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Terremoto in Emilia: tanti i danni, ma soprattutto la paura

Redazione Controcampus 20 Maggio 2012
R. C.
22/11/2024

Sono decine le scosse di terremoto che da qualche ora si susseguono nella bassa pianura padana, nella zona tra Modena e Ferrara.

La scossa più forte è stata avvertita questa notte in buona parte del nord Italia e ha registrato una magnitudo di 6 gradi Ml. Finora si contano una cinquantina di feriti, sei morti e danni in parecchi edifici.

Alle ore 4.04, una violenta scossa, preceduta da altre di intensità minore, è stata localizzata nell’area vicino Modena, precisamente nelle zone limitrofe al comune di Mirandola. Il terremoto di intensità 5.9 della scala Ml, ha avuto un epicentro di soli 6.3 km di profondità ed è stato avvertito in tutta l’Emilia Romagna. I danni maggiori sono stati registrati nel ferrarese, a Sant’agostino e Finale Emilia, dove numerosi edifici sono stati danneggiati e molti stabili sono stati evacuati dalla protezione civile.

Nel tragico bilancio si contano inoltre sei vittime accertate, una cinquantina di feriti e un disperso. Sono quattro gli operai che questa notte hanno perso la vita durante il loro turno di lavoro; altre due donne sono decedute a causa di un malore provocato dalla paura per la violenta scossa. Due dei quattro operai deceduti, Nicola Cavicchi e Leonardo Ansaloni, stavano lavorando a nella fabbrica Sant’Agostino Ceramiche: sono morti schiacciati a causa del crollo di alcune travi. Un altro operaio marocchino di 29 anni è morto a Ponte Rodoni di Bondeno, sotto il tetto di capannone industriale, pochi minuti prima di finire il suo turno di lavoro.

La quarta vittima accertata, Gerardo Cesaro, di 57 anni, era prossimo alla pensione. È stato ritrovato sotto le macerie della fonderia Tecopress di Sant’Agostino, in seguito al crollo del tetto dello stabile. In mattinata è stata estratta viva una bambina grazie ad un allarme lanciato da New York. La piccola Vittoria, di soli 5 anni, era sepolta sotto le macerie a Finale Emilia quando è stata tratta in salvo dai soccorritori, avvisati da una telefonata effettuata dall’altra parte dell’oceano.

Anche il Papa esprime il proprio cordoglio alle famiglie delle sei vittime. «Il mio affettuoso pensiero va anche alle care popolazioni dell’Emilia Romagna colpite poche ore fa da un terremoto. Sono spiritualmente vicino alle persone provate da questa calamità: imploriamo da Dio la misericordia per quanti sono morti e il sollievo nella sofferenza per i feriti».

Sono ingenti i danni al patrimonio culturale e artistico dei paesi più colpiti dal sisma. In località Ronchi molti edifici presentano crepe sui muri; a Galeazza (castello di Galeazza) è caduta la parte superiore della torre. Sono stati inoltre accertati il crollo di una statua all’interno della Chiesa di San Giovanni in Persiceto e crepe e inagibilità alla chiesa di Caselle di Crevalcore. Parecchi calcinacci sono caduti nella chiesa di San Matteo della Decima.

Proprio di due giorni fa era la notizia che lo Stato non pagherà più in caso di calamità naturali (Calamità naturali: lo Stato non risarcirà più). Il provvedimento, inserito nel Decreto Legge 59, prevede infatti che in casi del genere le spese non saranno più sostenute dallo Stato italiano, ma dovranno essere i privati e gli enti a procurarsi la relativa copertura assicurativa. Un decreto, insomma, che sicuramente farà discutere, dopo i tragici fatti di questa notte.

A Modena sono stati tempestivamente allestiti dei punti di primo soccorso e centri di accoglienza per i cittadini le cui case potrebbero essere inagibili. La violenta scossa è stata seguita da altre di intensità minore, ma comunque notevoli, che sono state avvertite anche nel capoluogo: tanta paura ma per fortuna nessun danno. A Bologna molti cittadini si sono riversati nelle strade, piazza maggiore è rimasta piena di gente fino alle prime ore del mattino.

Parecchie le testimonianze di chi ha vissuto questi venti secondi di paura. «Stavo dormendo, mi sono svegliata di colpo perché sono stata sballottata, come se qualcuno mi volesse svegliare con forza, e ho visto che la lampada oscillava ancora. Subito dopo mi ha chiamata mia madre, che vive a Brescia, anche lei svegliata dalla scossa», dichiara una studentessa che come molti è stata sorpresa nel sonno.

In molte zone centrali la paura è stata aumentata da un temporaneo black-out: «Ero all’altezza di piazza San Francesco, insieme ad un amico, quando all’improvviso si sono spente tutte le luci. Ci siamo fermati di colpo, allora abbiamo sentito un boato e la strada vibrare. È una sensazione davvero difficile da spiegare». Luca è uno dei tanti ragazzi che si trovavano ancora in giro quando la terra ha tremato violentemente.

I momenti di panico, vissuti questa notte in tutto il nord Italia, riportano certamente alla mente il tragico terremoto in Abruzzo. Inevitabile il confronto tra i due eventi: la scossa che rase al suolo l’Aquila era di poco superiore a quella che ha colpito in nottata l’Emilia Romagna, appena 0,3 gradi Ml in più. Significativo il commento di una ragazza, F.C. che attualmente studia all’Università di Bologna, ma che due anni fa si trovò a l’Aquila durante la notte del 6 aprile 2009: «Sono stati attimi di paura: venti secondi di terremoto, la seconda volta che li vivi, sembrano quaranta. Ad ogni attimo, rivivi un istante di quello passato».

Per il momento la situazione sembra essersi stabilizzata, e l’entità delle scosse riportate sul sito dell’INGV sono di lieve intensità. In un comunicato ufficiale, la protezione civile rammenta che «forti terremoti sono comunemente accompagnati da altre scosse, ma ogni previsione che indichi con precisione data, ora e luogo, nonché magnitudo di futuri eventi e’ priva di ogni fondamento […] Gran parte del territorio nazionale e’ caratterizzato da pericolosità sismica e che quindi non si può escludere che in qualsiasi momento possano verificarsi terremoti anche di forte intensità in altre aree del Paese». Nel frattempo continuano i controlli sull’agibilità di alcuni edifici e scuole, che probabilmente rimarranno chiuse nella giornata di domani.

 

 

 

© Riproduzione Riservata
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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto