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Gelmini inarrestabile: modificheremo il sistema 3+2

2 Luglio 2010
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26/12/2024

“Nel tempo si dovranno apporre correttivi al cosiddetto “3+2”, senza stravolgere un sistema che ha già subito tanti scossoni”.

ControcampusNel tempo si dovranno apporre correttivi al cosiddetto “3+2”, senza stravolgere un sistema che ha già subito tanti scossoni”. Con queste parole il Ministro Mariastella Gelmini torna all’attacco, e lo fa questa volta inquadrando un altro punto debole dell’università italiana: il sistema “3+2”.

(…) Questa impostazione ha sicuramente dato meno risultati di quanto ci si aspettasse – continua la Gelminima non si può continuamente ripartire da zero. Oggi abbiamo questo sistema, in molti casi alla laurea triennale non sono conseguite opportunità occupazionali facili e certamente nel tempo bisognerà apporre correttivi”.

Con la riforma didattica del ’99, in aggiunta alla “classica” laurea quinquennale, sono stati introdotti la laurea triennale, la laurea specialistica, altri due anni di specializzazione e il sistema dei Crediti Formativi Universitari (CFU), con lo scopo di favorire un più rapido ingresso nel modo del lavoro. Si prevedeva, quindi, un elevato numero di richieste di “mini-lauree” fin dal momento della loro introduzione: ma sono ormai passati più di dieci anni e ancora non si intravedono i risultati sperati.

Il Sen. Giuseppe Valditara, relatore della riforma Gelmin attualmente in discussione al Senato, dice che “il “3+2” ha oggettivamente fatto moltiplicare i corsi di laurea, tuttavia si è appena concluso l’adeguamento ai nuovi ordinamenti e ora rifarli daccapo sarebbe traumatico. Ci potrà essere nel tempo una graduale modifica del “3+2” (…).Evidentemente in prospettiva si potranno studiare per le facoltà che lo richiedono forme più flessibili rispetto al modello attuale. L’unica cosa impensabile è un decreto del ministero che costringa le università a ricominciare tutto daccapo. Sarebbe il caos”.

Tuttavia è da notare che il numero di persone che ha proseguito verso la laurea specialistica invece di terminare gli studi con la laurea triennale è risultato molto più alto anche rispetto agli altri Paesi europei, dove il 70 % dei laureati entra nel mondo del lavoro, mentre prosegue solo il 30 %. Nel nostro Paese, invece, è facile notare che c’è una tendenza opposta: un numero sempre maggiore di studenti decide di proseguire gli studi, sfruttando appieno il cosiddetto “3+2”.

Ma come mai sempre più studenti decidono di continuare con la laurea specialistica, non fermandosi alla “semplice” laurea triennale?

Alla domanda risponde ancora il Sen. Valditara, lasciando sottintendere una situazione tutt’altro che favorevole: “Purtroppo ci sono pochi sbocchi, soprattutto nella Pubblica Amministrazione. In realtà proprio a partire dalla Pubblica Amministrazione gli sbocchi concreti – è un dato di fatto – sono pochi. Bisognerebbe cominciare a lavorare proprio da lì per assicurare delle opportunità ai laureati triennali”.

Sembrava che con la riforma attualmente in discussione alle Camere si fosse raggiunto il livello massimo di critiche nei confronti di Mariastella Gelmini, ma a quanto sembra il Ministro continuerà ad essere sulla bocca di tutti ancora per molto (molto) tempo.

Sebastiano Liguori

© Riproduzione Riservata
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