Nasce infatti, l’associazione nazionale “Studenti Fuori Sede” e nasce con una prima grande richiesta, incontrare il Ministro Gelmini per far si che le istituzioni entrino in diretto contatto con la realtà universitaria più numerosa d’Italia.
“Questa mattina abbiamo inviato una lettera al Ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, per chiederle un incontro con i responsabili nazionali dell’Associazione “Studenti Fuori Sede” – si legge in una nota del coordinamento nazionale dell’associazione – per capire come il Ministero intende rispondere alle sempre più difficili condizioni degli universitari “lontani” da casa e alle continue ristrettezze economiche imposte al sistema universitario”
“Quando riusciremo a incontrare il Ministro con una rappresentanza di circa 40 ragazzi provenienti da altrettanti Atenei Italiani, potranno chiedere al Ministro come pensa di cambiare la legge 390 del 91 sul Diritto allo Studio, una legge vecchia 20 anni e che non risponde più alle esigenze degli studenti e dello stesso sistema universitario”
“Abbiamo molto apprezzato le aperture che il ministero ha fatto in tema di Diritto allo studio e l’attenzione che ha dimostrato verso i fuori sede, ma vorremmo dimostrare la nostra presenza concreta su tutto il territorio nazionale e presentare al Ministro alcune proposte riguardanti ad esempio l’unificazione dello status di studente fuori sede e pendolare e la riqualificazione di strutture dimesse in alloggi e residenze”.
“L’Associazione si propone come nuova realtà efficace presente negli atenei italiani – conclude la nota – per cercare di modificare il volto di un’università, in alcuni casi troppo “vecchia”, per migliorarla e renderla un esempio per le Università Europee”.