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Il senso della Realtà: Piccola guida per un mondo migliore

R. C.
24/11/2024

Incomincio a chiedermi a cosa valga urlare a viva voce il proprio no alla guerra, quando poi quelli che hanno il potere di impedirla sono gli stessi cIncomincio a chiedermi a cosa valga urlare a viva voce il proprio no alla guerra, quando poi quelli che hanno il potere di impedirla sono gli stessi che non vogliono ascoltarci.

Scendo da quando avevo quindici anni nelle piazze e mai come questa volta abbiamo dimostrato di essere in tanti, uniti e determinati, mai come questa volta abbiamo dimostrato quanto siamo inutili, con quanta facilità il nostro grido può essere ignorato.
Le manifestazioni non bastano, tutti gli slogan e i discorsi non hanno mai fermato una pallottola.
C’è bisogno di concretezza, di combattere sul loro stesso terreno i poteri e gli interessi economici che stanno alla base dei conflitti e delle sperequazioni sociali.
Sì può fare, senza violenza, senza rivoluzioni, basta l’impegno consapevole e quotidiano che si trasforma in uno stile di vita, in queste pagine vi proporrò qualche idea, ma soprattutto lavorando attivamente allo studio e alla realizzazione di modelli alternativi di economia e di sviluppo che impongano nuovi e più razionali valori di benessere e ricchezza, basati non sul profitto ma sulla dignità umana.

Consumo critico
Consumo critico significa consapevolezza e responsabilità delle proprie azioni. Quando infatti acquistiamo un prodotto non soddisfiamo soltanto un nostro bisogno di consumatori ma andiamo implicitamente a finanziare ed appoggiare un’azienda o un gruppo economico, che potrebbe far ricorso allo sfruttamento minorile, impedire la formazione di sindacati, usare procedimenti altamente inquinanti o essere collegata ad altre aziende che magari producono armi e via dicendo.
La base del consumo critico è quindi l’informazione; cioè la coscienza di quali conseguenze può avere un gesto tanto semplice come fare la spesa. Ma non basta, una volta individuata un’azienda, il cui comportamento non riteniamo corretto, bisogna sospendere l’acquisto dei suoi prodotti e comunicare all’azienda in questione la nostra decisione.
Dobbiamo prendere coscienza del grande potere e della grande responsabilità del consumatore. Questo potere preso singolarmente è piccolo, ma moltiplicato per milioni di persone può mettere in ginocchio le più grosse multinazionali.
Il consumatore esercita il suo potere sul piano delle scelte: scegliendo cosa comprare e cosa scartare, noi segnaliamo al sistema i metodi produttivi che approviamo e quelli che condanniamo, sosteniamo le forme produttive e commerciali corrette, mentre ostacoliamo le altre.
A molti di voi questo discorso potrebbe apparire ingenuo e poco pragmatico, in realtà operazioni di questo genere sono già state messe in atto e con successo.
Vi propongo per ragioni di spazio solo un esempio, ma ce ne sarebbero molti altri:
Campagna “DICIAMO NO! ALL’UOMO DEL MONTE”, si sono presentate alla Del Monte, controllata dalla Cirio, quattro richieste precise:
– innalzare i salari dei braccianti a livelli dignitosi
– garantire ai lavoratori kenioti che producono ananas tutti i diritti previsti dalle leggi e dai contratti
– abbandonare l’uso dei prodotti chimici particolarmente dannosi e adottare misure protettive adeguate
– accettare il controllo di una commissione indipendente concordata con gli organizzatori della campagna.
Dopo la campagna di pressione con cartoline spedite a Del Monte e a Coop, una delle aziende commerciali che vende ananas della Del Monte col proprio marchio, la Del Monte ha trattato non solo con i sindacati kenioti, ma anche con le associazioni che avevano promosso la campagna. I quattro obiettivi sono stati raggiunti e si é anche ottenuto di far sostituire il direttore generale e il direttore del personale che ostacolavano la contrattazione .

Per saperne di più visita il sito www.manitese.it e in particolare le sezioni Centro Nuovo Modello di Sviluppo e Boycott.

