In passato differenti organi d’informazione hanno rilasciato delle dichiarazioni ufficiali secondo le quali il Consiglio di amministrazione dell’Università Agraria di Tarquinia sarebbe coinvolto nella vicenda del nuovo tracciato autostradale.
Oggi l’Ateneo, reputandosi offeso e calunniato da tali affermazioni ufficializzate dalla stampa, sente il bisogno di chiarire la propria posizione in merito alla faccenda, esprimendo inoltre il proprio sdegno nei confronti di tanto accanimento da parte di determinate cariche.
“Paradossale che i consiglieri comunali come l’amico Marco Tosoni chiedano all’Università Agraria di divenire luogo di confronto pubblico, su un tema del quale, pur tenendo alta l’attenzione, non abbiamo conoscenza diretta. Non siamo infatti in possesso del nuovo tracciato, né siamo stati resi parte nella sua redazione, né informati sulla sua evoluzione e questo semplicemente perché non risultano coinvolti terreni di proprietà della nostra Università Agraria”.
L’Università Agraria di Tarquinia si dice favorevole allo smaltimento di congestionamenti dovuti al traffico automobilistico, dichiarandosi disponibile nell’attuare un tracciato stradale che consenta di liberare l’Aurelia dalle interminabili code da cui è costantemente assediata.
Un aiuto quindi sia alla viabilità, che all’ambiente ciò che il nuovo tracciato si prefissa e ciò a cui l’Ateneo aspira.
L’Università tiene anche a precisare quanto segue: “Non vorremmo che in vista della prossima tornata elettorale in molti siano alla ricerca di una platea in cui far valere le proprie ragioni e soprattutto aprire nuovi fronti di polemica strumentali al voto, situazione alla quale non si presterà l’Università Agraria. Quanto ad altri contributi decisamente sopra le righe, valga il riferimento al regolamento sul funzionamento del consiglio, è sufficiente la richiesta sottoscritta da almeno 1/5 consiglieri per ottenere la convocazione del Consiglio di Amministrazione, inutile stracciarsi le vesti sui giornali quando si possono fare atti concreti, anche i consiglieri, non solo il Presidente, possono chiedere la Convocazione, basta solo farlo non solo dirlo”.