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Lecco: 20 anni per l’infermiera Killer

11 Luglio 2006
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18/01/2025

"Volevo solo attirare l'attenzione su di meperchè mi sentivo sottovalutata.

E poi quelle persone destinate a morire in poco tempo mi facevano
“Volevo solo attirare l’attenzione su di meperchè mi sentivo sottovalutata. E poi quelle persone destinate a morire in poco tempo mi facevano pietà. Ecco perchè ho accelerato i tempi del loro decesso”. Così parlava l’infermiera Sonya Caleffi il 16 dicembre 2004, giorno della sua consegna spontanea alla polizia. Oggi la donna è stata condannata a 20 di carcere con l’accusa di aver ucciso dodici pazienti e aver tentato altrettanto con altri tre.
Il Gup di Lecco Gian Marco De Vincenzi ha escluso la premeditazione nelle azioni dell’infermiera che uccideva i suoi pazienti iniettandogli una siringa d’aria. Sonya Caleffi, oggi 36 anni, ai tempi lavorava presso l’ospedale Alessandro Manzoni di Leccco, in precedenza prestò servizio presso il Valuce di Como. SI è appurato che la donna soffriva di disturbi psichici e in passato anche di anoressia.
“Aveva paura di perdere il posto – ha tentato di spiegare la madre della Caleffi – e ha esagerato nel voler dimostrare la sua bravura tentando di porre rimedio a delle situazioni che lei stessa creava artificialmente”.

© Riproduzione Riservata
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