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Elettrostimolazione

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31/08/2024

Attraverso l'elettrostimolazione è possibile ottenere la contrazione dei muscoli in maniera artificiale grazie ad impulsi elettrici.

La convinzione generale è che il metodo di elettrostimolazione sia utile ed efficace anche se utilizzato da solo. Senza un adeguato allenamento, tuttavia, tale sistema risulta essere inutile e potenzialmente dannoso. L’elettrostimolazione infatti rappresenta un complementare dell’attività fisica, consentendo migliori prestazioni solo se abbinata a quest’ultima. Da sola l’elettrostimolazione non innesca quei meccanismi ormonali che regolano il recupero muscolare e l’incremento delle performance.

La pratica dell’elettrostimolazione avviene attraverso apparecchi definiti “elettrostimolatori” i quali inviano impulsi elettrici al muscolo oggetto del trattamento. Ogni impulso elettrico di stimolazione muscolare, si caratterizza per: frequenza dell’onda: misurata in Hz (hertz)
larghezza dell’onda: misurata in µsec (microsecondi)
intensità: misurata in mA (milliampere)
I muscoli sono composti da una combinazione delle seguenti fibre:
fibre veloci tipo II b e II m ( fibre bianche)
consentono le contrazioni rapide-resistenti

fibre veloci tipo II a ( fibre bianche)
consentono contrazioni esplosive

fibre lente tipo I (fibre rosse)
resistenti

I diversi programmi si differenziano per valore di frequenza in quanto le diverse fibre muscolari reagiscono diversamente a seconda della frequenza degli impulsi:

-* Muscoli
-* Fibre
-* Frequenza
-* Ampiezza d’impulso
-* Tempo di lavoro
-* Muscoli Bianchi
-* Muscoli Rossi
-* Muscoli Misti
-* Tipo II b e II M
-* Tipo I a
-* Tipo I a e II a
-* 80-120 Hz
-* 25-50 Hz
-* 60-80 Hz
-* 200 – 350 µSec
-* 200 – 350 µSec
-* 200 – 350 µSec
-* 0.5 – 5.5 µSec
-* 10 – 20 µSec
-* 5.5 – 10 µSec

Abbandonando la teoria ed entrando in campo pratico, con l’elettrostimolazione è possibile:

-* 1) incrementare la potenza muscolare. I bodybuilder ottengono maggiori benefici sottoponendosi a sedute di elettrostimolazione dopo il loro regolare allenamento;
-* 2) migliorare le carenze muscolari attraverso la stimolazione delle fibre più profonde che spesso durante l’allenamento non vengono raggiunte a causa dell’affaticamento;
-* 3) eliminare le asimmetrie intervenendo su un singolo arto o su entrambi incrementando l’intensità di lavoro nei confronti di quello più debole;
-* 4) consentire agli atleti più anziani di evitare le regressioni (dopo una certa età l’allenamento non sortisce gli stessi benefici di un tempo);
-* 5) ridurre il grasso localizzato favorendo la vascolarizzazione della zona soggetta al trattamento e migliorando il drenaggio delle tossine;
-* 6) migliorare il defaticamento agevolando lo smaltimento di acido lattico e di sostanze di scarto post attività fisica;
-* 7) favorire il recupero di muscoli coinvolti in eventuali infortuni o soggetti a lunghi periodi di inattività.

L’utilizzo dell’elettrostimolazione deve essere graduale e sempre accompagnato da una corretta attività fisica. E’ importantissimo non eccedere nella durata e nel numero di trattamenti e soprattutto è consigliabile evitare l’utilizzo di tale metodologia nelle seguenti casistiche:

-* Febbre oltre i 38°
-* Malattie Infettive
-* Cancro
-* Malattie cardiache
-* Tumori dell’apparato digerente
-* Gravidanza
-* In presenza di gravi problemi alle articolazioni
-* Pazienti obbligati al riposo
-* Pazienti giudicati da fisioterapisti professionisti non adatti all’applicazione d’elettrostimolazioni EMS.

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