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Nino Di Matteo all’Università di Catania su mafia-economia-corruzione

Redazione Controcampus 27 Aprile 2015
R. C.
23/11/2024

Università degli Studi di Catania - Mafia, economia e corruzione: il pm Nino Di Matteo ospite dell’Università di Catania “L’appello che rivolgo ai giovani è di non essere indifferenti alla mafia e alla sua penetrazione nel sistema economico, politico e amministrativo dello Stato perché è costata la vita a magistrati e ad uomini dello Stato.

Non si deve voltare la faccia dall’altro lato perché la lotta alla mafia deve essere di tutti e per questo invito voi giovani ad informarvi, a ragionare, ad essere consapevoli e a lottare per la verità, per la legalità e per la giustizia perché solo così si può sconfiggere la mafia e la mentalità mafiosa e soprattutto garantire a voi ed alle prossime generazioni un futuro”.

Con queste parole, stamattina, nella sala conferenze del Polo didattico “Gravina” del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania , il magistrato Nino Di Matteo ha concluso, tra gli applausi degli studenti catanesi, l’incontro sul tema “Mafia, economia e corruzione”.

Mafia, economia e corruzione: il pm Nino Di Matteo ospite dell’Università di Catania

In precedenza il magistrato Nino Di Matteo – alla presenza del rettore Giacomo Pignataro, del direttore del dipartimento, Giuseppe Barone, dell’avvocato Antonio Ingroia, del presidente del Movimento Agende rosse, Salvatore Borsellino, e del direttore di Antimafia 2000, Giorgio Bongiovanni – aveva evidenziato gli “scopi fondamentali” di Cosa nostra “sempre più interessata a condizionare e controllare la pubblica amministrazione e la politica per inserirsi nel sistema economico grazie anche al fatto che ad oggi non tutte le istituzioni nella componente politica, istituzionale, giudiziaria e amministrativa hanno reciso i rapporti con la mafia. E non si tratta di una semplice sottovalutazione di un fenomeno, ma di un’adesione culturale al metodo mafioso. Dobbiamo comprendere che Cosa nostra oggi è più attenta alla gestione del denaro pubblico, anche dei fondi europei, destinato alla pubblica amministrazione grazie all’ingresso della mafia nei salotti buoni grazie a professionisti, medici, imprenditori, politici e burocrati”.

Il sostituto procuratore della Repubblica alla Dda di Caltanissetta dal ’92 al ’99 e pubblico ministero della Dda di Palermo dal ’99 si è anche soffermato sul sistema corruttivo “che vede sullo stesso piano la famiglia mafiosa e l’imprenditore, quest’ultimo prima coattato, che agiscono insieme per condizionare il mercato per interessi comuni”. “La lotta alla mafia e alla corruzione non sono aspetti distinti e separati o diversi come vogliono far credere, bensì sono due facce della stessa medaglia, della stessa condotta criminale” ha aggiunto Di Matteo, il quale ha indagato sulle stragi dei magistrati Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e delle loro scorte, e sull’omicidio del giudice Antonino Saetta.

Il pm ha posto l’attenzione anche “sulla politica italiana che ad oggi non ha emanato norme utili per combattere la collusione della mafia con altri sistemi, visto che su 60 mila detenuti solo poche decine sono in carcere per reati di corruzione contro la pubblica amministrazione. E non certo perché l’Italia sia immune alla corruzione, ma solo perché il sistema corruttivo rimane impunito grazie alla prescrizione del reato, che di fatto rappresenta la sconfitta dello Stato”.

“E’ anche vero che per il definitivo salto di qualità alla lotta alla mafia e alla rescissione dei rapporti con l’esterno – ha aggiunto Nino Di Matteo – occorre che la politica si riappropri del proprio ruolo, coinvolgendo e non attaccando la magistratura che spesso è lasciata sola nel contrastare la criminalità organizzata”.

Un lungo discorso, quello di Nino Di Matteo, introdotto dal rettore Pignataro, il quale, nel ringraziare “la magistratura per il lavoro svolto per cambiare il volto della Sicilia”, ha invitato i “giovani ad un maggiore senso civico ed educazione alla legalità per far vivere i valori della democrazia e della libertà”. Sulla stessa linea anche il direttore del dipartimento, Giuseppe Barone, ed il direttore di Antimafia 2000, Giorgio Bongiovanni.

“La mafia non è solo quella che spara, ma è quella che ordina di sparare, grazie ad uno Stato che negli ultimi 850 anni non è mai riuscita a sconfiggerla e con la quale ha mantenuto rapporti. Le organizzazioni mafiose oggi fatturano 150 miliardi di euro, oltre a 80-90 miliardi di traffico di droga – ha spiegato Bongiovanni – siamo il Paese più corrotto del mondo, con miliardi di euro strappati ai nostri giovani e con magistrati abbandonati dalla politica”. Proprio sul rapporto politica e magistratura si è soffermato l’avvocato Antonio Ingroia, il quale ha posto l’accento sulle “trattative Stato-mafia che hanno permesso alla criminalità di sopravvivere e di mantenere quel sistema di potere politico-economico che vede i magistrati con la schiena dritta in difficoltà. Abbiamo bisogno di una diversa classe dirigente, di un diverso ceto politico e di una diversa cultura politica”.

E, infine, la toccante e commovente testimonianza di Salvatore Borsellino, il “fratello di sangue di Paolo, ma non il fratello legato alla sua terra per amore”. “Io ho lasciato Palermo a 27 anni pensando così di aver risolto i miei problemi con la Sicilia, mentre Paolo è rimasto a lottare la mafia insieme con il suo vero fratello, Giovanni Falcone. Entrambi sono stati uccisi in autentiche stragi di Stato di cui ancora oggi non abbiamo giustizia e verità” ha spiegato il presidente del movimento Agende rosse.

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto