Gli artisti Nico Angiuli, Carola Bonfili, Thomas Braida, Tomaso De Luca, Loredana Di Lillo, Francesco Fonassi, Chiara Fumai, Martino Genchi, Emiliano Maggi, Nicola Nunziata, Carlotta Sennato, Valentina Vetturi rappresentano la molteplicità di linguaggi, temi e percorsi della scena artistica italiana contemporanea. Quel che li accomuna è l’interesse critico per la realtà contemporanea, una versatilità nel trattare materiali e forme diverse, un impulso a superare i confini dell’arte, ad aprirla alle sollecitazioni provenienti da altri contesti, per farne un’indagine poetica.
Tra di loro, il direttore scientifico del premio Achille Bonito Oliva, insieme al comitato scientifico composto da Vito Labarile (responsabile Premio LUM), Salvatore Lacagnina (responsabile artistico dell’Istituto Svizzero di Roma), Maurizio Morra Greco (collezionista), Chiara Parisi (direttrice del Centre international d’art et du paysage de l’île de Vassivière), Cesare Pietroiusti (artista), individueranno il vincitore di questa edizione.
I laboratori rappresentano per i giovani selezionati un’opportunità al contempo formativa e di ricerca: infatti all’interno di questa esperienza affronteranno la progettazione dell’opera con cui si proporranno nella mostra finale prevista per il mese di settembre. Il vincitore unico, scelto fra i finalisti, realizzerà un’opera che la LUM darà in comodato alla città di Bari. A questa si aggiungerà il lavoro di Giorgio Andreotta Calò, vincitore della prima edizione del Premio nel 2009, autore di una performance che si svolgerà a Bari il prossimo 22 luglio.
Coerentemente con i principi che sin dall’inizio hanno ispirato questa seconda edizione del Premio – che si propone di passare da un taglio informativo a uno formativo – è possibile collocare l’attività dei laboratori nel solco degli eventi e delle iniziative che lo hanno preceduto, come il portale del Premio (www.premiolum.it) che si pone l’obiettivo di fare del sito una vera e propria agorà telematica dove promuovere un più ampio dibattito su tematiche legate all’arte e alla cultura contemporaneo, e la due giorni organizzata a fine 2010 nel Castello Svevo di Bari, intitolata A Mezzogiorno dell’arte – Egemonie culturali e sapere dell’esperienza, dove si sono alternati gli interventi di filosofi, sociologi, scrittori, architetti, curatori ed artisti italiani che hanno affrontato il tema del Mezzogiorno, analizzandolo come territorio mentale dal quale attingere una nuova consapevolezza delle differenze esplicite o latenti nell’esperienza culturale contemporanea.