È scattato il countdown per la seconda edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il concorso internazionale di cortometraggi realizzati da studenti universitari di cinema e di scienze della comunicazione o da studenti delle più importanti scuole di cinema, in programma a Venezia dal 28 al 31 marzo 2012.
Il Ca’ Foscari Short Film Festival è il primo Festival cinematografico in Europa concepito, organizzato e gestito direttamente da un’università. Si svolge nell’Auditorium Santa Margherita nell’ambito delle attività di Cafoscaricinema, il filone culturale dell’ateneo dedicato alle attività cinematografiche.
Il Rettore Carlo Carraro:«E’ una iniziativa importante e di qualità che si inserisce nell’impegno del nostro ateneo per la produzione di cultura a Venezia. Sono gli studenti i protagonisti assoluti, perché si tratta di una sorta di campionato mondiale studentesco al quale concorrono i corti realizzati da universitari e la manifestazione è realizzata dai ragazzi iscritti a Ca’ Foscari impegnati in tutte le fasi dell’organizzazione. Le cifre di quest’anno dimostrano il successo dell’iniziativa che quest’anno va a intrecciarsi anche con cafoscarimusica e cafoscariletteratura in un connubio di esperienze artistiche di grande valore».
GLI STUDENTI FANNO CINEMA
Protagonisti assoluti del Ca’ Foscari Short Film Festival sono gli studenti, oltre cento quelli coinvolti nell’organizzazione e realizzazione della grande ‘macchina’ del concorso; dalla produzione alla giuria, dall’ufficio stampa alla parte tecnica, più ‘squadre’ di studenti cafoscarini sono al lavoro per garantire la riuscita del Festival con il coordinamento dei docenti, direttamente impegnati in ogni fase delle quattro giornate cinematografiche.
MANIFESTO E DIREZIONE ARTISTICA
Il manifesto del Festival è firmato da Tsukamoto Shinya, il cineasta giapponese che ha rinnovato la sua preziosa collaborazione con l’iniziativa donando la bellissima immagine tratta dal suo ultimo film, Kotoko, vincitore della sezione Orizzonti all’ultimo festival di Venezia. Immagine divenuta immediatamente la locandina di questa seconda edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival.
Alla direzione artistica del Festival il critico Roberto Silvestri coadiuvato da Roberta Novielli, delegata del rettore Carlo Carraro alle attività cinematografiche e responsabile di Cafoscaricinema. «Un’edizione ancora più spettacolare e importante – spiega la docente – dove concorrono 30 corti provenienti da tanti Paesi di tutti i continenti. Particolarmente ricco è anche il programma speciale dove la tecnologia e l’innovazione si intrecciano alle idee di questi giovani talenti ma anche ai grandi classici».
CORSICATO, BIGNARDI E BENHADJ IN GIURIA
La Giuria del Festival è presieduta dai registi Pappi Corsicato e Rachid Mohamed Benhadj e dal critico cinematografico Irene Bignardi. Pappi Corsicato, autore di importanti lungometraggi (ricordiamo ad esempio il Nastro d’argento come Opera prima “Libera” del 1992), cortometraggi, videoclip, allestimenti teatrali e documentari sull’arte contemporanea, ha appena completo un nuovo lungometraggio, “Il volto di un’altra”. Irene Bignardi è uno dei nomi di punta della critica cinematografica italiana. Giornalista di Repubblica, l’Espresso e Vanity Fair e anche saggista (ha ricevuto il prestigioso Premiolino e la Grolla d’oro alla carriera). Altro tassello della giuria è il regista e pittore algerino Rachid Mohamed Benhadj, il quale ha girato corti e mediometraggi di forte impegno sociale, concentrandosi senza retorica sulle condizioni disagiate di giovani, donne e proletari del Maghreb. Ha inoltre realizzato sei lungometraggi, di cui l’ultimo, Parfums d’Alger, è in uscita quest’anno con protagonista Isabelle Adjani.
TRENTA CORTI IN GARA
Al concorso internazionale partecipano 30 cortometraggi realizzati da studenti universitari di cinema e di scienze della comunicazione o da studenti provenienti da importanti scuole di cinema come la francesce LE FRESNOY, l’indiana SATYAJIT RAY FILM INSTITUTE e la tedesca HOCHSCHULE FUR FERNSEHEN UND FILM MUNCHEN.
