Tesionline: cos’è e come funziona, l’AD Christophe Sanchez
R. C.
17/12/2024
Ecco cos'è Tesionline: come funziona e come fare una ricerca per trovare una tesi, tesina e appunti online.
Il successo di Tesionline raccontato da chi ha creduto, in anni non sospetti, che la condivisione virtuale delle tesi di laurea potesse rappresentare un valido strumento per divulgare e appropriarsi ancora una volta del proprio sapere: CHRISTOPHE SANCHEZ, ideatore e AD del portale.
Tesionline è sicuramente un portale che offre un servizio completo agli studenti: appunti, tesi, spunti, non meno importante, la possibilità di realizzare una composizione automatica della bibliografia tesi. A suo avviso Dott. Sanchez, tutte queste “agevolazioni”, non “annullano” un po’ il piacere tradizionale puro di reperire tutto ciò che serve attraverso canali off line, ma anche la stessa “spontaneità” nel fare tutte le attività connesse alla produzione di una tesi di laurea?
No, direi di no, anche perché gli anni sono passati. Oggi tantissimo materiale si raccoglie in internet e quando ci si appresta a fare una nuova ricerca non ci sono motivi perché non ci si debba avvalere di tutti gli strumenti forniti da altri e/o di risultati precedenti già ottenuti da cui si può procedere poi per andare avanti. L’on line e la bibliografica online, ritengo siano strumenti fondamentali oggi.
Tesionline: cos’è e come funziona, come fare ricerche di tesi online, tesine e appunti
Ma questo non preclude che si consulti altro off line come riviste o articoli e/o altro materiale non on line come quello reperibile presso biblioteche. La passione per la ricerca per la propria tesi di laurea credo debba avvalersi di tutto ciò che la ricerca ci può fornire attraverso i più disparati canali. Quello che la tecnologia oggi ci mette a disposizione e ciò che già esisteva. Internet ci permette di confrontarci con l’altro, con chi ha avuto già esperienza e ci è passato prima. La bellezza di internet è che ci permette di avvalerci dei risultati altrui e di poter proseguire su quella linea/tema. L’on line ci permette di partire da una tesi e da un’esperienza di tesi altrui utilizzandola come spunto magari per dare un taglio diverso al proprio lavoro e per non creare repliche ma produrre qualcosa di nuovo sulla base magari di raccolta di dati e risultati già prodotti e che si posso andare a riprodurre a distanza di anni cogliendo per esempio il cambiamento. Con tesi on line è possibile conoscere cosa è già stato scritto, temi che la propria tesi potrebbe riprendere, correggere o magari confutare.
Reperimento oggettivamente facile di una tesi on line e abbassamento della “qualità” universitaria generalizzata con l’avvento del 3+2 nonché degli sforzi necessari al conseguimento del titolo di laurea. Tutti aspetti questi che hanno chiaramente inciso anche sulle tesi di laurea e sul dispendio di energie nel produrle in termini di “fatiche” per realizzare una ricerca empirica, qualcosa di originale o un prodotto di “spessore”. Tutto ciò ha avuto come effetto, negli ultimi anni, l’aumento delle tesi compilative con un investimento minimo di tempo e di sforzo. Come si pone Tesionline su questo aspetto? Si può ritenere che possa fornire le basi per “plagiare gli sforzi altrui”? Il vostro sistema, a conti fatti, potrebbe consentire un recupero di tutto il materiale necessario e, purtroppo, anche dare la possibilità di riportarlo nel proprio lavoro pedissequamente…
No. Tesionline ha una tracciabilità di quanto prodotto/copiato e presente on line. A prescindere che copiare un cartaceo non pubblicato potrebbe produrre lo stesso risultato. C’è una riconoscibilità dei contenuti digitalizzati presenti nei data base grazie ai motori di ricerca on line. Questo è un chiaro strumento di controllo. Non ci si appropria dei contenuti altrui trasformandoli nel proprio pensiero. È al contrario un’evoluzione della trasparenza. Trovare on line una tesi e riprenderla citandola, a mio avviso, è un merito. Se lo studente ha trovato una bella tesi di una persona che per esempio è a Padova, mentre è fisicamente altrove e nel proprio lavoro, cita la fonte o commenta un paragrafo o specifica che c’è una tesi di spunto, ritengo che sia da considerarsi un bel lavoro. Partendo dal presupposto che la tesi compilativa ha comunque la sua dignità perché nel momento in cui si “prendono” vari pezzi di pensiero altrui e si uniscono rielaborandoli, si sta facendo già una nuova esperienza di pensiero. Non tutti possono permettersi di fare una tesi di ricerca che duri 18 mesi. Dobbiamo fare anche i conti con la realtà e di un sistema universitario che richiede ben due tesi di laurea: triennale e specialistica. Già il fatto che dopo 3 anni si riesca a fare una buona tesi compilativa mettendo in relazione vari pensieri, organizzandoli e strutturandoli in una tesi è già un bell’esercizio. Noi forniamo sia degli strumenti di controllo, che dei sistemi di autocontrollo degli stessi studenti: un’attività dedicata che va sotto il nome di “Tesi link” permette, infatti, di analizzare tutto il proprio scritto per sincerarsi della non esistenza dei propri contenuti sul web. Poi sta ovviamente allo studente/utente citare o meno le fonti. Ma noi glielo evidenziamo con una segnalazione: “Sei sicuro di aver citato la fonte?”.
A cosa serve Tesionline: come accedere ai contenuti online
Mission di Tesionline: archiviare, divulgare, condividere tesi, dispense e tutto ciò che può servire per approfondire un argomento, sia per uno studente che per uno specialista/professionista. Non tutti conoscono l’iter procedurale per accedere ai contenuti. Spiegherebbe in breve ai nostri lettori il funzionamento del vostro portale?
Partiamo dall’inizio: 12 anni fa quando internet ancora poteva contare su lentissime connessioni e su modem oggi obsoleti, è nata in noi una riflessione. Esiste un patrimonio chiamato letteratura grigia: l’insieme delle tesi di laurea prodotte e che poi finiscono spesso buttate e inutilizzate. La tesi è uno strumento particolarmente valido, non solo per gli studenti, ma per quanti vogliono saperne nello specifico su un argomento. Perché la tesi affronta sempre un argomento specifico. Questi argomenti che possono avere dei lettori non hanno la capacità però di rientrare in un piano industriale di editoria. Internet ha permesso che questo materiale, delle eccellenze, dei bei lavori, potessero essere alla portata di tutti. Perché è nata Tesi Online? Per questo motivo: perché esistono delle esperienze di scrittura e di pensiero e che potrebbero essere valide e che si è voluto rendere essere accessibili. Ora la domanda è un’altra: come fai a dire che quel materiale è più valido di un altro? Non siamo noi a dirlo, ma lo dice la rete. Tesionline riesce a monitorare il numero delle volte che una tesi viene consultata e quante volte un capitolo viene letto dagli utenti. Quanti contatti fa quella tesi: questo numero equivale all’interesse verso quell’argomento. Da qui nasce Tesionline.
Ma l’interesse verso l’argomento e ovviamente il numero di visualizzazione è da considerarsi un aspetto “sintomatico” della qualità del contenuto che si va a leggere e/o a reperire? È sempre vera questa relazione?
No, non è proprio cosi. La tesi pubblicata è fatta da un abstract di presentazione e di una quindicine di pagine accessibili in modo tale che l’utente possa già addentrarsi nel contenuto per capire se scaricare la tesi. Se molte persone vi accedono, è perché quelle pagine vengono lette e questo vuol dire che quella tesi è interessante. È chiave il passaggio dall’abstract alle pagine perché già dall’abstract l’utente è in grado di capire la qualità della tesi.
