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Unimore: i mass media come fonti storiche

R. C.
15/12/2024

Alla Mediateca universitaria di Reggio Emilia continua la presentazione delle tesi di laurea più significative elaborate da neodottori Alla Mediateca universitaria di Reggio Emilia continua la presentazione delle tesi di laurea più significative elaborate da neodottori della sede d’Ateneo reggiana dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

Gli elaborati di Adriano Arati, Francesca Morselli e Federico Ruozzi, laureati in Scienze delle Comunicazione, indagano il ruolo del cinema e, più in generale dei mass media, come fonte storica e strumento di lettura dei più importanti fatti della società contemporanea. Se ne parlerà mercoledì 14 febbraio 2007 a Reggio Emilia nell’ambito del ciclo Mythesis.

L’Italia degli anni Sessanta-Settanta e gli influssi politici e culturali di quel ventennio sulla società di oggi visti attraverso l’analisi di documenti televisivi, cinematografici e della carta stampata nelle tre tesi di laurea che altrettanti neo dottori della facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia, Adriano Arati, Francesca Morselli e Federico Ruozzi, presenteranno mercoledì 14 febbraio 2007 all’interno dell’iniziativa Mythesis, originale proposta culturale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che propone alcune delle più interessanti tesi degli studenti laureati presso le Facoltà reggiane dell’Ateneo.

Durante l’incontro che avrà luogo alle ore 12.00 presso la Mediateca della Biblioteca Universitaria Interdipartimentale (via Allegri,9) a Reggio Emilia, verranno presentati i tre studi che analizzano avvenimenti politici e cambiamenti culturali dell’Italia di quaranta anni fa: da un lato con lo studio del Caso Moro, che alla fine degli anni Settanta sconvolse la vita politica e civile italiana con strascichi molto forti ancor oggi, e dall’altro, su un piano prettamente culturale, l’impatto sulla società odierna della morte dei tre cantautori più rappresentativi dell’Italia degli anni ’60 e ’70, Lucio Battisti, Giorgio Gaber e Fabrizio De Andrè.

Il sequestro Moro, nelle sue rappresentazioni mediatiche, sarà al centro dell’analisi delle tesi di Francesca Morselli e di Federico Ruozzi

Francesca Morselli propone “Il caso Moro: le metafanie cinematografiche”, analisi di tre note produzioni cinematografiche italiane (Il caso Moro, Piazza delle cinque lune, Buongiorno, notte), per interrogarsi su quanto la lente della finzione cinematografica possa rendere conto della veridicità di un fatto storico.

“Nella mia tesi – dichiara Francesca Morselli – sono partita dall’analisi del Caso Moro come fatto storico, quindi documentabile da fonti più o meno attendibili, senza darne giudizio alcuno o cercare di trovare colpevoli e innocenti. In un secondo momento il lavoro è passato ad un livello di indagine più astratto, più rarefatto, analizzando i film che hanno portato ‘il Caso’ sugli schermi e introducendo così il delicato rapporto che collega la storia alla finzione cinematografica”.

Ancora Aldo Moro e i suoi 154 giorni di prigionia al centro della tesi di Federico Ruozzi “Il Caso Moro nelle Fonti televisive italiane: relazioni e metonimie”, dove si propone un’analisi del sequestro del leader della Dc attraverso la documentazione fornita dai telegiornali e dagli approfondimenti dell’epoca sul caso. La tesi di Ruozzi è che la televisione rappresenti oggigiorno una “potente macchina del racconto storico”.

“Il punto di partenza del mio lavoro – ha spiegato Federico Ruozzi- è il riconoscimento del ruolo sempre più importante che i mezzi di comunicazione di massa hanno assunto nella storia del XX secolo. In particolare, la televisione fin dalla sua fase aurorale ha rivestito una posizione da protagonista e nel corso di questi ultimi cinquant’anni non solo nella fase del racconto e della diffusione delle informazioni, ma anche nella veste di agente di storia, partecipando attivamente alla costruzione del reale. La mia ricerca ha puntato a dimostrare che l’immagine televisiva riveste un vero e proprio ruolo di fonte per la ricerca storica, dimostrata in modo evidente in relazione al sequestro Moro”.

Lancia uno sguardo sull’Italia della rivoluzione musicale, la tesi di Adriano Arati dal titolo “Qualcuno era comunista… La ricostruzione post mortem dell’immagine dei cantanti nella stampa quotidiana italiana. Il caso Lucio Battisti, Fabrizio De André, Giorgio Gaber 1998-2003”.

Nove quotidiani analizzati per i trenta giorni seguenti alla scomparsa dei tre artisti, “vere colonne sonore del paese” al centro del lavoro dello studente reggiano che ha osservato come i mass media hanno affrontato e indirizzato le discussioni e le riflessioni sui tre musicisti scomparsi, in una riflessione sul ruolo della stampa oggi, in una società che “dipende in misura sempre maggiore dalla televisione”.

“La morte dei tre artisti – ha dichiarato Adriano Arati – ha ottenuto un’enorme attenzione, è stata trattata non come la perdita di tre semplici cantanti, ma di tre simboli degli anni sessanta e settanta, in grado di unificare nel lutto (e nel tentativo di appropriazione) il paese dei Post-Italiani (definizione di Edmondo Berselli, correlatore della tesi) arrivato alla fine del ventesimo secolo. Per fare emergere una tendenza a utilizzare schemi comuni di lettura e a coinvolgere la politica nelle riflessioni su Battisti, De André e Gaber”.

“Tutti e tre i lavori – ha precisato il prof. Alberto Melloni, docente all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e relatore delle tesi di laurea – presentano caratteristiche piuttosto interessanti e originali, poiché dimostrano come il lavoro di ricerca storica contemporanea sia possibile anche attraverso l’utilizzo di fonti meno comuni e tradizionalmente accettate, mantenendo e rispettando i più rigorosi criteri di ricerca storica”.

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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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