Rivoluzione Alma 33: dipartimenti dimezzati per 11 Scuole
R. C.
26/12/2024
Un po’ meno di un anno fa il latinista Ivano Dionigi si apprestava a ricoprire il suo nuovo ruolo di rettore, e già allora era consapevole che avrebbe avuto davanti a sé una delle svolte politicamente più incisive degli ultimi anni: “la modifica dello statuto universitario (in vigore dal 1993) partendo dall’abolizione del sistema elettorale vigente (definito arcaico)”.
Un po’ meno di un anno fa il latinistaIvano Dionigi si apprestava a ricoprire il suo nuovo ruolo di rettore, e già allora era consapevole che avrebbe avuto davanti a sé una delle svolte politicamente più incisive degli ultimi anni: “lamodifica dello statuto universitario (in vigore dal 1993) partendo dall’abolizione del sistema elettorale vigente (definito arcaico)”.
Detto fatto, in dicembre fu approvato il nuovo Statuto d’ateneo in linea con le disposizioni richieste dalla riforma Gelmini. La nuova carta costituente dell’Alma Mater prevedeva, dunque, per la fine della primavera di quest’anno accademico la riduzione da 72 dipartimenti a 33, oltre che il passaggio da 23 facoltà all’istituzione di 11 Scuole che raggrupperanno, secondo criteri tecnico-tematici, i dipartimenti dimezzati. Ipse dixit: “Speriamo di cominciare a regime l’anno scolastico 2012-2013”.
In questo bouleversement gli entusiasti intravedono la “configurazione di nuove realtà, con progetti ambiziosi e articolati”. Ma non mancano critiche gravi a questo disegno politico ministeriale ben accolto dal rettore petroniano, molti docenti, infatti, dall’inizio hanno sostenuto che una modifica di tal genere “ridisegna un’università di stampo dirigistico e oligarchico, dove pagano di più i tecnici e amministrativi e precari”.
Sul sito Docenti Preoccupati è stato formulato un argomento molto chiaro e che andrebbe preso in considerazione, cioè che “i risultati dell’operazione gestita dal Rettore Ivano Dionigi sono sotto gli occhi di tutti: a fronte di una legge di riforma non condivisa dalla grande maggioranza di chi vive all’interno del mondo universitario, si è giunti all’approvazione di uno Statuto che approfondisce il solco tra i vertici dell’Ateneo e la comunità accademica. Anziché attenuare l’impostazione fortemente aziendalistica e dirigistica della Legge Gelmini, sfruttando al meglio i margini di manovra che l’autonomia dell’istituzione universitaria rendeva disponibili, si è preferito inasprirne gli aspetti più controversi, consegnando il potere decisionale e l’effettiva governance dell’Ateneo ad una ristretta oligarchia di persone designate esplicitamente dal Rettore. Nel nuovo assetto voluto dalla Legge 240/10 sparisce il tradizionale bilanciamento di poteri e di prerogative tra Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione: si passa infatti da un sistema assimilabile ad un “bicameralismo simmetrico” ad un modello di governance più simile a quello di un regime oligarchico. All’Alma Mater Studiorum è stata applicata e declinata in tutti i luoghi di autogoverno dell’Ateneo una sola forma organizzativa, quella tipica dell’azienda mercantile”. Insomma: un uomo solo al comando.
Dionigi è diventato per tutti “l’uomo Gelmini”, ma egli si è sempre difeso argomentando che “quello portato a compimento un iter iniziato già nei primi mesi del 2010, prima quindi dell’approvazione della legge 240. Un processo complesso e partecipato, che ha coinvolto organi e strutture e che già prima dell’approvazione della legge aveva dato vita a 3 aggregazioni: Dicam (Dipartimento Ingegneria civile ambientale e dei materiali), Veterinaria, Filologia classica e italianistica. I nuovi dipartimenti rappresentano i nuclei vitali dell’Ateneo, punti nevralgici per la gestione delle risorse umane e finanziarie”, insomma rivendicando in qualche modo la paternità dello svecchiamento normativo.
Questo succedeva da ottobre a dicembre 2011, poi, in gennaio c’è stata la c.d. election week, ribattezzata fase dei “duelli per il nuovo potere” poiché si doveva scegliere chi avrebbe guidato le nuove strutture e individuare le cinque aree disciplinari, assi portanti delle università del polo bolognese, e votare tre rappresentanti per ciascuna.
E arriviamo ad oggi, come previsto dalla tabella di marcia, infatti, alla formazione del nuovo Senato accademico e alla conseguente costituzione del nuovo CdA è conseguita l’approvazione di una delibera ad hoc regolante il definitivo passaggio tra il vecchio e l’attuale stato burocratico e formativo, che Dionigi ha descritto in questi termini: “i presidi sono fondamentali per la formazione della didattica, quindi è importante convocarli insieme ai nuovi direttori e, dal punto di vista della strategia politica, questi ultimi saranno coinvolti da subito. Per l’ordinaria amministrazione, ancora per un periodo, ci saranno i vecchi vertici”.
Così i direttori diventereanno plenipotenziari dal 2013. “Ogni Scuola avrà unasede che potrà essere ovunque. Per adesso abbiamo solo stabilito che dove prima c’era una Facoltà ora ci sarà un vicepresidente. Abbiamo istituito solo un vicepresidente in più per Rimini che oltre a Economia avrà anche Farmacia, biotecnologie e Scienze motorie, perché abbiamo tenuto conto dei sette corsi di laurea e i circa 1.200 studenti che a Rimini fanno riferimento a quella Scuola” ha spiegato il rettore.
