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Choosy sarai tu: i giovani universitari rispondono al Ministro Fornero

R. C.
26/11/2024

“Non bisogna essere troppo Choosy" dice la Ministro Fornero e subito arriva la risposa dei giovani universitari.

I giovani italiani e il loro futuro posto di lavoro: se ne parla, assiduamente e in maniera sempre più pessimista, e se ne parlerà.

E  dopo la citazione ormai famosa del Presidente del Consiglio, Mario Monti ”Il posto fisso è noioso”  a rubare la scena ci pensa il Ministro del Lavoro Elsa Fornero che ha fatto il suo exploit in Italia e nel mondo a partire dalla conferenza, tenutasi qualche giorno fa, ad Assolombarda con un secco “Non bisogna essere troppo Choosy”

Parole che sono state subito oggetto di replica in quanto la Fornero, questa volta senza lacrime, ha invitato i giovani a non essere troppo “schizzinosi”.

Il ministro invita, di fronte alla scelta di un primo impiego, di accettare anche proposte lavorative che non rispecchiano le proprie aspettative. Accettare e valutarle dall’interno, piuttosto che aspettare immobili il posto fisso e la realizzazione dei propri desideri.

Ma data la delicatezza della questione e lo sconforto che affligge buona parte degli studenti e ragazzi italiani in cerca di una sistemazione dignitosa, il discorso del Ministro Fornero ha fatto si che venisse interpretato più come un’offesa che come un consiglio.

Gli studenti universitari rispondo alla provocazione della Fornero che dice Choosy

Tutti si sono sentiti toccati nel profondo dal Choosy: coloro che hanno studiato per anni e che oggi non vivono di quello per cui si sono impegnati a lungo; chi ha abbandonato il proprio paese per avere qualche possibilità in più e  tutti quelli che si accontentano pur guadagnando poco e male.

Tutte queste persone, tutt’altro che “schizzinose” e piuttosto numerose hanno dato voce alle proprie storie, una voce che arrivasse alla Fornero e a tutti i giornali del mondo che descrivono i giovani italiani come illusi sognatori e poerili perditempo.

Il sito web sul quale oggi sono raccolte le testimonianze di milioni di persone che hanno accettato e che accettano qualsiasi realtà lavorativa per poter campare!

Ed anche Controcampus ha deciso di scendere nei corridoi delle università italiane per dar diritto di replica a tutti gli studenti discordi con ciò che il Ministro del Lavoro ha asserito.

Ecco alcune delle storie più significanti estrapolate dalle interviste rivolte agli studenti che popolano l’Università degli Studi di Salerno dopo il Choosy della Fornero.

Alessandra :” Ho 22 anni e ho quest’ anno intrapreso gli studi magistrali. 110 e lode è il valore della mia laurea in Scienze della Comunicazione eppure lavoro da quando avevo 19 anni. Ho provato subito a creare delle basi solide per il mio futuro . Ho iniziato a collaborare con una rivista locale con l’entusiasmo di qualsiasi ragazzina che si avvia sulla strada che porta al proprio sogno. Appena finivo di seguire i corsi scappavo a scrivere perché se trovavano qualcuna più veloce di me non ci avrebbero pensato due volte a farla collaborare al posto mio. Ma la paga, seppure umile, che mi era stata promessa non è mai arrivata. E i miei genitori che già provvedevano al pagamento del mio alloggio e di tutte le tasse universitarie avevano bisogno di una mia partecipazione attiva alle spese. Così dopo qualche mese tutto il tempo che dedicavo alla mia passione ho cominciato a passarlo nel ristorante che da tre anni mi garantisce quel poco che basta per vivere bene e nella mia umile dipendenza. Posso assicurare alla cara Fornero che dare tutti gli esami nelle tempistiche richieste non è facile per chi ogni giorno oltre a studiare deve provvedere a pulire gabinetti sporchi e a servire milioni di persone giacca e cravatta che bestemmiano tutto il calendario se per sbaglio gli  lasci cadere un goccio d’acqua sul copri macchie. Quelle si che sono schizzinose e presuntuose, non io, che per andare avanti ho lasciato a metà il mio curricula giornalistico per divenire pubblicista.”

