La logica della globalizzazione sembra richiedere una maggiore attenzione al «Made for…» (mercati di sbocco) piuttosto che al «Made in…» (mercati di approvvigionamento) e solo pochi hanno capito che la musica è davvero cambiata.
Tra tutti spicca Prada che si è quotata a Hong Kong e ha varato il «Made in Prada» cioè il «Prada Milano made in… » che può essere in… Giappone, India, Perù o Scozia.
Non solo, gli investitori stranieri vengono a fare shopping di imprese portandosi via i gioielli italiani: PPR di François-Henri Pinault ha già comprato Gucci e Bottega Veneta, LVHM ha acquisito il controllo di Bulgari e ha aperto uno stabilimento modello a Fiesso d’Artico, dove industrializza le competenze del distretto calzaturiero della Riviera del Brenta.
Non mancano però le eccezioni, tra le imprese italiane: si trovano infatti aziende capaci incredibilmente di conquistare posizioni di leadership mondiale o di nicchia.
«Le imprese italiane capaci di conquistare posizioni di leadership sullo scenario globale sono ancora troppo poche, non solo per la nota questione del “nanismo”» dice Paolo Gubitta, docente alla Facoltà di Economia di Padova «ma anche per la carenza di capitali e probabilmente di competenze imprenditoriali e manageriali. Siamo un po’ ingabbiati nel mito del Made in Italy, che non funziona più».
Quali sono le strategie per uscire da questa impasse? Di cosa hanno bisogno le imprese del Made in Italy? Capitali, imprenditori e manager stranieri? E, ha ancora un futuro il Made in Italy?
È sulle possibili nuove prospettive del Made in Italy che si focalizza la quarta edizione dei Dialoghi sull’Economia e il Management organizzati dalla Facoltà di Economia di Padova, martedì 8 novembre dalle ore 9.00 in Aula Magna di Palazzo Bo.
-* Alle ore 9.30,
Dopo i saluti di Giuseppe Zaccaria, Rettore dell’Università di Padova, Enrico Rettore, Preside Facoltà di Economia, Giovanni Costa, Presidente Cassa di Risparmio del Veneto, e Francesco Favotto, Direttore Dipartimento di Scienze Economiche, Andrea Guerra, Amministratore Delegato di Luxottica, introdurrà i lavori con una relazione dal titolo “Il futuro del Made in Italy”.
-* Dalle ore 11.00
Paolo Gubitta, docente di Organizzazione Aziendale alla Facoltà di Economia, coordinerà una Tavola Rotonda a cui partecipano Matteo Marzotto, Presidente Vionnet e Presidente ENIT, Massimo Carraro, Amministratore Delegato, Morellato&Sector, Francesco Pesci, Gruppo Brioni, Andrea Guerra, Luxottica, Stefano Beraldo, Gruppo Coin, e Romano Cappellari, Docente di Marketing e Retailing.
-* Nel pomeriggio, alle ore 14.30
Dopo l’introduzione di Mario Carraro, Presidente Advisory Board della Facoltà di Economia, nella seconda tavola rotonda dedicata al “Far carriera nelle aziende del mondo Lifestyle” interverranno alcuni laureati della Facoltà di Economia, moderati da Martina Gianecchini Docente di Gestione delle Risorse Umane, che in breve tempo hanno raggiunto posizioni di responsabilità in alcune tra le aziende più rappresentative del Made in Italy come Safilo, Gucci, Diesel e Geox.