Bianca Pitzorno.
Bianca Pitzorno. Data di nascita: 12 agosto 1942. Segno zodiacale: leonessa. Temperamento: tosto e coraggioso delle donne sarde. Talento: fuori dal comune. Fantasia: inesauribile. Settant’anni di storie appassionanti, di ricerca e di pensiero: una delle scrittrici che rendono la letteratura italiana un’esperienza che vale ancora la pena, e la letteratura sarda, in particolare, il traino contemporaneo della cultura e della coscienza nazionale.
Festeggiamenti speciali? Secondo quanto riportato da La Nuova Sardegna, “nulla di esagerato. Sto in Sardegna, ad Alghero, con la mia famiglia e con la bambina di mio nipote che si chiama come me e compie tre anni. Bianca piccola è l’unica nostra discendente”.
Alghero è una parola magica. Luogo incantato, a cui Giuni Russo ha dedicato un’intensa canzone. Giuni Russo: cantante indimenticabile, grande amica di Bianca, a cui la scrittrice, nel 2009, ha dedicato una biografia. Per la verità, la stessa autrice – in virtù dell’amicizia, dell’affetto e dell’ammirazione che la legano all’artista scomparsa prematuramente nel 2004 – ha definito il genere della sua opera, addirittura, una “autobiografia“. Infatti, la voce narrante è solo un sottofondo leggero, impercettibile, ed alla fine della lettura si ha l’impressione di aver vissuto accanto a Giuni, di averla conosciuta, senza mediazioni.
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Un tocco d’amore che ha trasformato la relazione d’amicizia in un ritratto vivo, nella rivelazione di un’esistenza dai tratti incantati, romanzesch: “con un lapsus ho parlato di aver scritto un’autobiografia, di aver scritto le sue memorie. Ho voluto restituire la sua storia come la raccontava lei, mantenenendo lo stile colloquiale, dell’oralità, della spontaneità, quello delle ciacole tra donne, dei racconti che ci scambiavano, quel ‘ragionar per isfogar la mente’ di cui parla Dante” (video della presentazione bolognese del testo, presso il Centro di Documentazione delle Donne).
Unica: è un’altra parola chiave. Unica è l’ispirazione eclettica di Bianca che ha tracciato fili e ponti tra stili e narrazioni, non solo letterari, ma, sempre, capolavori di comunicazione. Non tutti, forse, ricorderanno che dal 1970 al 1977 è stata funzionaria alla Rai di Milano, autrice televisiva, tra i tanti programmi ideati, de Il Dirodorlando, un quiz di ambientazione medioevale e taglio surreale, in onda il sabato pomeriggio, che faceva dai 13 ai 15 milioni di spettatori a puntata.
La giornalista Noria Nalli, in un post sul blog WORD SHELTER, qualche mese fa ha scritto: “ero piccola, ma ricordo benissimo l’atmosfera, la passione per i giochi proposti e la magia degli acrostici. L’idea di comporre una frase usando le iniziali di una parola mi sembrava un esercizio divertente ed inconsueto. Come è normale per i ragazzini, cercavo le combinazioni più strampalate e buffe. La parola “maestra” poteva diventare infatti M angia Angurie E S paghetti T rainando R inoceronti A ddormentati. La mamma M anda A M onte M olte Azioni, mentre il papà P rende A rmadilli P er Addomesticarli. Insomma fu un colpo di fulmine, intenso, ma fugace. La trasmissione durò poco e la scuola non mi spinse mai ad approfondire quella nuova e particolare attitudine. Venne poi il liceo, l’università, la famiglia, i figli. A questo punto i miei cari acrostici si sono riaffacciati nel mio immaginario. Acquistai “Il manuale del giovane scrittore creativo” di Bianca Pitzorno, per mia figlia e tra le pagine ritrovai i mei amici di un tempo, che avevano mantenuto lo stesso spitio gioioso“.
Fonte foto: http://www.vittorialibri.it
Scrittrice, autrice, ed al contempo educatrice, capace di entrare nel mondo dell’infanzia e dell’adolescenza capendo e sapendo interloquire col “discorso dei bambini“. In “Storia delle mie storie” è lei stessa a spiegare che “ciò che definisce un libro per bambini è un insieme di fattori che possono essere approssimativamente definiti come ‘il suo discorso’. Un discorso che “interessa” il bambino, e non necessariamente l’adulto, nel suo nucleo più profondo. Che trova un’eco nella sua esperienza più interiore, nel suo sistema di valori, nei suoi sforzi, se non nel suo modo di organizzare mentalmente il significato della vita”.
