La kermesse alla sua sedicesima edizione, ha registrato un enorme successo nelle due precedenti serate.
La prima serata, che si è tenuta mercoledì 4 luglio e ha visto un magico Paolo Fresu incantare più di 500 persone, che si sono lasciate accarezzare da un sound “vincente” come lo definisce il sindaco Giovanni Moscatiello.
Il 5 luglio non è stato da meno, la manifestazione ha visto la partecipazioni di band emergenti provenienti da diverse città italiane.
Una musica che oltre che rapire, unisce e accorcia qualsiasi distanza etica e soprattutto politica. E non è solo la musica a fare da protagonista della serata, il pubblico ha partecipato alla degustazione di vini e alla presentazione del libro di Gabriele Bojano, giornalista salernitano. “La musica, si intreccia e si fonde all’arte, alla cultura e al vino, definendo un percorso sensoriale che si presenta come un unicum in cui immergersi.” E’ con questo entusiasmo che Angelo Maffia ci porta verso l’ultima delle serate di questo evento Jazz che diventa cosi un appuntamento conclamato per la cittadina salernitana.
Baronissi 6 luglio, anfiteatro Comunale ore 22:00, l’vento continua, a presentarlo ci sarà sempre con la sua puntualità Manuela Cavaliere, giornalista e scrittrice salernitana. Sarà la volta di Danilo Rea, musicista affermato sulla scena musicale internazionale con un suo stile personale, maturato attraverso la carriera come jazzista. Il suo repertorio non conosce limiti di genere. Dai Beatles alle arie d’opera, dagli standard jazz alle canzoni dei nostri cantautori, la musica di Danilo Rea dimostra un eclettismo e una versatilità che fanno del jazz un linguaggio applicabile a qualunque tipo di brano senza limiti di sorta. Le sue composizioni sono un equilibrio perfetto tra lirismo melodico e spiccato senso ritmico.
Baronissi Jazz, dal 1995 ad oggi, e se l’obiettivo era quello di accrescere la cultura del genere musicale e consentire agli artisti esordienti di emergere e a quelli affermati, nazionali e internazionali, di portare il jazz di qualità nel territorio, possiamo riconoscere alla direzione della manifestazione di esserci riusciti, a creare integrazione tra comuni, enti, istituzioni accademiche. Anche all’Università degli Studi di Salerno si sono svolti durante la kermesse corsi di alto perfezionamento musicale jazzistico, con seminari tenuti l’anno scorso da prestigiosi artisti di fama internazionale come il bassista Avishai Cohen, il batterista Horacio “El Negro” Hernadez e il pianista Michel Camilo.
Il Baronissi Jazz c’è, ora “è una realtà musicale che va istituzionalizzata”