L’incontro è l’apertura di un ciclo di tre appuntamenti che continueranno a Pechino e Maastricht, organizzata dalla Facoltà di Giurisprudenza/Dipartimento di Scienze Giuridiche.
A fronte della crescente pressione concorrenziale esercitata sulle aziende europee da parte della produzione a basso costo delle economie emergenti, la delocalizzazione della manodopera appare essere la sola strada percorribile. Questa realtà non solo ha comportato una crescente perdita di posti di lavoro per i cittadini europei, ma rischia altresì di incidere gravemente sui valori sociali fondamentali sia dell’UE sia dei Paesi ospitanti.
L’opinione pubblica e la classe politica temono che la progressiva liberalizzazione degli scambi commerciali internazionali possa compromettere le politiche e le misure relative a rilevanti questioni c.d. di ordine non commerciale, quali la protezione dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile, il buon governo, i diritti sociali, economici e culturali, i diritti dei lavoratori, la salute
pubblica, lo stato sociale, la sicurezza nazionale, la sicurezza alimentare, l’accesso al sapere e la protezione dei consumatori.
L’incontro di Torino tratterà alcuni dei suddetti argomenti e analizzerà il relativo atteggiamento generale adottato dalla Cina. La visione di insieme si realizzerà con la pubblicazione di un volume che raccoglierà gli interventi delle tre conferenze.