Un progetto, dedicato all’esplorazione delle geografie esistenziali espresse nei volti, ideato come evento collaterale del convegno internazionale di studi Tempo&Ritratto”, organizzato dal Dipartimento di Scienze dei Linguaggi dell’Università di Sassari.
La mostra, che resterà aperta fino al 30 giugno, dalle19 alle 21, presenta i lavori di quattro fotografi per altrettante prospettive interpretative e di indagine sul tema del ritratto.
Virginia Farina con “Ojo de mujer” rappresenta la dimensione privata delle donne di Desamparados (San José) in Costa Rica, mescolando scrittura diaristica e inquadrature potenti e intime, con un linguaggio diretto e profondo come quello che contraddistingue un altro suo recente lavoro, “Zene srebrenice“.
Giorgio Porcheddu dà invece vita a un catalogo interiore dove trova un ordine nuovo la memoria dei paesaggi della sua terra e l’identità di chi la anima, senza nulla concedere allo stereotipo dell’ “Isolacartolina“.
Maria Vittoria Spissu con “Ascolta quel che vedo” mette in posa con fare divertito e grottesco gli inceppamenti nella comunicazione famigliare.
Cosimo Terlizzi porta in scena autoritratti con poesia minimale e sensibilità intelligentemente sovversiva, come nel suo video “Ritratto di famiglia”, in cui gioca con montaggio e musica cogliendo proustiani segreti in una foto-ricordo ottocentesca.