E’ l’entusiastico commento di Nathalie Capuano, Portavoce dell’Associazione Nazionale Studenti Fuori Sede che oggi ha presentato le proprie richieste al Ministro durante un incontro organizzato presso il Ministero dell’Università, portando una delegazione di circa 45 studenti in rappresentanza delle 20 sedi presenti nei vari Atenei italiani.
“Fin dalle nostre prime dichiarazioni – continua la nota – traspariva come volevamo che in questo incontro non ci fossero solo parole al vento. L’Associazione ha portato proposte concrete e si attendeva ed ha ricevuto risposte altrettanto concrete da parte del Ministro Gelmini. Possiamo dire, a margine di questa giornata, che siamo abbastanza soddisfatti di quanto abbiamo ottenuto. Il Ministro ha apprezzato lo spirito propositivo con cui ci siamo presentati a quest’incontro e da parte sua si è espressa positivamente riguardo alcuni nostri progetti, come ad esempio il riconoscimento dello status di studente “fuori sede”.
La Gelmini, inoltre, ha detto di essere favorevole alla riqualificazione delle caserme inutilizzate per renderle residenze per gli universitari che hanno bisogno di un reale incremento di alloggi disponibili: oggi, i giovani Fuori Sede hanno a disposizione un alloggio ogni 15 realmente necessari, dovendo perciò ricorrere al mercato degli affitti privati, nella maggioranza dei casi gestito “in nero”. Infine, il Ministro ha mostrato interesse per i nostri progetti di orientamento e di placement auspicandone uno sviluppo attraverso canali nazionali”.
“Ora ci aspettiamo – conclude Capuano – che alle parole di oggi seguano i fatti concreti promessi. Ci rendiamo conto che siamo in un momento di crisi politica ed economica e che prendere decisioni coraggiose sia rischioso oltre che difficile, ma la giornata di oggi è stata uno spiraglio in questo momento in cui incontrare le istituzione. Siamo fiduciosi che, vista la disponibilità dimostrata, le risposte avute si tramuteranno in azioni visibili. Nell’attesa che ciò avvenga, continueremo a trovare proposte e soluzioni in ogni singola realtà universitaria per migliorare il posto dove passiamo gran parte delle nostre giornate”.