Nella mattinata del 3 aprile, il Senato accademico dell’Alma Mater di Bologna ha approvato all’unanimità il nuovo assetto previsto dallo Statuto (ovvero la costituzione delle future 11 Scuole) e nello stesso pomeriggio anche in Consiglio d’amministrazione, ma non all’unanimià (tre voti contrari: Gianni Porzi, rappresentante del Governo, piu’ i sindacalisti Antonella Zago e Francesco Lopriore, e due astenuti: Alessandra Maltoni e Mario Pontieri, anche loro rappresentanti dei lavoratori), è passato il via libera all’operazione di accorpamento (nuovo organigramma nei dettagli).
“A ottobre le nuove Scuole, così come i 33 nuovi Dipartimenti, dovrebbero essere operative,ma le nuove indicazioni per gli studenti, anche ai fini dell’iscrizione ai corsi, saranno a partire dall’anno accademico 2013-2014. Il prossimo autunno, infatti, sarà decisa la nuova programmazione didattica proprio sulla base dei nuovi Dipartimenti e delle nuove Scuole, ai quali abbinare i 219 corsi di studio dell’Università di Bologna. Nel frattempo, a cavallo dell’estate saranno eletti gli 11 presidenti delle nuove strutture e in quella occasione si deciderà dove la Scuola avrà il suo nucleo, se sotto le Due torri o in Romagna” (da il Resto del Carlino on line del 03.04.2012).
È interessante vedere con che leggerezza d’animo si proceda tra tagli e riordini senza che sorgano dubbi o dibattiti allargati, ossia senza esigenze da parte degli organi apicali di sfruttare diversamente gli spazi che la riforma Gelmini lascia aperti all’autodeterminazione della formazione che ormai è scadente, al di là dei riassetti amministrativi.
C’eravamo già occupati di questa riflessione ed a quella sede rimandiamo perché si tratta di una elaborazione in corso, ancora necessaria, anzi diventata ancora più urgente, perché esclusa dal discorso pubblico ufficiale, quello istituzionale che fa i conti senza osti ed ostesse, ma che si arroga l’autorità di dover e saper (che è peggio) decidere per essi, la cui voce, invece, non manca di farsi sentire potentemente (articolo: Processo al Bologna Process).
Il lato più assurdo di tutto questo si coglie se si mettono in relazione a queste manovre le parole pronunciate pochi giorni fa da Romano Prodi; si è trattato di un invito caloroso in qualità di Presidente del Forum del Piano Strategico Metropolitano al suo avvio: “Non è possibile che perfino lo spostamento della facoltà di Lettere di 600 metri crei un problema. Mamma mia come costano le decisioni. Si creano problemi non tanto sui contenuti, ma proprio sulle localizzazioni. Ragazzi se è così non ce la facciamo mica. Bologna nel mondo è l’Università, non c’è niente da fare”.
Non ce la facciamo a fare che cosa? Dipende dai punti di vista, in Italia molti la pensano alla stessa maniera ma rispetto alle istituzioni che continuano su un proprio binario paternalistico senza nessuna relazione con la realtà.
A proposito di realtà e di frontiere, non potendo concludere con soddisfazione, preferiamo lasciarci per ora con parole dal fronte in cui studentesse e studenti possono ritrovarsi, riconoscendo la differenza tra rappresentazione consapevole e rappresentanza inadeguata all’esperienza ed alla competenza sviluppata da chi lavora, opera, studia nel mondo dell’istruzione pubblica: ecco le considerazioni della pensatrice Antonia De Vita nel testo “All’università: qualità sociale e vita associata” (cfr., in Università fertile. Una scommessa di vita, a cura di Anna Maria Piussi e Remei Arnaus, Rosemberg&Sellier, 2011) ..
.. In Italia c’è movimento. Nelle scuole, nelle università, nelle piazze: studenti, docenti, madri, maestre, professori, professoresse protestano e manifestano. A seguito dell’uscita di un decreto denominato “decreto Gelmini” che ha attuato i pesantissimi tagli a scuola e università e che ha attaccato frontalmente la dimensione pubblica dell’istruzione, è nato un movimento che coinvolge in particolare studenti e maestre della scuola primaria e moltissime famiglie oltre a precari e docenti dell’università. Questo movimento che ha preso origine dagli studenti e dalle studentesse universitarie e dalle maestre della scuola elementare dà una risposta di forte dissenso e protesta non solo alla logica aziendalistica dei tagli ma a quel disegno che colpisce al cuore chi produce civiltà. La legge Gelmini elimina infatti alcuni elementi di eccellenza della scuola primaria, di fatto toglie il futuro alla ricerca e all’istruzione pubblica di qualità di tutti gli ordini e i gradi. Questo movimento, come a gran voce dicono studenti e maestre, non è né di destra né di sinistra. È un movimento di politica elementare: quella politica che se non c’è ci toglie umanità, civiltà, motivazione, dignità .. viceversa, quando c’è, mostra e dà corpo a tutto ciò che di elementare ci tiene in vita essendo alla base di qualsiasi (ri)produzione.
Redazione Controcampus
Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro.
Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte.
Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto.
Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo.
Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics).
I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
La Storia
Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione.
Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani.
Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it.
Dalle origini al 2004
Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero.
Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore.
Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi:
Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione
Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia
Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno.
Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure.
Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10.
Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze.
Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50.
Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta.
Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali.
Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp.
È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia.
Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze.
La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico.
Dal 2005 al 2009
A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono:
Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali
Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria
Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo.
Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata.
Dal 2009 ad oggi
Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale.
Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto