Si è tenuto oggi, lunedì 10 ottobre, il primo incontro della tre giorni veneziana che dovrà stendere ‘l’agenda’ del progetto – denominato MEDINA – partito ufficialmente l’1 ottobre.
Lo scopo di MEDINA è quello di valutare, nel corso dei prossimi tre anni, le coste delle aree mediterranee di Marocco, Algeria, Tunisia, Libia e Egitto, operando una valutazione regionale sullo stato di questi ecosistemi.
Dopo il benvenuto del rettore di Ca’ Foscari, Carlo Carraro, la presentazione del progetto è stata affidata al coordinatore scientifico della missione, il docente del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell’ateneo veneziano Roberto Pastres.
Nel corso dell’incontro è stato inoltre illustrato il nuovo sistema d’archivio GEOSS che renderà disponibili i dati e i modelli raccolti nei 5 Paesi nordafricani.
«La costa mediterranea dell’Africa rappresenta forti problematiche ambientali – afferma il prof. Pastres – Il nostro scopo è individuare le aree particolarmente sensibili dove andare a verificare la bontà degli strumenti da utilizzare per la messa a punto dei sistemi di monitoraggio».
Sono molteplici le forme di inquinamento con le quali il team di ricerca farà i conti: l’inquinamento di tipo chimico, legato soprattutto alle industrie petrolifere, i problemi causati dal traffico di navi che interessa le coste marocchine, o l’attività massiccia della pesca. E ancora le pressioni generate dall’incremento di popolazione lungo la fascia costiera e di quella turistica in continuo aumento.
La valutazione si avvarrà sia di dati raccolti sul posto che di rilievi satellitari. Il sistema d’archivio GEOSS consentirà di integrare i monitoraggi e le banche dati esistenti.