Michele :“ Ho 25 anni, una laurea triennale in beni culturali, un anno di erasmus in Germania, una laurea magistrale quasi tra le mani. Ho provato a cercare lavoro ma nel mio settore non c’e n’è, ma sfruttamento allo stato puro quanto ne volete! Mi sono dato alle ripetizioni in nero per molti anni, anche cimentandomi in materie non di mia competenza e mi sono sentito dire anche qui che ad un certo punto non servivo più. Lavori su contratto neanche al supermercato se ne vedono. Sto pensando di optare per il dottorato quando tra qualche mese avrò concluso la mia esperienza universitaria, ma anche li la strada è lunga da percorrere e la retribuzione è nulla. Sono stanco di chiedere soldi a mamma e papà ma ho davvero provato qualsiasi cosa. Direi che il Ministro del Lavoro più che dare consigli a noi dovrebbe impegnarsi a crearci delle possibilità piuttosto che spingerci ad accontentarci. E’ davvero triste continuare a sentir parlar male delle intenzioni della nostra generazione che ormai non ha più la forza e il coraggio di aspirare in alto.”

Antonella:” Sono al secondo anno universitario e forse la mia situazione potrebbe confermare quello che il Ministro ha detto. Non lavoro e non ho mai lavorato, ma non per questo mi ritengo una “choosy” . Lo studio è imponente e va fatto con tempo ed energie e non riuscirei a far bene anche un lavoro contemporaneamente. Ma mi rispecchio nel consiglio di Elsa Fornero. Diventare insegnante è la mia finalità ma con la lentezza dello scorrimento delle graduatorie della pubblica istruzione sicuramente dovrò accontentarmi di altro una volta completati gli studi. Posso però testimoniare che molti miei colleghi dormono sui banchi perchè oltre all’università lavorano, per la maggiore nel settore della ristorazione, lavorano tanto e percepiscono nulla. Quindi sulla scorta delle persone che mi circondano posso dire che una buona percentuale di ragazzi accetta ciò che gli viene offerto forse troppo spesso.”

Ma gli adulti? Cosa pensano? Concordano con quello che il Ministro ha asserito? I nostri genitori, i nostri nonni, i nostri docenti vedono in noi nient’altro che un nuovo mondo fatto di Choosy?

Il punto del  Professore Salvatore Bellone sui Choosy in Italia

A tali quesiti il Professore Salvatore Bellone, del dipartimento di Ingegneria Elettronica e Informatica dell’ateneo universitario salernitano, ha risposto cosi :” Era noto da tempo che le azioni favorite dal Processo di Bologna del 1999 per la formazione di uno spazio europeo dell’Istruzione superiore avrebbero proiettato il laureato in una realtà del mondo del lavoro molto diversa da quella che aveva contraddistinto le precedenti generazioni. Le opportunità offerte dai numerosi programmi di mobilità internazionale non sono state colte dalla maggior parte dei giovani che hanno continuato ad associare al tradizionale titolo di studio la garanzia di un posto di lavoro adeguato alle proprie aspettative. Conoscenza delle lingue, esperienze di formazione all’estero,  capacità di lavorare in gruppo, rappresentano oggi degli elementi qualificanti la formazione tecnica e culturale del laureato, non sempre scontata dal possesso di un titolo di studio. Non mi stupisce che in mancanza di questi, una prima immissione nel mondo del lavoro possa avvenire con livelli di ingresso non qualificanti, purché essi siano occasione di accrescimento personale.”

Dall’alto dell’esperienza dunque, il Professor Bellone e  la Fornero, ci spingono ad accogliere ogni opportunità, al fine di accrescersi. Allo stesso tempo ogni storia mostra quanto i giovani di oggi lottano e si impegnano. Forse la pagina “choosysaraitu.tumblr.com” aiuterà anche ad battere il luogo comune che vede la generazione corrente come una generazione demotivata e inefficiente.

L’affermazione del Ministro forse gioverà a questo, oltre ad aver arricchito di una parola il vocabolario inglese degli italiani.

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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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