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Poliba. La conservabilità dell’uva da tavola

10 Novembre 2011
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30/11/2024

La Puglia è la prima regione italiana per la produzione di uva da tavola, soprattutto nelle varietà, “Italia” e “Red globe”.

Mediamente in Italia, la produzione di settore si è attestata negli ultimi anni sui 10 milioni di tonnellate. Di questi, il 70% è prodotto in Puglia. Le maggiori aree geografiche di produzione regionale sono le province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Taranto. Tale dato, rappresenta un punto di forza dell’economia pugliese e consente il collocamento del nostro Paese al quarto posto, tra i maggiori produttori mondiali, e al secondo, nella esportazione dell’uva da tavola, a livello planetario.

Secondo alcuni grossi produttori, per ragioni diverse, quasi il 30% del prodotto è costituito da perdite, legate spesso, all’empiricità della raccolta e/o alle modalità di conservazione.
Uno studio di alcuni ricercatori del Politecnico di Bari ha consentito dopo la fase sperimentale, di mettere a disposizione delle aziende un apposito servizio al fine di fornire le informazioni necessarie sul prodotto. Ciò per conoscere i tempi della sua conservabilità in vigneto o in celle frigorifere e, di conseguenza, per attuare le scelte più opportune per la sua raccolta o la commercializzazione.

La tecnica, messa a punto da un’apposita spin-off (società del Politecnico) denominata, “Innovative Solutions S.r.l.”, utilizza i principi della risonanza magnetica, mediante la quale si possono effettuare le analisi delle sostanze presenti nel frutto (impronte digitali). Tali informazioni, prodotte in un apposito certificato, ed effettuate presso il Dipartimento di Ingegneria della Acque e Chimica del Politecnico, consentono all’operatore di conoscere lo stato di “forma” dell’uva nell’arco di 24 ore.
La nuova tecnologia e i relativi servizi, saranno presentati al pubblico in un apposito convegno dal titolo: “Impronte digitali degli alimenti nello sviluppo delle imprese agroalimentari” in programma il prossimo 11 Novembre 2011 nella Sala Videoconferenza del Politecnico di Bari (via Amendola, 126/b) alle ore 9:00.

Al convegno parteciperanno tre partner commerciali di Innovative Solutions che spiegheranno le ragioni alla base del loro interessamento nell’impiego delle impronte digitali degli alimenti. Sono: SAMER – Laboratorio chimico e microbiologico della Camera di Commercio di Bari; Agriproject Group che gestisce vigneti ad uva da tavola con l’ausilio dell’impronta digitale e EuroSoft S.r.l. che sta sviluppando innovative piattaforme informatiche, basate sull’impronta digitale. Inoltre parteciperà la società Bruker, leader mondiale nella produzione di strumentazione per la risonanza magnetica e l’Halal Italy, l’ente di certificazione di prodotti destinati ai mercati islamici e che considera l’impronta digitale un importante strumento per il controllo dei prodotti agroalimentari.

All’evento parteciperanno: il Rettore del Politecnico, Nicola Costantino, l’Assessore Regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno, l’Assessore all’Innovazione agricolo-aziendale della Provincia di Bari, Francesco Caputo, il Presidente della Camera di Commercio di Bari, Alessandro Ambrosi, i ricercatori e docenti del Politecnico che hanno messo a punto la nuova innovazione tecnologica.

Il convegno è organizzato nell’ambito del Progetto per il consolidamento e il potenziamento dell’ILO del Politecnico di Bari – PO 2007-2013 – Asse 1 – Linea di intervento 1.2 – Azione 1.2.3 “Rete regionale per il Trasferimento di Conoscenza”.

Serena Valeriani

© Riproduzione Riservata
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