Indipendenza energetica
Bush è un petroliere. Ed è stato eletto, come Balir del resto, grazie agli ingenti finanziamenti della Enror, colosso energetico statunitese, che ai tempi sostenne la prima guerra nel golfo (in Afganistan e in Iraq2 non è potuta intervenire, non per una svolta etica del suo management, ma perché è misteriosamente fallita lasciando sul lastrico milioni di piccoli risparmiatori), nell’ultimo intervento in Iraq è stato palese il ruolo della Esso. I più grandi interessi economici sono quelli che ruotano attorno all’energia. Se poi si considera che di solito i colossi dell’energia tendono a diventare anche colossi dell’informazione si capisce come, esercitando enormi pressioni economiche sui governi e pilotando l’opinione pubblica, riescano a piegare la politica nazionale ed internazionale ai loro interessi.
Il loro enorme potere deriva dal fatto che tutti dalle famiglie alle imprese abbiamo bisogno di energia per svolgere una qualsiasi attività.
Ora però sono già diversi anni che a Schoneau in Germania, gli abitanti di questa piccola cittadina hanno riscattato la rete elettrica e sono diventati energeticamente indipendenti. Ogni casa produce con tecnologie semplici e a portata di mano la propria energia e rivende addirittura quella che non utilizza alla rete nazionale, nel massimo rispetto dei principi liberisti dell’economia!
Ora immaginate che non sia solo una cittadina, ma un’intera nazione, o l’intera comunità europea ad adottare questo sistema, questo significherebbe ridurre drasticamente il potere economico, e quindi anche quello politico, dei grandi monopoli energetici, diminuendo la loro influenza sui governi. Inoltre questo metodo garantirebbe un uso più razionale ed efficiente dell’energia, con meno dispersione, sprechi e guasti e costi minori. Tutto ciò non è un utopia, le tecnologie necessarie sono già disponibili a un costo accessibile da diversi anni e le legislazioni lo permettono, ma ovviamente ci si è ben guardati anche soltanto dal mettere al corrente i cittadini di una simile possibilità!
Per saperne di più: Futuro sostenibile Wuppertal Institut editrice Emi

Finanza etica
Avreste mai immaginato di trovare queste due parole assieme? Finanza ed Etica? Eppure è così, già da diverso tempo si sono sviluppate reti bancarie e finanziare alternative, basate sulla trasparenza e sull’utilità sociale dei progetti che sostengono. Infatti le banche tradizionali sono i primi speculatori al mondo, la loro logica persegue solo il profitto (il loro! Non quello dei piccoli risparmiatori), così i soldi che voi vi depositate possono andare ad alimentare qualsiasi tipo di affare poco pulito e se non addirittura illegale. Sono numerosi i casi di banche coinvolte nel finanziamento di conflitti, traffico d’armi, progetti che hanno un impatto ambientale spaventoso e così via. Senza contare che mentre le banche tramite queste operazioni realizzano ingenti guadagni, i costi sociali che ne derivano sono a carico della spesa pubblica e quindi in definitiva delle nostre tasse.
I circuiti della Finanza Etica selezionano i progetti su cui investire scegliendoli in base alle possibilità di sviluppo sociale che offrono, molto spesso si tratta di piccoli finanziamenti per avviare attività produttive nel sud del mondo, vengono valutati l’impatto sulle comunità e sull’ambiente, spesso queste iniziative riescono a creare circoli virtuosi in grado di sollevare intere zone dalla miseria e dalla dipendenza. Ma non sono prestiti a fondo perduto, gli investimenti sono su attività produttive ricordiamo, e quindi i beneficiari sono generalmente in grado di restituire il prestito e gli interessi entro i termini prestabiliti. Infine vengono stilati e resi pubblici bilanci trasparenti in cui viene reso noto quali investimenti sono stati effettuati e i loro esiti e come sono stati ripartiti i guadagni fra banca e risparmiatore.
In questo modo i risparmiatori esercitano un controllo diretto su dove andrà a finire il proprio denaro.

Per saperne di più: www.bancaetica.com ,
Tutte queste proposte hanno in comune di rendere direttamente responsabile il singolo individuo, gli offrono un ruolo attivo, partecipante e realmente fattibile, nella costruzione del mondo sociale. La direzione è quella di smantellare i grandi centri di potere a favore di un modello di società più simile a una rete neurale, fatta di piccoli centri indipendenti, ugualmente importanti anche se riccamente diversificati e strettamente collegati tra di loro.
Queste sono solo alcune proposte, ce ne sono molte altre, tante altre ancora attendono che qualcuno le pensi e le realizzi. Sta a noi.

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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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