Spesso sembra di trovarsi di fronte persone che dopo aver conquistato quel posto, hanno completamente cancellato dalla memoria il fatto di essere stati anche essi studenti e di essersi trovati per tante volte dall’altro lato della cattedra, non per giudicare ma per essere giudicati. Abbiamo affrontato con un faccia a faccia i docenti più temuti di tutto l’Ateneo. Ecco quali sono le difficoltà maggiori che a detta dei docenti, gli studenti si trovano ad affrontare nel momento dell’approccio alla materia. Ed ecco la loro verità relativa alle sedute d’esame e al metro di valutazione da loro usato.
Facoltà di giurisprudenza
Non saremo di certo pionieri nell’individuare in Diritto Privato l’insegnamento più difficoltoso della Facoltà di Giurisprudenza. Ciò che ci interessa in questa sede, è cercare di capire come mai per tanti studenti quest’esame rappresenta un vero e proprio ostacolo difficile da superare. Ci è sembrato d’uopo parlare con il docente diretto interessato, il prof. Stanzione detentore della cattedra da molti anni. ”Diritto Privato è un esame fondante, e rappresenta una sintesi di tutti gli istituti e i settori che saranno poi affrontati in modo più approfondito e analitico negli anni successivi. La difficoltà fondamentale sta nel fatto che in un anno lo studente deve familiarizzare con un linguaggio tecnico molto difficile da apprendere. Consapevole di ciò, la commissione in seduta d’esame, non si ferma a verificare che il candidato abbia conseguito o meno un linguaggio tecnico, sarebbe impossibile pretendere una cosa del genere. E’ necessario che i ragazzi dimostrino di aver compreso le nozioni fondamentali e quindi di essere padroni della materia.” Il docente ci parla di unitarietà nella verifica.”L’esame si svolge in due parti: un colloquio di accesso preliminare con i collaboratori, che interrogano sulle nozioni fondamentali relative a ciascun settore in cui si articola il Codice Civile, solo se lo studente è in grado di rispondere a queste domande va avanti, e affronta la seconda parte che prevede l’ approfondimento con il prof. ordinario o uno dei prof. associati.”- L’ esame può essere causa di abbandono della Facoltà?- “Questo è l’esame della verità, quello che permette allo studente di capire se si è portati o meno per le materie giuridiche, e spesso prendere consapevolezza di ciò, significa per alcuni abbandonare il percorso di studi”.
Masiello Donatella
Facoltà di farmacia
Gli studenti della Facoltà di Farmacia hanno indicato come esame più difficile da superare quello di Chimica organica. Detentore della cattedra, nonché Preside di facoltà, il professore Riccio, ritiene che le difficoltà incontrate siano legate agli argomenti estremamente innovativi di questo esame, che gli studenti si trovano ad affrontare già al secondo anno di corso. Il docente afferma più volte che il programma è negli standard ed è pressappoco identico a quello di tutte le altre università italiane e anche straniere, per cui non ci sono studenti che si allontanano da Salerno per superare quest’esame altrove e poi ritornare per proseguire gli studi. “Il problema fondamentale è legato al fatto che nella maggior parte dei casi gli studenti non partecipano attivamente a quanto viene loro offerto dal punto di vista didattico come ad esempio le esercitazioni pratiche pomeridiane su quanto spiegato precedentemente, che risultano indispensabili per il superamento dell’esame. Gli studenti sono a conoscenza fin dall’inizio di come si svolgerà l’esame,che prevede tre prove scritte durante il corso con relativa valutazione, e che quindi permette ad ognuno di sapere già in un primo momento qual è il proprio grado di preparazione in modo tale da migliorarlo sfruttando il più possibile la disponibilità di docente e collaboratori durante il corso e le esercitazioni. L’ultima parte dell’esame prevede una prova orale che potrà essere affrontata solo dopo aver superato le prove scritte. Probabilmente questo è uno dei problemi maggiori che vede tanti ragazzi fermarsi per più tempo su quest’esame.”
Masiello Donatello.
