La conferenza stampa arriva a pochi giorni da un incontro in provincia fra l’amministrazione e una rappresentanza degli studenti. Tuttavia questo incontro non ha aperto nessun canale di confronto, entrambi gli interlocutori sono rimasti sulle loro posizioni, rivelando la vera natura mediatica delle dichiarazioni dell’amministrazione che esprimeva sui giornali la sua voglia di confrontarsi con l’UdU.
Secondo la provincia un prestito con tasso del 5% fisso più un tasso variabile è da considerasi agevolato, in più se lo studente né riesce a pagarlo né possiede qualcosa che possa essere pignorato a rimmetterci sarà la provincia o le banche. Questo vuol dire che paradossalmente ad uno studente, dopo aver beneficiato del prestito converrebbe non possedere nulla e non avere un lavoro (se non in nero) per non pagare il debito.
Secondo l’amministrazione provinciale i primi risultati su cui bisogna fare un analisi arriveranno già a novembre, tuttavia la realtà è ben diversa. Per verificare se ci sarà un effetto America in cui molti studenti non possono pagare il debito, bisognerà aspettare almeno 7 anni.
Quindi l’UdU Lecce esprime ancora una volta la sua ferma contrarietà al progetto.
I fondi vincolati dalla provincia, infatti, secondo i rappresentanti potrebbero essere spesi in maniera più proficua in favore degli studenti. Se non le borse di studio (che sembrano essere una pessima idea secondo Gabellone), allora i trasporti, o l’edilizia scolastica per le Scuole Superiori. Tanti sono i problemi e tante sono le cose da fare in una città che si definisce universitaria, ma l’amministrazione provinciale preferisce dare corda alle banche, più che provare a migliorare i servizi agli studenti.