Peggio se si legge la voce del verbo to queer: guastare, rovinare, sciupare, mettere in cattiva luce. Meglio, e forse meno etichettante, se si scorre la radice tedesca quer che, trasposta, significa semplicemente “trasversale”.
Dalla traduzione in italiano dei termini stranieri appare chiaro che, rispetto al queer, pare esistere una normalità, un genere, un paradigma “corretto” (socialmente, politicamente o sessualmente) capace di etichettare coloro che si discostano dal modello accettato.
Dagli anni Novanta del secolo passato, tuttavia, la parola queer è stata usata come grimaldello proprio per uscire dalla teoria accettata che una persona debba, per essere definita, necessariamente entrare in una o più particolari categorie.
Donna-uomo, normale-anormale, naturale-innaturale, eterosessuale-omosessuale, classiche dicotomie frutto delle stratificazioni sociali, giuridiche e morali, vengono scavalcate, utilizzando proprio il concetto di queer che apre nuovi orizzonti di consapevolezza del proprio sé.
Non esistono più contenitori univoci, ma aree altamente permeabili, ibridazioni culturali, paradigmi sempre negoziabili. Questa svolta culturale avviene in ogni campo: letterario, della psicanalisi, filosofico, ma anche sociale e politico.
Oggi, il termine queer crea ancora paura, disgusto o rifiuto? Quali sono i confini e i limiti delle nostre identità? Quali nuovi desideri e quali mondi “altri” hanno generato romanzi e poesie, cinema e teatro, psicanalisi e filosofia riconoscendo l’importanza e l’esistenza della parola queer?
“Inquietudini queer: desiderio, performance, scrittura” è il titolo del convegno organizzato dal Forum di Ateneo per le Politiche e gli Studi di Genere, coordinato da Saveria Chemotti, Delegata per la cultura e gli studi di genere, che si terrà domani mercoledì 9 e giovedì 10 novembre in Aula Nievo di Palazzo Bo.
Mercoledì 9 novembre alle ore 9.00, dopo l’apertura dei lavori da parte di Saveria Chemotti, Delegata del Rettore per la cultura e gli studi di genere, approfondiranno i temi del convegno Davide Susanetti, Fabio Cleto, Marco Pustianaz, Nicla Vassallo, Tommaso Giartosio e Bruna Giacomini. Nel pomeriggio, dalle ore 15.00, i lavori riprendono con Chiara Cremonesi, Massimo Stella, Patrizia Pinotti, Stefanie Knauss, Andrea Celli e Pierpaolo Cesaroni.
Giovedì 10 novembre dalle ore 9.00 sempre in Aula Nievo, prenderanno la parola Nadia Fusini, Vittorio Lingiardi, Massimo Fusillo, Roberto Donnarumma, Roberto Deidier, Concetta D’Angeli e Silvia Antosa. Nell’ultima sessione dei lavori, dalle ore 15.00, interverranno Monica Centanni, Maschile, Saveria Chemotti, Alessandro Grilli, Andrea Porcheddu, Rosamaria Salvatore, Adone Brandalise e Luca Trappolin.
Programma: http://www.unipd.it/unipdWebServices/ShowBinary/wwwunipd/FILE/ateneo_news/queer2011.pdf