La rappresentazione si terrà mercoledì 26 settembre alle ore 21presso il Teatrino Franco e Franca Basaglia, nel comprensorio del Parco di San Giovanni, a Trieste. L’evento è inserito nel programma “Teatri a Teatro – aspettando Next” curato dalla Provincia di Trieste.
Il Centro Universitario Teatrale di Trieste presenta “La Cucina”
R. C.
04/11/2024
Il Centro Universitario Teatrale dell’Università di Trieste presenta lo spettacolo “La Cucina” con i giovani universitari del corso CUT 2012 coadiuvati da Aldo Vivoda e Valentina Milan.
Lo spettacolo
“La cucina” è uno spettacolo liberamente tratto dal testo di Arnold Wesher.
Un grande ristorante che sforna ogni giorno 4.000 portate. Una cucina che diventa luogo di passioni umane, conflitti, ossessioni, amori e lavoro: lavoro precario, da schiavi, meccanico, alienante. Esiste una via d’uscita? Dagli anni 60 a oggi nulla è cambiato?
Questo spettacolo con la sua lucida attualità spiazza tutti gli Studenti dal futuro incerto e tutti gli Adulti, immersi nella crisi del mercato del lavoro, affamati da contratti a progetto, prestazioni occasionali o mutui variabili.
Tra un piatto e l’altro, tra i sogni di Peter, qualche piatto che vola e le isteriche comande dell’ora di punta, gli attori si chiediamo insieme agli spettatori se valga ancora la pena esigere umanità, sicurezza e stabilità sul posto di lavoro.
Anche se bisogna produrre sempre di più, anche se il profitto è dogma inviolabile, anche oggi che di lavoro sembra essercene cosi poco.Programma di Sala
Come ogni mattina il ristorante Tivoli viene lentamente risvegliato dall’accensione dei fornelli; ma quasi subito il torpore della cucina, di Max il macellaio, di Bertha addetta alle verdure e di Magi lo sguattero viene scosso dall’ingresso di Paul e Raymond, i pasticceri e soprattutto da Anne, addetta al caffè e ai pettegolezzi. È lei ad anticipare che, al solito, non sarà una giornata tranquilla: “Ma sapete cosa è successo ieri tra Peter e Gaston?”
La tranquillità iniziale è solo il preludio di ciò che è realmente una giornata al Tivoli: lavoro frenetico, ossessivo, sotto il pungolo dello Chef e del proprietario Marango, come sfondo portante delle umane vicende: amicizie, meschinità, storie, tragedie e farse amorose, strisciante razzismo e infelicità di vivere. A uno a uno fanno ingresso i cuochi: Hans il tedesco, il vecchio Alfredo, Micheal il giovanotto, Frank chef in seconda, i ciprioti Nicholas e Gaston. Arriva anche Kevin, cuoco nuovo al suo primo giorno di lavoro, che non immagina ancora cosa l’aspetti; lui tra l’altro dovrà lavorare con Peter, cuoco tedesco prepotente e insoddisfatto, inviso quasi a tutti, l’ultimo ad arrivare trafelato. E finalmente comincia la vera giornata di lavoro: un’orgia di ordinazioni, spadellamenti, cameriere inviperite. Ha ragione Dimitri il lavapiatti “Cosa hai da borbottare contro questa cucina?”, così va il mondo? Ma è possibile accettare fino in fondo una realtà come questa rimanendo uomini? “Per me è finita, io ormai lavoro solo per i soldi” dice il vecchio Alfredo… Cosa potrebbe essere di uno come Peter, senza prospettive, odiato, sfruttato, quando anche scoprisse che è solo, che una vita assieme alla sua Monique è anch’essa illusione, sogno?CUT
Il CUT (Centro Universitario Teatrale) di Trieste, è un’associazione studentesca nata negli anni ‘80 che propone laboratori e stages con artisti professionisti italiani e internazionali. Le attività offerte, rivolte a tutti i giovani universitari e non, nascono nelle strutture dell’ateneo triestino per diffondersi spesso in modo capillare ai differenti luoghi e contesti sociali della città.
Lo scopo dell’associazione è creare uno“spazio” per vivere il teatro attraverso la sperimentazione dei suoi linguaggi, in una visione contemporanea che sia aperta anche alla discussione e al confronto, e quindi a un’aggregazione profonda e non banale.
Quindi un luogo che permetta a tutti di avvicinarsi alla comprensione del teatro, con impegno, professionalità e divertimento.
Storicamente dopo la fondazione nell’ottobre del 1987 il CUT cresce e si sviluppa in periodi alterni di differenti intensità; alla fervida attività dei primi anni si sussegue, nella seconda metà degli anni ‘90, un nuovo brillante gruppo che sotto la guida dell’attrice Luisa Vermiglio consolida e rilancia quella che diviene una delle più preziose e vitali realtà culturali universitarie. Negli anni successi si aggregano e si alternano alla conduzione del CUT gli allora studenti Alessandro Marinuzzi e Fernanda Hrelia, la scenografa Donata Martinelli, Vanessa Florit, gli attori Andrea Orel e Francesca Piazzi e l’attrice e regista Marcela Serli.
Nel 2010 il CUT rinasce con lo spirito di sempre incarnato da Vanessa Florit e Paolo Carnieri e le energie fresche del nuovo direttivo, Marco Palazzoni e Federico Brogi.
