Due esigenze distinte, da un lato lo studio sul campo di idee elaborate nel mondo accademico e sul versante opposto la risoluzione di un problema di organizzazione o formazione aziendale. Per tutto questo c’è PARIMUN, progetto nato nella Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Padova nel febbraio 2008.
Il progetto PARIMUN, Partenariato Attivo di Ricerca Imprese-Università, è l’incontro tra Università di Padova e mondo economico per realizzare interventi mirati capaci generare un doppio beneficio per le parti e dove il “lavoro specializzato”, più del “capitale”, è di gran lunga il fattore produttivo più importante.
L’impresa quindi trae profitto dallo sviluppo delle conoscenze elaborate nel mondo della ricerca e l’università a sua volta, per la ricerca stessa e per la didattica istituzionale, trarre beneficio dall’esperienza dell’impresa.
PARIMUN si concretizza quindi nella risposta, data dall’università con tesi di laurea magistrali o di dottorato, a problemi reali proposti dalle aziende sui temi della formazione e dell’organizzazione delle risorse umane con la supervisione della comunità accademica.
«Questo progetto, sempre seguito con grande interesse dall’Ateneo, è forse il frutto più originale prodotto dal campo umanistico della nostra Università, per il territorio e per il suo sistema produttivo» dice Vincenzo Milanesi, vice-presidente del progetto PARIMUN.
Il Progetto PARIMUN, giunto alla sua quarta edizione, ha coinvolto a oggi una sessantina di aziende e organizzazioni, sia venete che nazionali. Nell’ultimo triennio si sono concluse 17 ricerche condotte da specializzandi dei Corsi di Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Continua e in Programmazione e Gestione dei Servizi Educativi, Scolastici e Formativi, altre 14 sono in via di conclusione ed è in avvio il nuovo gruppo di ricercatori che supporta altre 35 ricerche. Tutte le attività sono state sempre “innescate” da una domanda proposta dall’impresa e trovano nei docenti dei corsi di laurea coinvolti la supervisione metodologica e la direzione previste per l’elaborazione della tesi di laurea. Nel primo gruppo di specializzandi laureati, oggi, circa il 90 % è inserito professionalmente nelle stesse aziende del circuito PARIMUN.
«Un’occasione originale per promuovere nei giovani neolaureati in scienze umane la consapevolezza del prezioso ruolo che possono assumere in prima persona per il rinnovamento del mondo del lavoro» conferma Alberto Munari, Direttore del progetto PARIMUN «ma al tempo stesso anche un’occasione per far meglio capire alle imprese e ai servizi l’utilità della ricerca empirica ai fini di una più efficace valorizzazione delle risorse umane e quindi della loro competitività».
«Si tratta di un esempio di come rendere più competitivo il territorio e di come l’università e l’azienda possano collaborare insieme”. “PARIMUN”» sostiene Paolo Bastianello, Presidente del progetto e membro del Board Education di Confindustria nazionale «coinvolge l’Italia reale che continua a lavorare per il Paese e per i giovani, in una congiuntura così difficile».
Lunedì 14 novembre in Sala dell’Archivio Antico del Palazzo del Bo, via VIII febbraio 2 a Padova, alle ore 14.30 si aprirà il convegno dal titolo “Un caso “umanistico” di University-Business Dialogue: il Progetto PARIMUN” organizzato dalla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Padova.
Dopo i saluti di Giuseppe Zaccaria, Rettore dell’Università di Padova, Giuseppe Micheli, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione, ed Elena Donazzan, Assessore alle Politiche dell’Istruzione, della Formazione e del Lavoro della Regione Veneto, aprirà i lavori Alberto Munari, Direttore del progetto PARIMUN, con la relazione dal titolo “Che cosa può fare la cultura umanistica per le imprese e il loro sviluppo?”.
Alle ore 16.00 nella tavola rotonda dal titolo “La cultura umanistica entra in azienda: esperienze a confronto” si confronteranno Nicoletta Bernasconi, Banca Intesa Sanpaolo, Lorenza Leonardi, Cisl Vicenza, Siro Facco, SPES, e Andrea Polelli, Ecipa di CNA Veneto, coordinati da Antonio Pavan dell’Università di Padova
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