org” dal titolo ” Esclusivo: disastro fognature alla cittadella. Nuovo scandalo a Fannacia” . si relaziona quanto segue:
l) il depuratore della Cittadella Universitaria di Catania attualmente in esercizio è pienamente operativo, svolge correttamente la sua funzione di depurazione delle acque di scarico e rispetta i limiti di legge sulle acque di scarico imposti dalla normativa vigente. Ciò è chiaramente dimostrato
dai periodici certificati di analisi emessi da laboratorio accreditato e dai controlli effettuati dagli uffici competenti del Comune di Catania. L’impianto di depurazione originario ha subito negli anni diversi interventi che ne hanno posto fuori servizio alcune sue parti, ma ciò non ha comportato lo scarico nella rete fognaria della città di acque nere non depurate, come testimoniato dai certificati di analisi relativi. Di contro negli ultimi due anni. l’impianto è stato oggetto. a cura del settore ambiente dell’Area della prevenzione e della sicurezza, di modifrche tecniche migliorative per renderlo più performante ed assicurare una corretta depurazione anche in condizioni di picco (massima portata). Tutto ciò è stato relazionato puntualmente agli organi competenti del Comune di Catania. Il progetto di un adeguamento sostanziale del depuratore in esercizio, previsto nel Piano triennale delle opere pubbliche, nasce dall’incremento delle portate previsto nei prossimi anni a causa dei nuovi edifici in corso di completamento e dall’attuale deroga temporanea relativa ai limiti dei parametri azotati concessa dal Comurre di Caîania nell’autorizzazione allo scarico.
2) L’amministrazione, preso atto del dissequesîro dell’edificio 2 da parte del Tribunale di Catania – sezione del GIP. ha assunto una serie di azioni nrirale alla riapertura condizionata dei laboratori ed al riavvio delle relative attività solo in presenza di tutte le necessarie condizioni di sicurezza e del rispetto di quanto prescritto dal GIP nel suo atto. Tutta questa attività è documentabile ed è stata posta all’attenzione degli RLS. come è posta all’attenzione degli RLS qualunque problematica individuata nell’edificio in argomento che riguardi la sicurezza dei lavoratori. Ad attestare la qualità ed attenzione del lavoro svolto, anche la sentenza del Tribunale di Catanra che. proprio in considerazione di quanto fatlo dall’Area della prevenzione e della sicurezza. ha rigettato l’appello del Procuratore della Repubblica avverso il decreto di dissequestro.
3) L’intervento realizato nel 2007 relativamente al sistema di raccolta delle acque nere dell’edificio 2 ha permesso di passare dal sistema a saie ad un sistema a tubi chiusi che raccoglie gli scarichi dei diversi piani dell’edificio e li convoglia in modo indipendente all’esterno dello stesso. eui le nuove tubazioni sono state collegate alle tubazioni secondarie esteme esistenti, che, da un attenta analisi svolta dall’Ufficio di progeftazione dell’Area della prevenzione e della sicurezza circa due anni fa. si sono evidenziate come erroneamente collegate alla rete delle acque bianche. Tale problematica è stata resa nota agli enti competenti (comurìe, regione. provincia) nel febbraio 2010, così come è stato comunicata I’approvazione del progetto di rnessa a norma da parte del CdA tenutosi a luglio 2010 eq il successivo appalto dei lavori alla ditta aggiudicatrice. Tutti idocumenti sono stati anchi forniti alla Procura della Repubblica di Catania. Nelle more della suddetta messa a norma. è periodicamente conîrollato lo scarico bianche sulla rete comunale e non c’è superamento dei limiti di legge. Quindi non c’è nessun riversamento di sostanze nocive per la salute e nell’ambiente foqnario comunale delle acque nel sistema.
4) A seguito dei lavori di cui al punto precedente. l’Ufficio di progettazione dell’Area della prevenzione e della sicurezza ha verificaîo direttamente I’effettivo abbandono del sistema di raccolta degli scarichi fognari a saie dell’edificio 2. evidenziando che delle cinque saie presenti due sono
ancora in funzione, così come già ben noto agli organi della magistratura. In una sono raccolti gli scarichi dei servizi igienici del piano meno-1. nell’altra gli scarichi dell’area dedicata agli stabulari posti al piano terra dell’edificio.
In entrambe le situazioni la tipologia di scarico che è raccolta nelle saie è tale da non determinare rischi per il personale che opera negli ambienri.
5) Esistono alcuni scarichi di acque bianche collegati con la linea di acque nere. Per quelli già individuati (edificio 2), sono previsti ed appaltati i relativi interventi correttivi. Per quanto conceme la teoria che la tubazione acque nere possa danneggiarsi nei suoi punti critici a causa di elevate pofate, dovute alle acque bianche erroneamente convogliate in essa, è solo un
ipotesi e non esiste al momento alcuna cenezza di perdite nel terreno; in ogni caso l’entità delle perdite non sarebbe significativa.
6) Per quanto concerne il Nuovo plesso di Farmacia è stato ottenuto un parere favorevole sul progetto da parte del comando dei vigili del Fuoco con alcune prescrizioni. Queste sono state già messe in atto ed ora si è in anesa di richiedere il Certificato di prevenzione incendi definitivo. fermo restando
che la normativa antincendio è pienamente rispettata e nulla ostacola la normale attività didattica. Per quanto concerne gli scarichi dei bagni e dei laboratori, questi sono stati realizzati correttamente e collegati alla rete esterna che presenta i problemi già trattati al punto 3.
Riassumendo, le problematiche ben note presenti nell’ambito del sistema fognaria della cittadella universitaria sono assolutamente sotto controllo e non è giustificata alcuna voce allarmistica, sopranuno riferita alla sicurezza dei lavoratori che li operano giomalmente. A conforto di ciò la piena e continua sintonia con gli organi competenti .inclusa la magistratura. a cui è trasferita qualunque informazione a noi nota.