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Urbino, occupato il nuovo Magistero

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13/12/2024

Alle 2 del mattino un centinaio di studenti ha preso possesso delle aule della Facoltà di Sociologia, dove l’occupazione proseguirà almeno fino a martedì 30, quando la Camera dovrebbe votare il ddl Gelmini.

Fra le richieste, riduzione dei tagli alle borse di studio Ersu e ristrutturazione dei collegi per i fuori sede.Continua la protesta anti-Gelmini in tutto il Paese, giungendo anche a Urbino: dopo la Notte della ricerca, l’assemblea permanente degli studenti universitari ha occupato il Nuovo Magistero. Alle 2 del mattino del 26 novembre un centinaio di studenti ha preso possesso delle aule di Via Saffi, dove l’occupazione proseguirà almeno fino a martedì 30, quando la Camera dovrebbe votare il ddl Gelmini.
La mobilitazione – ha spiegato Stefano Paternò, presidente del Consiglio degli studenti – è contro la riforma Gelmini e il definanziamento del diritto allo studio in Italia”. Nei giorni scorsi un gruppo di studenti dell’Università Carlo Bo aveva percorso a piedi i 100 km che separano Urbino da Ancona per concludere la marcia di protesta partecipando alla manifestazione regionale del 17 novembre contro i tagli all’istruzione e alla formazione.
“In un momento così importante per il movimento nazionale crediamo che l’occupazione di un edificio e l’edificazione al suo interno di un’alternativa politica reale siano oggi necessarie per reagire allo smantellamento della formazione pubblica”: queste le parole dell’Assemblea Permanente di Urbino. E ancora: “Il ritiro immediato del DDL Gelmini e un rifinanziamento del sistema formativo e del diritto allo studio sono oggi le richieste minime che condividiamo con tutto il mondo della conoscenza. (…)
Nei confronti della Regione Marche rivendichiamo: un piano pluriennale che, a partire dall’anno accademico in corso, garantisca la copertura totale delle borse di studio; un piano straordinario sulle residenze universitarie che preveda la ristrutturazione dei collegi di Urbino; partecipazione studentesca ai processi decisionali dell’ente per il diritto allo studio, rigettando quindi il progetto di legge regionale che annulla ogni forma di rappresentanza studentesca all’interno dell’ERSU, impedendo ogni forma di controllo della gestione.”

Alessia Maria Abrami

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