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Quelli tra reality e realtà

11 Luglio 2010
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28/11/2024

Hanno, spesso, molti zeri le cifre degli assegni staccati ai vincitori dei reality per comparse televisive oppure ospitate in discoteca.

Un compenso monetario dovuto a particolari “perfomance” che gieffini, contadini, naufraghi, pupe e secchioni hanno svolto nei programmi più in voga del momento. Sembra quasi, o forse è proprio così, che i reality nascano come funghi.

Un format che acquista sempre più successo nei palinsesti televisivi, un format che continua a “inebetire” menti e cervelli. Una cultura che dilaga, quella dei reality show, una cultura che ha poco a che vedere con intelligenza, educazione, meritocrazia. Un cultura pericolosa per la società dei nostri tempi. Oggi, è in corso un tentativo perenne di “occultare” le notizie reali, un tentativo che non fallisce ma che anzi, trova in programmi del genere un’ ottima spalla cui sostenersi. Trapela con molta irruenza l’idea di un guadagno facile, di un successo immediato che non considera niente altro che bellezza, simpatia, arroganza, certo l’ignoranza rimane la caratteristica principe e il requisito minimo richiesto per la partecipazione ai reality, non accadesse mai che guardando il Grande Fratello potremmo scoprire che la Divina Commedia è stata scritta da Dante Alighieri piuttosto che da Claudio Baglioni. Eppure non sono sufficienti i programmi serali, che messi insieme coprono il palinsesto di una settimana, o le strisce pomeridiane “riassuntive”, vengono addirittura ideati programmi ad hoc per continuare a parlare delle scarpe di lei, piuttosto che dell’occhio nero di lui, del “divorzio” in diretta o dell’ennesimo bluff televisivo. Raggiungono una popolarità obbligata.

Non si può non guardare idiozie in tv, significherebbe non guardare affatto la televisione. Ma si può chiedere di non accendere la “scatola” più famosa al mondo a chi trascorre buona parte del proprio tempo in casa o a chi semplicemente di sera chiede solo un po’ di meritato riposo?! Intanto i personaggi dei reality continuano ad arricchirsi, qualcuno diventa un attore “bravino”, qualcun altro continua a cavalcare l’onda di un successo immeritato! In tutto questo, però, dove sono i personaggi della realtà, della realtà vera, i laureati, i professionisti? Loro, come vengono pagati dalla società in cui vivono? Anche per loro ci sono lunghe file dinanzi a locali e discoteche? No, per loro ci sono lunghe mailing-list a cui inviare curriculum in cerca di un lavoro che, quand’anche non fosse gratificante per la competenza, sarebbe almeno necessario per sopravvivere. Per loro ci sono ore interminabili ai telefoni dei call center, pile di bicchieri da lavare nel retro di un pub, nel migliore dei casi, un contratto a tempo determinato in un’agenzia immobiliare! Un compenso giusto per chi ha deciso di studiare, per chi ha scelto di sacrificare il proprio tempo su un libro e tra i banchi universitari piuttosto che in coda ai cancelli di Cinecittà dalle 6.00 del mattino!

Sono questi quelli che vivono tra reality e realtà, loro sanno che mai nessuno alla fine di una giornata gli indicherà le telecamere dietro un tabellone pubblicitario o gli farà scoprire che anche il mare è una finzione, sanno che la loro vita non è uno show, che nessuno li premierà mai con un Golden Globe e che ogni giorno sono costretti a combattere in un mondo che gira troppo in fretta, che perde di vista valori, aspetti, essenze, competenza, professionalità, intelligenza! Un mondo reale, così triste e deprimente, che se fosse un reality non riscuoterebbe alcun successo!

Anna Grazia Concilio

© Riproduzione Riservata
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