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Giovanni Allevi “Laureato dell’Anno” di UniMc

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22/11/2024

Tante emozioni e ricordi hanno segnato questa mattina anche la IX edizione della Giornata del laureato, l'iniziativa con cui l'Università di Macerata e la sua Associazione di laureati, l'Alam, riunisce ogni anno i laureati di tre generazioni: quelli con lode del 2010 insieme ai "dottori" di venticinque e cinquant'anni fa.

Tante emozioni anche per il celebre musicista e compositore Giovanni Allevi, che è stato premiato come “Laureato dell’anno”, un riconoscimento riservato da Unimc a un suo laureato “che si è distinto per il suo impegno nel sociale e per la propria storia personale legata al conseguimento della laurea nell’Ateneo maceratese”, ha spiegato la presidente dell’Alam Daniela Gasparrini. Allevi, infatti, si è laureato in Filosofia con lode nel luglio del 1998 ed è stato uno dei primissimi componenti del coro universitario, guidato, oggi come allora, dal Maestro Aldo Cicconofri.
“E’ stato proprio suonando alcune mie composizioni al pianoforte del dipartimento di filosofia che mi sono accorto che la mia musica piaceva, perché molti studenti erano attratti dal suono e si fermavano ad ascoltare”, ha ricordato l’artista durante l’incontro con il rettore Luigi Lacchè.
“Il premio non vuole essere tanto un riconoscimento per i suoi grandi successi, quanto anzitutto un modo per segnalare, specie ai neolaureati, il percorso esemplare di chi ha saputo trasformare anche le sue fragilità, che appartengono ad ogni essere umano, in capacità di autoriflessione e di crescita”. Con queste parole il rettore Lacchè ha introdotto la consegna del premio, mentre la professoressa Daniela Gasparrini ha letto la motivazione: “Giovanni Allevi ha saputo coniugare la formazione filosofica, acquisita nell’Università di Macerata, alla valorizzazione del proprio talento, dando felice testimonianza dell’appartenenza alla Universitas. Egli ha fatto tesoro della sua formazione e, forte dell’insegnamento di Platone, come egli stesso dice, è riuscito a trovare il suo daimon, il suo talento, e a trasformarlo in musica. Il Maestro intende afferrare un lembo di eternità e creare un’emozione, in chi l’ascolta, che rimanga nel tempo e conservi intatto il suo valore estetico. Affidando alle note lasciate sul pentagramma il compito di rappresentare l’essenziale, Giovanni Allevi crea il suo linguaggio musicale: la musica classica contemporanea”. Il coro ha infine omaggiato l’artista eseguendo una delle sue composizioni più celebri
Il noto compositore ha ringraziato ricordando un aneddoto: “Quando mi sono iscritti alla facoltà di filosofia noi giovani universitari abbiamo avuto un primo incontro con i docenti e, alla richiesta se avevamo domande da fare, ho chiesto:”Scusi ma cosa è la filosofia? E a cosa serve?”. Per tutta risposta il docente interpellato mi guardò con un sorriso e disse: “Non è una domanda cui si può rispondere con due parole”. Rimasi a disagio perché l’argomento ci toccava tutti. Molto tempo dopo, nel corso di un seminario, l’insegnante di filosofia ci spiegò: “Immaginate un sistema circolatorio con migliaia di globuli rossi che circolano nel corpo in un minuto. Pensate ad uno dei globuli rossi che si ferma e dice: “Porto ossigeno a tutti gli organi del corpo e ci metto un minuto”. Quello è il filosofo!”
“Noi in questo periodo buio – ha proseguito Allevi – ci sembra di non avere speranze ma se sapremo trasformarci in quel globulo rosso, se sapremo resistere alla omologazione imperante possiamo sicuramente venirne fuori. Dobbiamo seguire i nostri sogni, accettandone i rischi. Portiamo ossigeno ad un mondo che non ne ha più. La nostra esistenza si trasformerà in una esperienza che vale la pena di essere vissuta”
La cerimonia è proseguita con la consegna dei diplomi d’onore ai laureati di cinquanta e venticinque anni fa e dei diplomi di laurea ai laureati con lode dello scorso anno. Tantissimi i partecipanti, almeno mille, tanto che molti parenti dei laureati sono stati fatti accomodare anche in Aula Magna.
Nel pomeriggio Allevi ha regalato alla città anche un momento di spettacolo. Sempre all’Auditorium San Paolo, ugualmente affollato, il musicista ha, infatti, presentato il suo ultimo libro “Classico ribelle”, intervistato dal filosofo e musicologo Marcello La Matina, accompagnandosi con la musica del pianoforte. Oltre 500 persone ad applaudirlo conquistate dalla sua personalità e tanti gli autografi richiesti.

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