Statuto – La storia continua, il ministero rimanda indietro nuovamente il testo.
Quella dello statuto è una storia che va ormai avanti da mesi.
Il Miur infatti ha rimandato indietro il testo dello Statuto, licenziato dalla nostra università ad Ottobre, con delle nuove osservazioni.
Le richieste di modifica del Ministero vertono su sette articoli, e nella maggior parte dei casi ci siamo trovati davanti osservazioni nuove rispetto alle prime giunte da Roma ad Ottobre. Difatti, seppure la Legge Gelmini prevede una sola possibilità per il Miur di fare rilevazioni sulle nuove Bozze di Statuto, il primo passaggio con l’Università del Salento non è da prendere in considerazione poiché falsato da un vizio procedurale riguardante la prima votazione nel CdA di Agosto che non rispettò la maggioranza assoluta.
Il Miur fece quindi notare l’errore senza però risparmiarsi dal fornire le prime richieste di modifica dell’allora bozza statutaria.
E come nel caso della prima lettera, anche oggi ci siamo trovati davanti a osservazioni che sono peggiorative rispetto all’ultimo testo dello Statuto approvato dal nostro Ateneo.
Le principali modifiche a cui ci siamo opposti sono due:
l’invito a limitare le funzioni riguardanti la didattica che le nuove facoltà continueranno ad avere, spostando queste competenze all’interno dei Dipartimenti (dove gli Studenti non sono presenti); la richiesta di eliminare i casi di incompatibilità
dei membri esterni nel CdA, andando così a minare alle basi la possibilità di avere un Università libera dalle logiche di mercato.
A parere dai rappresentanti dell’UdU entrambe le modifiche vanno ad agire su punti strategici e vanno a intaccare la centralità del corpo studentesco e la libertà della didattica e della ricerca.
Ci siamo sempre approcciati al percorso sul nuovo Statuto cercando di limitare i danni che la contestata Legge Gelmini stava, e sta ancora, provocando, e per questo abbiamo votato per respingere le proposte di modifica, così come proposto dalla nostra amministrazione, salvo poi mantenere il nostro parere contrario ad uno Statuto che mai avremmo potuto condividere. Infatti nel successivo voto sull’intero testo dello Statuto gli studenti dell’UdU hanno mantenuto la stessa linea rispetto alle votazioni degli scorsi mesi: non partecipare al voto coerentemente con un cammino politico contro la 240 lungo due anni.
Bilancio un voto politico
L’altro punto fondamentale affrontato dello scorso CdA è stato il bilancio. Anche in questo caso i Rappresentanti dell’UdU hanno espresso voto sfavorevole al bilancio di previsione per l’esercizio 2012.
La motivazione di questo voto è prettamente politica: secondo la legge n. 306 del 1997 la contribuzione studentesca non può superare il 20% del “Fondo di Finanziamento Ordinario” che ogni anno le Università percepiscono dal Ministero.
I nostri rappresentanti hanno prima ravvisato un errore nella stesura del Bilancio che prevedeva il rapporto fermo al 19,91% (rapporto che in realtà rischia di arrivare al 20,22%) e poi ottenuto che nel caso in cui il tetto del 20% venisse sforato si verificherebbe l’immediata restituzione delle tasse in esubero agli studenti. Resta comunque una ferma contrarietà rispetto alla scelta di “giocare su un limite” oramai troppo vicino, ma su questo tante sono anche le responsabilità di un Governo che, attraverso i suoi tagli, ha messo in ginocchio scuole e università italiane.
Nonostante l’ottimo risultato conseguito, la scelta del voto contrario vuole dimostrare il precario e equilibrio economico che caratterizza l’Università del Salento in questo momento storico.