L’ideatore è Alberto Falossi, un giovane docente a contratto presso il dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Pisa.
Youpi è un luogo virtuale in cui gli studenti possono scambiarsi messaggi, chattare, commentare, inviare foto, caricare video o segnalare il proprio umore.
“Youpi -dice il Prof. Falossi– è stato un esperimento di “marketing non convenzionale”. Il suo obiettivo era quello di far iscrivere, in un tempo limitato, un buon numero di persone, solo con il passaparola senza altri tipi di pubblicità”.
Si può dire, senza ombra di dubbio, che il suo scopo è stato raggiunto. Il nuovo Facebook made in Pisa ha avuto 320 iscritti e 60mila contatti in pochi mesi. Youpi, infatti, non viene utilizzato solo dagli studenti della facoltà di Economia ma anche da quelli di altre facoltà. Questo è stato un progetto didattico autofinanziato per dimostrare sul campo la teoria e la pratica dei social network.
“Portare un giovane utente su un nuovo social network, senza budget pubblicitario, non è certo una cosa semplice –spiega il Prof.Falossi– soprattutto quando si è abituati a un social network come Facebook, il colosso in cui si trovano tutti e tutto. Tuttavia, pur essendo questo un semplice esperimento didattico, i risultati ottenuti sono molto soddisfacenti”.
Il prof. Falossi ci tiene a sottolineare che a livello universitario sono pochi a trattare questi argomenti. Che andrebbero affrontati molto di più dal momento che sono temi molto attuali soprattutto nel marketing e nella comunicazione. “In più -prosegue Falossi– il merito non è solo mio se si è raggiunto quest’obiettivo, ma soprattutto degli studenti che hanno collaborato attivamente alla realizzazione del progetto”.
Lo scopo di questo social network, a differenza di Facebook che è ormai presente in tutto il mondo, punta a radicarsi nella realtà pisana, in particolare nel mondo universitario per far si che gli studenti dell’Università di Pisa possano scambiarsi informazioni sugli avvenimenti e iniziative cittadine, quali mostre, spettacoli, concerti, ecc. Insomma un modo per sapere quello che succede in città in tempo reale.
Che questa iniziativa dia il via alla nascita di altri local network nelle varie città universitarie, non è una cosa scontata, magari si o magari no, c’è di fatto, però, che questo del prof.Falossi è stato davvero un esperimento funzionale ai fini didattici e che potrebbe essere preso come modello da altri docenti per rendere le lezioni più animate richiamando l’attenzione degli studenti su questi argomenti tanto attuali che ogni giorno invadono la nostra realtà.
Letizia Del Regno