Penale presso l’Università di Parma nonché Commissario per il distretto di Bologna all’esame avvocato 2013-2014
Prof. Maffei, quali sono le difficoltà più frequentemente riscontrate dai candidati nella stesura di pareri ed atti? Quanto conta il percorso universitario ai fini dell’esame avvocato 2013-2014 e dell’abilitazione? “Le Facoltà di giurisprudenza italiane non insegnano a scrivere. Quasi tutti gli esami sono orali e, con l’eccezione della ormai anacronistica tesi di laurea, gli studenti non vengono messi alla prova con la scrittura giuridica. Direi che per abilitarsi serve – più di ogni altra cosa – l’aver fatto un serio periodo di pratica e avere avuto la fortuna di un avvocato che abbia corretto le prime versioni di atti e pareri, dando consigli preziosi. Molti candidati, inoltre, seguono scuole di specializzazioni e corsi di preparazione ad hoc, che credo siano essenziali.”
E rispetto alla prova orale? Quali sono le difficoltà più comuni? “All’orale non ci si può nascondere, e spesso l’emozione gioca brutti scherzi. Nella mia esperienza però, il numero di respinti agli esami orali è piuttosto esiguo (non più del 10%). Con un paio di mesi di studio intenso delle materie prescelte direi che l’abilitazione è assicurata, a meno di pietosi strafalcioni.”
Quanto conta, in sede di preparazione all’esame avvocato, il ripasso della manualistica universitaria e quanto la lettura della giurisprudenza? “Ripassare i manuali universitari serve a poco, a mio avviso. Suggerisco invece di effettuare delle vere e proprie simulazioni, magari sulle tracce degli anni precedenti, chiedendo poi a professionisti o colleghi di dirci la loro opinione su quanto scritto. È sorprendente quanto si possa imparare anche solo confrontando due scritti sullo stesso argomento, al fine di migliorare i propri elaborati in termini di chiarezza e incisività.”
Esistono tecniche o suggerimenti per affrontare al meglio le prove scritte dell’esame avvocato? “Non punterei sulla memoria, visto che ancora oggi sono disponibili i testi commentati. Piuttosto, consiglio ai candidati di non iniziare da subito a scrivere, ma di organizzare i proprio pensieri tramite uno schema, in modo da avere le idee chiare sui passaggi cruciali dell’argomentazione. L’errore più imperdonabile è quello di produrre un elaborato incoerente, poco strutturato o ripetitivo.”
Quali sono le caratteristiche dello scritto più apprezzate dalle Commissioni esaminatrici? “Non servono 8 pagine per spiegare cosa sia l’usucapione o il dolo eventuale. Niente entusiasma le commissioni più di un parere chiaro, incisivo e breve, perché leggere 300 pareri e atti sulla stessa questione, le assicuro, è impresa sfiancante.”
Come approcciare “psicologicamente” l’esame avvocato 2013-2014? “Questa è senza dubbio la questione più cruciale. Da Commissario per il distretto di Bologna, ho visto candidati che all’esame si sono fatti prendere dal panico, forse anche a causa della fatica fisica legata alla lunga durata delle prove. D’altro canto, ho assistito di persona a scene melodrammatiche con candidati che hanno finto svenimenti, mal di pancia e coliche renali pur di andare al bagno per parlottare con qualche collega. E spesso, sono proprio i colleghi a mettere sulla cattiva strada con interpretazioni fantasiose ed errate.”