PREMI SPECIALI, EVENTI COLLATERALI E CONCORSI
Durante le quattro giornate del Festival al concorso si affiancherà un ricco programma speciale di eventi collaterali: retrospettive, omaggi, scoperte e workshop aperti a tutti gli studenti. Bigrock, la scuola di computer grafica tutta italiana che vanta collaborazioni con la DREAMWORKS e PIXAR, una scuola di cinema speciale, L’echo Park Film Center di Los Angeles; la “Lunga marcia dei marchi cinesi”, un focus dedicato agli spot pubblicitari cinesi del 2008, due concorsi rivolti alle Scuole del Veneto, di cui uno per sceneggiature brevi ambientate a scuola o in biblioteca in collaborazione con Cafoscariletteratura. Pia Masiero, delegata del Rettore alle attività cinematografiche: «Gli studenti saranno liberi di scegliere il genere che vorranno, l’unico vincolo è l’ambientazione di almeno una scena a scuola o in biblioteca». Oltre il muro, nato dalla collaborazione tra gli studenti di Ca’ Foscari e i ragazzi dell’Istituto Penale Minorile di Treviso. Inoltre un omaggio al critico e regista veneziano Francesco Pasinetti con quattro corti da tempo irreperibili negli archivi, a cura di Carlo Montanaro: «La proiezione sarà contornata da otto scatti che catturano l’atmosfera della ‘bottega’ del Pasinetti regista mentre dà indicazioni circondato da amici e collaboratori».
Nel focus dal titolo “Agli albori dell’animazione italiana” ci sarà La storia di Lulù di Arrigo Frusta con la più antica sequenza animata nella storia del cinema italiano che sia stata conservata. Viral Competion, infine, è un workshop che mira a coinvolgere studenti, registi e spettatori, sfruttando in particolar modo le potenzialità del Web per dare vita a una piattaforma cinematografica collettiva; si parte da una video-traccia della durata massima di 30 secondi senza dialoghi aperta a successivi sviluppi e collegamenti con altri video. Le tracce saranno proiettate, discusse e votate durante il Festival decretando così quale sarà la traccia vincitrice e, di conseguenza, il tema prescelto sul quale costruire tassello dopo tassello un vero e proprio corto ‘comunitario’.
LA LECTIO E IL CORTOMETRAGGIO DI ERWITT
Altro appuntamento da non perdere organizzato da Fondazione di Venezia in collaborazione con Ca’ Foscari e inserito nell’ambito delle proposte del Ca’ Foscari Short Film Festival sarà quello con il “mostro sacro” della fotografia Elliott Erwitt, che terrà all’Auditorium S. Margherita, venerdì 30 marzo, alle ore 11 una lecture dal titolo Fotografie come racconti/Pictures as tales. Componente dal 1953 della famosa agenzia Magnum, insieme ad un gruppo di fotografi storici fra i quali Henri Cartier-Bresson e Robert Capa, Erwitt sarà a Venezia per una mostra personale di fotografie organizzata dalla Fondazione Venezia alla Casa dei Tre Oci alla Giudecca. Al termine della lectio, attorno alle ore 12, grazie a questa collaborazione, all’auditorium Santa Margherita sarà proiettato anche un cortometraggio firmato proprio da Erwitt dal titolo Beauty knows no pain (1971, COL, 25 MINUTI) e concesso dall’Archivio Montanaro. Silvia Burini, prorettore alle Produzioni culturali e rapporti con le istituzioni scientifiche e culturali: «Erwitt terrà in quei giorni a Ca’ Foscari una lezione a tu per tu con gli studenti, una conversazione, un dialogo cui seguirà la proiezione del suo cortometraggio».
PREMIAZIONE SULLE NOTE DI ELETTROFOSCARI
La serata finale vedrà la premiazione del corto vincitore della seconda edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival e la proiezione dell’unico frammento sopravvissuto del progetto incompiuto di Charlie Chaplin, “The Professor” (1919). La proiezione sarà impreziosita dalla sonorizzazione, dal vivo e in contemporanea, di Elettrofoscari, il laboratorio di musica sperimentale composto da studenti di Ca’ Foscari. Inoltre, nella serata di chiusura, non mancherà l’intrattenimento musicale e cinematografico: ad aprire le danze il Washout Project, un esperimento unico e particolarissimo, nel quale il duo Stefano Bechini e Cosimo Miorelli creerà un’esperienza che unisce musica e pittura digitale in un live-set capace di forzare i limiti della performance dal vivo in una sinergia di elementi narrativi, musicali e di immagini.