Facoltà di economia
Per gli studenti della facoltà di Economia e Commercio uno degli ostacoli più ardui da superare è rappresentato dall’esame di Diritto Commerciale. Il docente della cattedra prof. Ma succi ci parla delle difficoltà legate all’approccio alla materia.”Un esame del genere presuppone innanzitutto un back-ground culturale specifico in campo giuridico. Per poter sostenere un buon esame di Diritto Commerciale, bisogna conoscere benissimo il Diritto Privato. Le difficoltà maggiori sono legate al fatto che la materia è in continua evoluzione e viene continuamente aggiornata. Il corpo normativo è particolarmente vasto e complesso, sarebbe forse più efficace uno studio ripartito che vedrebbe l’ esistenza di più esami piuttosto che di uno solo vista l’eccessiva ampiezza. Il vantaggio per chi studia bene e comprende il Diritto Commerciale è quello di potersi avviare con sicurezza alla propria professione. Per rendere più semplice la comprensione della materia si cerca, durante le lezioni di mettere in continua relazione il D. Commerciale con la vita vissuta, cercando così di mostrare la concretezza della disciplina. Per quanto riguarda la valutazione, in seduta d’esame lo studente deve dimostrare di aver compreso la ratio che sta alla base degli istituti e il perché di certe regole, non necessariamente si devono ricordare tutti i termini a memoria, il solo uso della memoria in un esame del genere non dà le basi per masticare il Diritto Commerciale in una successiva professione. Come è stato già detto, la caratteristica tipica del D. Commerciale è la sua continua evoluzione e solo una buona comprensione dà gli strumenti idonei per affrontare tutti i cambiamenti che permettono a questa disciplina normativa di stare al passo con la società. Non credo che questo esame con le sue difficoltà sia causa di abbandono del percorso di studi, una cosa del genere rappresenterebbe sicuramente una sconfitta per me e per i miei collaboratori.
Donatella Masiello. Facoltà di ingegneria
Focalizzando l’attenzione sulla facoltà di Ingegneria, emerge che uno degli “ostacoli” più ardui da superare, non solo sotto il profilo didattico, ma anche come capacità e propensione del professore ad insegnare e sostenere gli esami, è quello di Fisica Tecnica, un fondamentale dell’ indirizzo di Ingegneria Meccanica e Civile. Abbiamo intervistato il prof. Ciro Aprea, che ha risposto alle lamentele avanzate dagli studenti di ingegneria, sui criteri di valutazione durante gli esami, difficoltà della disciplina e rapporto con gli studenti. “ Sicuramente l’esame di Fisica Tecnica non è semplice, ma non credo possa essere considerato uno dei più difficili. L’ostacolo reale consiste nella prova scritta che molti studenti ripetono più di una volta, perché caratterizzata da esercizi che richiedono una comprensione specifica della materia, ragionamento e molto studio, per questo possono usufruire di libri e dispense con esercizi-campione simili a quelli dell’esame. In relazione all’esame orale, gli studenti sono a conoscenza di quali sono i concetti più importanti senza i quali non è possibile superarlo, su questo punto sono inflessibile. Onestamente, non credo di ostacolare gli studenti, pretendo un certo livello di preparazione, ma credo anche di offrirla adeguatamente.
La difficoltà maggiore sta nel fatto che gli studenti studiano poco, non si applicano in modo costante e quindi non “entrano” nella materia. Non mi sento colpevole di valutare erroneamente gli studenti, e tanto meno di ostacolare il loro iter universitario “.Come sempre ci sono delle discrepanze tra corpo docente e discente, segno di un divario che persiste e che difficilmente troverà un accordo, date le diverse posizioni delle parti in causa.
Antonella Pacella
Facoltà di scienze della formazione primaria
Da un sondaggio è emerso che per gli studenti iscritti al corso di laurea in Scienze dell’educazione uno degli esami definiti “ostacolo” è Psicologia Generale. Cari colleghi abbiamo ascoltato la vostra voce, ma ci è sembrato opportuno riportare l’opinione di colei che detiene la cattedra di tale insegnamento: la Prof. Boggi Cavallo. La docente ritiene che le difficoltà incontrate dagli studenti siano essenzialmente legate ad una scarsa preparazione di base, in quanto non tutti gli istituti scolastici di provenienza danno nozioni filosofiche e psicologiche per cui è necessario fare un lavoro di alfabetizzazione che consenta di acquisire un lessico consono alla disciplina. Un altro fattore ritenuto importante è la carenza di interazione con il docente nonostante la continua sollecitazione ad assumere un atteggiamento attivo durante le lezioni per avere approfondimenti e chiarimenti. In seduta di esame il metodo che ella predilige, per superare il normale impatto emotivo, è quello di iniziare con un argomento a piacere e anche qui si riscontrano difficoltà. A volte sembra che l’argomento non sia stato studiato ma solo orecchiato. Dà una spiegazione a tutto questo: “La colpa non è dei ragazzi, essi sono vittime di un sistema scolastico che non ha pensato a loro!”
Letizia Megale