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Facebook contro reati sessuali e a tutela del cittadino

Redazione Controcampus 17 Luglio 2012
R. C.
26/11/2024

Facebook contro reati sessuali e a tutela del cittadino: cosa è successo e perchè questo orientamento di FB.

Facebook contro reati sessuali e a tutela del cittadino: cosa è successo e perchè questo orientamento di FB.

Il tema dell’utilizzo dei social networks da parte dei cosiddetti sex offenders, ossia di soggetti con precedenti per reati di stampo sessuale che insistono nella reiterazione dei comportamenti, è da sempre al centro del dibattito pubblico americano, essendosi verificati proprio in USA gli episodi più eclatanti di adescamento e successiva violenza (anche su minori) scaturiti dal contatto tra vittima e aggressore proprio via chat, magari di Facebook.

Da qualche tempo, tuttavia, la questione è diventata di interesse mondiale, per il fatto che, parallelamente alla crescita esponenziale degli utenti di social networks, si sono verificati in diversi Paesi episodi criminali legati proprio all’uso delle piattaforme in questione.

Certo, assieme alla pericolosità più o meno intrinseca che un uso distorto dei programmi social porta con sé, il problema più spinoso che si pone nel pensare a metodi di prevenzione efficaci è quello del rispetto della privacy degli utenti.

Malgrado le evidenti esigenze di controllo della rete quando questa può diventare terreno fertile per la proliferazione di reati, specie sessuali, il valore che la privacy assume nella legislazione di molti degli Stati liberali rimane, ad oggi, preminente. E, se proprio in nome della privacy, di recente, anche il gigante Google è stato pesantemente sanzionato da una delle autorità governative statunitensi per aver ottenuto in modo non regolare dati personali su milioni di utenti, il nodo da sciogliere per capire se sia giusto sacrificare del tutto la privacy in nome della repressione di illeciti particolarmente insidiosi come quelli di stampo sessuale resta.

Qualche mese fa, ad esempio, un giudice dello stato americano della Louisiana ha dichiarato incostituzionale una legge che negava la possibilità ai sex offenders di accedere a Facebook, ritenendola iniqua: il legislatore statale, allora, accogliendo la pronuncia, ha modificato il testo della norma prevedendo, per tutti i soggetti con precedenti legati ai sex crimes, l’obbligo di esporre sul proprio social profile proprio la lista dei reati per i quali avevano ottenuto una condanna (articolo da Forbes). Il risultato, nel caso specifico, è stato quello di ottenere – in modo differente rispetto a quanto previsto dalla legge “bocciata” – l’esclusione da Facebook dei sex offenders, dal momento che il social network inventato da Mr. Zuckerberg già prevedeva, all’interno dei propri termini di utilizzo (Terms Of Use), il divieto di accesso per gli utenti con alle spalle reati sessuali.

Alla misura, efficace o meno che la si voglia ritenere, fa da contraltare, in parte, la vicenda di Brian Banks, ex promessa del football californiano che, dopo aver scontato sei anni di prigione, ha creato il proprio profilo Facebook e su quello stesso profilo ha accettato la richiesta di amicizia della ragazza che lo aveva accusato di rapimento e stupro, reati per i quali aveva scontato la condanna. Una volta accettata la richiesta di amicizia, la ragazza, inviandogli un messaggio privato nel quale spiegava di voler “dimenticare il passato”, gli ha chiarito che, in realtà, lei lo aveva denunciato senza essere in realtà mai stata né rapita né stuprata da lui, cosa della quale i giudici, però, non si erano convinti. A seguito di un colloquio col proprio legale, Banks ha deciso di incontrare la ragazza che, dettasi disponibile a ripetere in video quanto confessato nella mail di Facebook, ha confermato tutto. Il video, immediatamente sottoposto alla Corte federale che aveva condannato il giocatore, ha fatto sì che gli venisse revocata la condanna per i reati sessuali dei quali era stato accusato (articolo del Daily Mail).
La vicenda incuriosisce soprattutto per il fatto che Facebook, per una volta, ha funzionato come strumento di accertamento della verità legata ad un presunto reato, e non come mezzo di repressione seppur preventiva.

Per contemperare, allora, tutte le esigenze in gioco, nel tentativo di attuare una prevenzione che sia, al tempo stesso, non lesiva della privacy e realmente efficace nei confronti di chi “si nasconde”, ad esempio, dietro falsi profili per scegliere e aggredire le proprie vittime, il responsabile del comparto sicurezza di Facebook, Joe Sullivan, ha rilasciato un’intervista all’agenzia di stampa Reuters nella quale ha spiegato che ai quartieri generali del social network è stato elaborato un software, già attivo da diverse settimane, in grado di “intercettare” attraverso codici e chiavi di ricerca pre-inseriti in un database di riferimento, tutti i dialoghi, le richieste di amicizia e i contatti che appaiano “sospetti” di essere finalizzati o comunque legati a potenziali sex crimes.

Il software, che integra, in sostanza, una funzione di controllo dei dialoghi (chat scanning), raccoglie, registrandole, le segnalazioni che ritiene sospette, per poi inviarle ai tecnici di Fb i quali, vagliata in un primo momento l’effettiva “pericolosità” della situazione, possono allertare le autorità competenti.

Con riguardo proprio al delicato profilo della privacy, Sullivan ha specificato: “We’ve never wanted to set up an environment where we have employees looking at private communications, so it’s really important that we use technology that has a very low false-positive rate,” (Non abbiamo mai voluto creare un ambiente dove abbiamo dipendenti che analizzano comunicazioni private, pertanto è molto importante che noi utilizziamo una tecnologia che ha un’indice molto basso di “falsi allarmi”), ragione per la quale “l’occhio” di Facebook è generalmente in grado di riconoscere quelle che potrebbero apparire conversazioni occasionali ma che sono riferite, in realtà, a relazioni preesistenti tra persone, evitando così di scandagliarle a fondo registrando anche dati personali, in quanto tali protetti dalla normativa sulla privacy.

Il software di analisi elaborato dai tecnici di Palo Alto sembra essere un buon passo avanti, dunque, in una situazione che vede in gioco interessi contrapposti ed estremamente delicati. Inoltre, il progressivo impegno di Facebook assieme alle altre maggiori piattaforme social sta a testimoniare, cosa che tutti ci auguriamo, come lo spazio digitale del web stia diventando, per i sex offenders di ogni nazionalità, un terreno sempre più angusto, dove il controllo moderato e mirato sul loro comportamento online può arrivare davvero ad evitare la commissione di reati insopportabili come le violenze sessuali.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. 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Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto