La prima bozza del manifesto, redatto dal Centro di ricerca e Osservatorio TALL della Facoltà di Ingegneria, punta a riunire intorno ad un tavolo di lavoro diversi soggetti impegnati a vario titolo sul territorio provinciale: Università di Trento, Manifattura Domani, Comune di Rovereto, Habitech, Trentino Sviluppo, Tecnofin, Sofie/Arca, insieme a imprenditori e rappresentanti del mondo delle costruzioni. Con un obiettivo, quello di predisporre un percorso che integri, insieme alla diffusione dei protocolli di qualità edilizia (come LEED o CasaClima.), soprattutto quelli che riguardano la qualità estetica, parametro spesso sottovalutato o ignorato.
Il messaggio è indirizzato soprattutto al mondo locale della produzione, del progetto e della ricerca e punta a creare premesse comuni da condividere tra architetti, progettisti, istituzioni nazionali e internazionali che si occupano di qualità del design e del progetto di architettura, urbanistico di paesaggio.
«Sempre più spesso – spiega Giuseppe Scaglione, responsabile del progetto TALL – vengono realizzati edifici che hanno un eccellente involucro “sostenibile”, rispettoso di tutti i regolamenti e protocolli, ma che senza uno stile architettonico riconoscibile, se non spesso quello di finti edifici che scimmiottano la vecchia tradizione costruttiva o che si traducono in banali “scatole” edilizie.
Il manifesto propone, con un articolato di regole semplici, chiare e dirette, nonché condivisibili, un percorso nuovo, che affianchi alla qualità costruttiva quella della buona architettura e del buon design, dando così un senso nuovo, non banale, non generico al termine sostenibile, ai nuovi materiali e produzioni naturali. Non basta infatti essere provenienti da fonti certificate,
ma è essenziale che gli edifici contengano quell’elemento di valore estetico su cui peraltro, attraverso il buon design, l’architettura, si è formato gran parte del successo del made in Italy».
Una preoccupazione che non riguarda soltanto gli edifici, ma che, invece, può
estendersi anche a numerosi prodotti industriali e artigianali con impiego di alta tecnologia , ma senza creatività o qualità nel design. «L’obiettivo è quello di dotare ogni progetto di un suo DNA progettuale – aggiunge Scaglione – in cui la certificazione edilizia sia abbinata al rispetto della qualità architettonica e urbana, dello spazio interno ed esterno».
Alla presentazione di venerdì saranno presenti il sindaco di Rovereto, Andrea Miorandi, il presidente di Trentino Sviluppo, Diego Laner, il presidente di ANCE Trento, Enrico Garbari, il presidente di Habitech, Sergio Bortolotti e il
presidente dell’Ordine degli Architetti di Trento, Alberto Winterle.