Ad personam è un termine latino che si riferisce alla “singola persona”, o individuo. Bene, oggi questo termine, nonostante il latino sia ormai da lunghissimo tempo una lingua morta (una lingua lo diventa quando cessa di essere usata, ed anche l’italiano è fortemente a rischio …) è usatissimo e va anche parecchio di moda.
In politica lo troviamo ovunque, dai partiti che ormai non rappresentano più delle ideologie, ma bensì la persona (o il padrone) che li hanno fondati (vedi Berlusconi, Di Pietro, Fini, Casini e il Vaticano, e cosi via …), passando per le leggi (sempre ad personam) che i “signori” promulgano per favorire i loro interessi, fino ad arrivare alla quotidianità.
Collettività e Solidarietà sono ormai termini estinti (o quasi). Ognuno campa per se, con mezzi leciti o (e soprattutto) illeciti. “Mors tua, vita mea”, questo è lo slogan dei giorni nostri. I motivi di quest’ andazzo schifoso e riluttante sono da ricercare si nella mancanza di lavoro e di stabilità, nella quale i “signori” hanno ridotto la nostra (un tempo) bella Italietta, ma a mio avviso, si è rotto qualcosa nei rapporti tra le persone.
Se si pensa a settanta anni fa, non è che ci fosse un grande benessere tra la popolazione, ma la gente, contrariamente a quello che succede oggi, si aiutava a vicenda, ci si voleva bene. Naturalmente sappiamo ciò da quel che ci raccontano chi in quegli anni c’era e li ha vissuti. Oggi invece, dilagano l’egoismo ed il menefreghismo.
Stanno scomparendo anche termini come Senso Civico ed Aggregazione; ormai sono roba che se chiedi in giro dove siano finiti, ti risponderanno, “Ed io che ne so, prova a vedere al bar …”
Parallelamente alla vita politica del nostro paese, dove assistiamo quotidianamente alla “lotta per la poltrona”, in giro tra la gente, si assiste alla “lotta per la sopraffazione del prossimo”. Roba triste.
Premettendo che chi scrive è felicemente ateo, mi chiedo e vi chiedo però se, in una società cattolica (l’Italia è uno stato laico solo sulla carta …) come dovrebbe essere la nostra (il condizionale è d’obbligo!) sia coerente questa linea che si è scelto di adottare. Ancora di più mi viene da pormi e da porre questa domanda, se la si traspone in una società (ipotetica …) civile!
Perché non esiste più la Collettività? Perché la nostra società è diventata un agglomerato di individui ladri ed egoisti (sempre senza generalizzare si intende)? Dov’è finita la Solidarietà? E soprattutto, “è questa la società che vogliamo?!”
Un vecchio e saggio motto diceva che, “l’Unione fa la forza”. Forse è per questo che siamo deboli e non sappiamo più reagire. Manca l’Unione (che non è la coalizione di governo che vinse le elezioni nel 2006 e si spense due anni dopo proprio per mancanza di unione …) e di conseguenza manca la forza. Riflettiamo tutti insieme.
Luca Rota