L’ uomo alle origini temeva la natura e pregava gli Dei affinchè essa fosse benevola e mite nei suoi confronti. Poi hanno scoperto agricoltura e allevamento, non solo per sopravvivenza ma anche per scopi produttivi. Comincia così la sfida tra uomo e natura.
Oggi gli uomini credono di poterla sovrastare, ma quando essa si ribella è sempre l’ uomo a uscirne sconfitto e per questo la giudica matrigna. Questa stessa visione l’ aveva il Leopardi, proprio perchè la natura ci porta via la bellezza, la gioventù, ci porta alla morte…
Ma essa è anche madre ‘perchè “riempie di vita i mari” e “infondendo il dolce amore per i campi e monti fa si che le stirpi si continuino”.
Vista sotto questo altro aspetto la si vede invece come madre perchè genera la vita e da ogni morte nasce una nuova vita. Proprio la morte è il punto di origine della secolare sfida uomo-natura, perchè a nessuno risulta piacevole l’ idea di morire anche se è la più naturale delle cose dopo la nascita.
L’ uomo non ha ancora elaborato l’ idea della morte e di conseguenza, non accettandola, vive male. Per riuscire a superare questo conflitto ricorre allora alla spiritualità, alla religione e quindi all’ idea che dopo la morte ci sia la vera vita.
Probabilmente la natura non è nè buona nè cattiva, ne tanto meno matrigna.
Come esseri viventi facciamo parte di una grande catena di produttori, consumatori e decompositori.
A provvedere è la natura a consumare uomini e animali e nel tutto ritorna alla natura che decompone. La differenza sta nel fatto che l’ uomo consuma e “preda” non solo per effettiva necessità ma anche per l’ arricchimento personale e perciò sfrutta le risorse naturali del mare, della terra , degli animali e anche dei suoi stessi simili.
Questo porta all’ inquinamento in genere che ovviamente ricade su noi stessi, niente è più genuino, niente è più salutare.
Proprio per questi motivi ci si dovrebbe riconciliare con la natura poichè siamo alle soglie di una catastrofe ecologica, dovremmo abbandonare le idee di sopraffazione e dominio sia sulle forze della natura che ci hanno fatto perdere di vista la sua vera assenza e il reale scopo della sua esistenza.
Carmen Cospite