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Ciclo e riciclo spazzatura, paesi e confronti.

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16/12/2024

Oggi è di nuovo emergenza spazzatura a Napoli ma domani è già allerta a Palermo e da qui alla Calabria il passo è breve.

Ed ecco che da tutti si alza un coro per far reagire i napoletani che ormai si sentono abbandonati, compresa la politica ma nessuno prova a suggerire soluzioni, anche “striscia la notizia” pensa più a soluzioni per il coleottero “punteruolo rosso”, che in effetti e una piaga per tutte le amministrazioni che hanno piantato palme sui propi lungomari e verde pubblico, pensando di essere in lidi tropicali, che al problema rifiuti, che investirà come un’onda tutto il sud. Le maggiori testate ci riconoscono il titolo di discarica delle industrie del nord, visto quello che si è trovato appunto nelle discariche,cioè rifiuti anche tossici delle fabbriche del nord.
Purtroppo la politica e le cattive amministrazioni di molti anni hanno portato al collasso i sistemi di smaltimento che già erano obsolete quando adottate figuratevi adesso che la comunità europea ne ha imposti di più restrittivi per fortuna.
Comunque sempre rispetto a sistemi nuovi come quello di cogestione dello smaltimento differenziato che porterebbe al solo 30% circa del non riutilizzabile, intanto le amministrazioni dichiarano stati di emergenza rifiuti, per poter costruire nuovi inceneritori, con ciminiere che filtrano le polveri fino a 10 microgrammi, il che vuol dire che al di sotto di questa soglia le polveri verrebbero respirate e inglobate nei polmoni, secondo alcuni scienziati che hanno studiato il fenomeno.

Poco tempo fa già a “rai tre” nella trasmissione “ambiente Italia” e sul “tg3” parlo di queste ditte specializzate nel recupero e nel riciclaggio delle materie prime quali plastica, vetro, alluminio e carta predisponendo tali materie alla filiera del riciclo e quindi alla formazione di nuovi oggetti derivati. Il sistema si basa sulla selezione a più passaggi dell’indifferenziato, tra cui anche uno manuale, dopo la quale attraverso altri sistemi integrati mandano i prodotti residuali in apposite aree di stoccaggio che ne distribuiranno ad altre ditte del settore per il riciclo delle materie ricavate. (vedi link)

Su internet si trovano sistemi al plasma che riciclano i liquami delle fogne o gli oli esausti, trasformando questi prodotti in biogas che potrebbero sostituire i gas estratti dai pozzi petroliferi, che costerebbero anche meno del famoso metano, gpl, ma visto che lo scopritore italo-americano è dovuto emigrare per sviluppare queste tecnologie, il brevetto è oggi americano, ed è quindi a pagamento e l’inventore non vuole sentir parlare di enti statali italiani, un’altra occasione persa per l’Italia.

Navigando si trovano molte soluzioni ai problemi di smaltimento, che sostituirebbero a costi molto inferiori quelli invece imposte da un governo vecchio e obsoleto.

Quindi le soluzioni ci sono ed esistono, allora la domanda sorge spontanea, come direbbe un famoso conduttore tv, perché invece di risolvere il problema con un sistema definitivo si aspetta sempre che si arrivi all’emergenza per poi portare soluzioni obsolete e a volte dannose alla salute del cittadino? Chi è che dovrebbe verificare che le soluzioni apportate ad un dato problema siano quelle giuste, perché non si verifica perchè ciò non avviene? Come mai il sistema Italia funziona al nord ma stenta sempre a partire al sud?

Ci sono tante italianissime soluzioni al problema e nella maggior parte dei casi l’inceneritore è solo l’ultima ipotesi, ma ancora si organizzano viaggi della speranza in altri paesi per prendere spunto, carpire segreti inesistenti, scoprire le loro soluzioni, quando qui sono a portata di mano.

A.C.

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