Il CUT nella sua storia ha collaborato con le manifestazioni Teatralmente Intrecci (Teatro Miela), Mittelfest, Teatro Stabile Rossetti partecipando anche con spettacoli e mise en espace. Tra i diversi lavori, ricordiamo le collaborazioni con Marise Flash, Living theatre, Medhi Kraiem, Alessandro Marinuzzi, Aldo Vivoda, Marcela Serli, la comp. Dell’Impasto e con gli attori e registi internazionali Janez Veivez, Mamadou Dioume, Matjaz Pograic, Hector Malamud, Carlos Alsina.
Un grande ristorante che sforna ogni giorno 4.000 portate. Una cucina che diventa luogo di passioni umane, conflitti, ossessioni, amori e lavoro: lavoro precario, da schiavi, meccanico, alienante. Esiste una via d’uscita? Dagli anni 60 a oggi nulla è cambiato?
Questo spettacolo con la sua lucida attualità spiazza tutti gli Studenti dal futuro incerto e tutti gli Adulti, immersi nella crisi del mercato del lavoro, affamati da contratti a progetto, prestazioni occasionali o mutui variabili.
Tra un piatto e l’altro, tra i sogni di Peter, qualche piatto che vola e le isteriche comande dell’ora di punta, gli attori si chiediamo insieme agli spettatori se valga ancora la pena esigere umanità, sicurezza e stabilità sul posto di lavoro.
Anche se bisogna produrre sempre di più, anche se il profitto è dogma inviolabile, anche oggi che di lavoro sembra essercene cosi poco.Programma di Sala
Come ogni mattina il ristorante Tivoli viene lentamente risvegliato dall’accensione dei fornelli; ma quasi subito il torpore della cucina, di Max il macellaio, di Bertha addetta alle verdure e di Magi lo sguattero viene scosso dall’ingresso di Paul e Raymond, i pasticceri e soprattutto da Anne, addetta al caffè e ai pettegolezzi. È lei ad anticipare che, al solito, non sarà una giornata tranquilla: “Ma sapete cosa è successo ieri tra Peter e Gaston?”
La tranquillità iniziale è solo il preludio di ciò che è realmente una giornata al Tivoli: lavoro frenetico, ossessivo, sotto il pungolo dello Chef e del proprietario Marango, come sfondo portante delle umane vicende: amicizie, meschinità, storie, tragedie e farse amorose, strisciante razzismo e infelicità di vivere. A uno a uno fanno ingresso i cuochi: Hans il tedesco, il vecchio Alfredo, Micheal il giovanotto, Frank chef in seconda, i ciprioti Nicholas e Gaston. Arriva anche Kevin, cuoco nuovo al suo primo giorno di lavoro, che non immagina ancora cosa l’aspetti; lui tra l’altro dovrà lavorare con Peter, cuoco tedesco prepotente e insoddisfatto, inviso quasi a tutti, l’ultimo ad arrivare trafelato. E finalmente comincia la vera giornata di lavoro: un’orgia di ordinazioni, spadellamenti, cameriere inviperite. Ha ragione Dimitri il lavapiatti “Cosa hai da borbottare contro questa cucina?”, così va il mondo? Ma è possibile accettare fino in fondo una realtà come questa rimanendo uomini? “Per me è finita, io ormai lavoro solo per i soldi” dice il vecchio Alfredo… Cosa potrebbe essere di uno come Peter, senza prospettive, odiato, sfruttato, quando anche scoprisse che è solo, che una vita assieme alla sua Monique è anch’essa illusione, sogno?CUT
Il CUT (Centro Universitario Teatrale) di Trieste, è un’associazione studentesca nata negli anni ‘80 che propone laboratori e stages con artisti professionisti italiani e internazionali. Le attività offerte, rivolte a tutti i giovani universitari e non, nascono nelle strutture dell’ateneo triestino per diffondersi spesso in modo capillare ai differenti luoghi e contesti sociali della città.
Lo scopo dell’associazione è creare uno“spazio” per vivere il teatro attraverso la sperimentazione dei suoi linguaggi, in una visione contemporanea che sia aperta anche alla discussione e al confronto, e quindi a un’aggregazione profonda e non banale.
Quindi un luogo che permetta a tutti di avvicinarsi alla comprensione del teatro, con impegno, professionalità e divertimento.
Storicamente dopo la fondazione nell’ottobre del 1987 il CUT cresce e si sviluppa in periodi alterni di differenti intensità; alla fervida attività dei primi anni si sussegue, nella seconda metà degli anni ‘90, un nuovo brillante gruppo che sotto la guida dell’attrice Luisa Vermiglio consolida e rilancia quella che diviene una delle più preziose e vitali realtà culturali universitarie. Negli anni successi si aggregano e si alternano alla conduzione del CUT gli allora studenti Alessandro Marinuzzi e Fernanda Hrelia, la scenografa Donata Martinelli, Vanessa Florit, gli attori Andrea Orel e Francesca Piazzi e l’attrice e regista Marcela Serli.
Nel 2010 il CUT rinasce con lo spirito di sempre incarnato da Vanessa Florit e Paolo Carnieri e le energie fresche del nuovo direttivo, Marco Palazzoni e Federico Brogi.
Il CUT nella sua storia ha collaborato con le manifestazioni Teatralmente Intrecci (Teatro Miela), Mittelfest, Teatro Stabile Rossetti partecipando anche con spettacoli e mise en espace. Tra i diversi lavori, ricordiamo le collaborazioni con Marise Flash, Living theatre, Medhi Kraiem, Alessandro Marinuzzi, Aldo Vivoda, Marcela Serli, la comp. Dell’Impasto e con gli attori e registi internazionali Janez Veivez, Mamadou Dioume, Matjaz Pograic, Hector Malamud, Carlos Alsina.