Partiamo dall’ Orientamento e Tutorato, parole forse sentite molte volte ma per molti una vera e propria chimera; per prima cosa, dobbiamo sapere che varie leggi prevedono il diritto degli studenti a ricevere dall’Università un supporto informativo, in entrata (azioni informative e formative sull’offerta didattica delle Facoltà, sui percorsi di studio relativi ai diversi curricula e sui saperi minimi necessari per accedere ai vari Corsi di Laurea), in itinere (azioni di assistenza volte a favorire il superamento di specifiche difficoltà individuali, al fine di ridurre la durata effettiva degli studi e di evitare gli abbandoni), e in uscita, (azioni finalizzate a promuovere l’acquisizione da parte dei laureandi e dei laureati di competenze utili per l’accesso qualificato al mondo del lavoro, con corsi di sostegno alla creazione d’impresa, tirocini, stage, etc.).
Il tutorato, disciplinato dalla legge 341/90 è “finalizzato ad orientare ed assistere gli studenti lungo tutto il corso degli studi, a renderli attivamente partecipi del processo formativo, a rimuovere gli ostacoli ad una proficua frequenza dei corsi, anche attraverso iniziative rapportate alle necessità, alle attitudini ed alle esigenze dei singoli”.
L’aspetto più importante di questa legge è quello che prevede come “compito istituzionale dei professori e dei ricercatori di guidare il processo di formazione culturale dello studente secondo quanto previsto dal sistema di tutorato di cui all’art. 13” della legge 341/90 e all’art.15 del Ns Regolamento Didattico di Ateneo.
Il tutorato e l’orientamento, garantito, accessibile gratuitamente a tutti gli studenti e svolto dai docenti e dai ricercatori, che possono avvalersi dei servizi di supporto forniti dal Centro di Ateneo per l’Orientamento e il Tutorato (CAOT) ed essere occasionalmente coadiuvati, anche, da studenti seniores part-time.
Se non si usufruisce di questi servizi offerti dalle Università, capiterà sempre più spesso che strutture private possano lucrare sulle inefficienze del pubblico e soprattutto sulle nostre spalle.
Quindi a volte, anziché lamentarci delle ipotetiche inefficienze dell’Ateneo, ma nutrendo interesse verso la vita universitaria, e credendo in un suo costante miglioramento, invece di restare all’oscuro, delle possibilità offerte al manifestarsi di un dubbio, di un problema o per mero interesse, chiediamo chiarimenti ai Docenti, al C.A.O.T. e per i più timidi, alle Associazioni Studentesche dislocate in tutto l’Ateneo.