Nel 1996 ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze della Formazione all’Università di Bologna e questo traguardo è il premio che più considera importante. Il tutto, senza mai perdere originalità e la propria soggettività, anzi, difendendo questa differenza a spada tratta: “è assurdo anche dire che sono l’erede di Rodari, siamo diversissimi per stile e struttura narrativa“.
Che bello crescere con Bianca! è un’esclamazione sincera ed anche il titolo di un pezzo di Beatrice Masini per Il Sole 24 Ore. In una frase, la giornalista, ha saputo cogliere il punto: “da una certa soddisfazione potersi figurare plotoni di nuove bambine che ormai da qualche decina d’anni marciano sul mondo a braccetto di Lavinia e Polissena, Costanza e Prisca, nutrite dalla contagiosa certezza che si ha il diritto di essere se stesse sempre, di fantasticare sempre, di cambiare le cose quando non funzionano“.
Fonte foto: http://www.casinadiraffaello.it
“Sì, sono perlopiù bambine e ragazzine, di tutti i tempi e fuori dal tempo, per libri che hanno girato il mondo e che hanno superato i due milioni e mezzo di copie vendute – caso rarissimo di qualità che prende sottobraccio la quantità. C’è nei romanzi di Bianca Pitzorno una precisione senza fronzoli, un vocabolario ricco e accurato, il gusto della parola scelta, mai compiaciuta, sempre necessaria; e la passione per il ritmo rapinoso del feuilleton che ancora e sempre è un motore di storie straordinario“.
Del resto, del suo interesse per la genealogia e per la differenza femminile Bianca Pitzorno non ha mai fatto segreto. A Bologna, nell’estate del 2009, in occasione della presentazione del volume su Giuni Russo, la scrittrice sarda ha affermato: “bisognerebbe poi soffermarsi a ragionare su cosa significa che una scrittrice scriva di esperienze femminili; che una storia sia scritta da una donna scrittrice“, concetto sviluppato, nell’edizione del 2010 del Festival della Letteratura di Mantova, durante un incontro sul volume “Vita di Eleonora d’Arborea. Principessa medioevale di Sardegna“.
Anche il suo impegno politico ed umanitario è chiaro. Ambasciatrice dell’Unicef negli anni 2000, oggi, dichiara senza ipocrisia: “sono contenta di essere vecchia. Ma sono molto scoraggiata. Non mi piace questa Europa della finanza. Ammiro il nuovo presidente francese François Hollande, è il segno che si può fare qualcosa“. Ed in uscita ad ottobre, “Tornatras” contro il berlusconismo, con la prefazione di Giovanna Zucconi.
Fonte foto: http://pad.mymovies.it
Alcuni presenti per questa ricorrenza? Mondadori sta riproponendo i suoi titoli più famosi. “Mondadori, che ha pubblicato quasi tutte le sue opere, la festeggia riproponendole vestite di nuovo, aperte da brevi prefazioni (Lipperini, Geda, Mazzucco, e poi verranno Lamarque, Vinci, Ballestra e molti altri) in plotoncini di sei alla volta, i primi titoli già in libreria, la pulizia del bianco di copertina che fa spiccare più vivide contro il dorso di tela rossa da classico le belle illustrazioni di Grazia Nidasio e Quentin Blake“.
Poi, sarà ospite, a settembre, del Festival della letteratura di Mantova. “Leggerò, gli ultimi due giorni, dall’Orlando Furioso di Ariosto, alcuni passi meno noti che ho estrapolato. Sono medaglioni con storie di giovani en travesti come l’avventura esilarante di Bradamante“.
Intanto, sono già in cantiere le sue nuove creazioni, tra cui “una storia della mia generazione di donne che hanno vissuto lo spartiacque del ’68“.
In sostanza, un vulcano di forza e creatività. Gioco, ironia ed intelligenza: consapevolezza che l’arte si alimenta, si allena, si pratica, si sviluppa. Grazie, Bianca.
Fonte foto (1): www.cubarte.cult.cu
Redazione Controcampus
Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro.
Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte.
Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto.
Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo.
Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics).
I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
La Storia
Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione.
Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani.
Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it.
Dalle origini al 2004
Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero.
Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore.
Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi:
Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione
Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia
Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno.
Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure.
Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10.
Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze.
Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50.
Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta.
Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali.
Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp.
È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia.
Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze.
La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico.
Dal 2005 al 2009
A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono:
Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali
Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria
Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo.
Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata.
Dal 2009 ad oggi
Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale.
Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
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