Oggi, tutte le associazioni nazionali esercenti erano presenti alla conferenza stampa tenutasi all’Agis di Roma, durante la quale è stata proposta una nuova tassa sul biglietto del cinema, che sarebbe l’ennesimo colpo per il settore Spettacolo, già vittima di tagli a finanziamenti.
I presenti, tra cui Anec, Anem, Acec e Fice hanno chiaramente espresso il loro ‘No a una nuova tassa per il pubblico del cinema e per le sale’, idea del Governo attuale, che vorrebbe aumentare di un euro il costo del normale biglietto del cinema, per poter recuperare 120 milioni dei 700 milioni di incasso totale, ovvero più del 10 %.
“Le ipotesi di prelievo coatto sul biglietto sono l’ecatombe dell’esercizio cinematografico“, ha detto senza economia di parole Carlo Bernaschi, presidente Anem, associazione nazionale esercenti multiplex.
“Se davvero si vogliono recuperare risorse aggiuntive si vadano ad interessare i settori più floridi e redditizi: dalla telefonia alle televisioni, e si abbia il coraggio di chiedere a questi soggetti di sostenere il cinema italiano, senza se e senza ma” ha aggiunto.
Il cinema non è un servizio di pubblica utilità, deve essere considerato un vero e proprio settore industriale, costruito su un equilibrio precario tra costi e ricavi. Una nuova tassa potrebbe solamente peggiorare la situazione di questo settore già in crisi e, per questo, gli esercenti si oppongono fermamente, minacciando di chiudere tutte le multisala della capitale.
“L’ipotesi dell’introduzione di un prelievo di scopo gravante esclusivamente sul biglietto sala cinema è miope, dannosa e se introdotta in modo forzoso senza un confronto tra tutti i soggetti interessati non contribuisce all’obiettivo di rafforzare l’industria del cinema e non crea le condizioni per affrontare la prospettiva di una legge di sistema per l’intero settore.
Il cinema in sala va bene – continua Protti – il cinema italiano va benissimo ed allora uccidiamo il vitello grasso? Se oggi il mercato va bene è sull’onda di una serie di iniziative pubbliche e private, accompagnate da incentivi fiscali e non, che hanno portato a questo risultato. È il mantenimento di queste risorse ed iniziative che può mantenere e consolidare il trend“.
Letizia Rogolino