L’estate per antonomasia è una stagione molto amata dalla gente, soprattutto perché di solito in questo periodo le persone tendono a gustare il meritato riposo dopo un anno di impegni lavorativi, e questo comportamento è favorito dalle caratteristiche climatiche molto particolari che questa stagione porta con sé.
Le estati che stiamo vivendo al mare o in montagna ecco come stanno cambiando
Le ferie al mare o in montagna o in campagna, sono di solito accompagnate da giornate assolate che favoriscono queste uscite. Questo da un punto di vista storico!
Ma da qualche anno si sta osservando che ad estati africane, con temperature che non di rado sfiorano ed a volte anche superano i 40°C, succedono estati molto umide e piovose, ed inoltre la scomparsa delle stagioni di mezzo: primavera ed autunno sta portando degli inconvenienti nella capacità di adattamento metabolico ed in generale fisico, in sempre più numerosi individui nella popolazione.
Tanto che negli ultimi anni, nelle grandi città si sono dovuti creare dei veri e propri piani di intervento, volti alla tutela della salute dei soggetti a rischio, soprattutto per i più anziani e per i bambini. Si è alzato di molto il livello di attenzione, dovuto a queste anomalie climatiche da quando in Francia avvenne una moria di persone anziane causata dal caldo, che si è verificata qualche estate fa.
A tutto questo purtroppo il mondo scientifico risponde in modo non univoco, che rasenta a volte delle vere e proprie risse intellettuali tra i ricercatori di diverse nazioni, e quindi provenienti da diverse scuole di formazione e di pensiero. E proprio questa diversa poliedricità di formazione è all’origine dei diversi modi di approcciarsi ai medesimi problemi che stanno nella loro drammatica realtà davanti a tutti.
Un esempio di questi dissensi anche molto vistosi, sono le previsioni climatiche della estate che da pochissimi giorni stiamo vivendo.Gli studiosi italiani a differenza di quelli inglesi sono convinti che avremo una estate tiepida e ricca di pioggie, mentre gli studiosi del Regno Unito affermano che avremo un caldo torrido se non addirittura record. Ed a pensare che queste conclusioni così divergenti partono tutte dalle stesse osservazioni.
Chi sarà la nazione vincitrice di questo duello tra gli studiosi, lo si proclamerà solo alla fine di questa estate quando ormai non importerà più a nessuno!
L’unica cosa certa, è che il tempo europeo e nel caso nostro quello italiano purtroppo si sta sempre più tropicalizzando.
Speriamo che in futuro queste palesi differenze nell’ambiente scientifico di cui il fatto sopracitato ne è solo un esempio, avranno un termine cosicché si possano raggiungere delle conclusioni univoche, in modo da essere poi fatte valere davanti ad un mondo politico che è quello che poi alla fine, spettano le decisioni che contano.