Supponiamo che uno studente abbia avuto modo di leggere l’abstract e i primi contenuti reperibili su Tesionline in maniera gratuita e ritenesse che quel materiale sia di buona qualità e utile al suo prossimo lavoro, cosa dovrà fare per accedere ai contenuti?
La scarica integralmente pagando un diritto di consultazione. Questo pagamento avviene on line o per bonifico bancario. L’introito verrà equamente ripartito tra chi ha fornito la tesi e noi di Tesionline.
Quanto costa Tesionline e come scaricare tesi in PDF
Il costo è unico: 25 euro più Iva. Noi paghiamo l’iva e pertanto ricadrà anche sul consumatore (questo accade solo in Italia perché l’iva su questo genere di contenuti non dovrebbe pagarsi). Questo vuol dire che il prezzo finale per fare il download della tesi è di 29,90 euro. I 25 euro ricevuti verranno automaticamente divisi in due e così verrà ripagato il proprietario dei contenuti condivisi, al netto della ritenuta d’acconto del 20%. Tutto è fatto in maniera automatica. Nel momento in cui qualcuno acquista il diritto di consultazione, automaticamente arriva una mail di notifica all’autore.
Si tratta di documenti in versione pdf scaricabile e stampabile o di una mera consultazione on line?
No, si scarica il pfd e si può stampare tutto.
C’è il controllo del copia e incolla?
No perché chiunque può prendere un testo e prendere i contenuti anche recuperandoli per immagini.
Notavo che sul vostro sito una parte dedicate a tesi proposte dalle aziende. Sicuramente un’iniziativa lodevole e molto interessante. Utile per l’azienda per fare ricerca e ottenere del materiale utile per proprie strategie di mercato gratuitamente, ma anche per il laureando che ottiene facilmente una traccia, un case study, un tema per la tesi. In questo modo s’instaura una reale relazione giovane/azienda. Voi disponete di strumenti per monitorare l’andamento di tale relazione, ovvero riuscite a monitorare se questa collaborazione porta con sé anche i benefici di un possibile placement successivo?
Lo studente ha due possibilità: può rintracciare il tema proposto dall’azienda e farlo in maniera autonoma senza contattare l’azienda proponente il tema; oppure, al contrario, seguire la procedura: noi mettiamo in contatto azienda e studente con la richiesta d’intervento del relatore. Questo è il passaggio più difficile perché i nostri docenti sono un po’ restii e nel caso di produzione di tesi, si rischia di andare a toccare degli interessi che sono consolidati. Molti docenti di facoltà più tecniche hanno già contratti di collaborazione con aziende di una certa dimensione. Il nostro servizio si riferisce soprattutto alle piccole e medie aziende che raramente rientrano negli “interessi” dei docenti. Al contrario, collaborare con un’azienda che anche se piccola però ha reale necessità per esempio di una strategia di marketing, può aiutare uno studente a reperire materiale di studio vero, di un caso empirico reale. Poi si entra in contatto con l’azienda e con il mondo del lavoro. Questo progetto lo stiamo spingendo da 2 anni e chiediamo continuamente l’aiuto delle università. C’è bisogno che lo studente abbia il supporto della propria università e del proprio relatore. Ottenere dei patrocini dei docenti e del mondo accademico è difficile. Le università devono fare iscritti e sicuramente non hanno interesse per le aziende poco dimensionate ma al contrario per aziende che hanno un brand con cui vogliono intrecciare relazioni e collaborazioni. Avere partnership con brand come Coca-cola o Apple da comunque una cerca visibilità e pregio all’università piuttosto che una collaborazione con aziende piccole e che lavorano più in sordina.
Cos’è l’accredito docenti?
I docenti che sono accreditati possono accedere a tutto il materiale attraverso una rintracciabilità via indirizzo IP (in collaborazione con il servizio tecnico dell’università).
Sono tanti i docenti accreditati?
Sono abbastanza: 4500 accreditati.
Sul sito visibili anche le statistiche tematiche: famiglia, infermieristica, De Filippi le parole più cercate. Cosa ci può raccontare a proposito di queste ricerche per parole chiave?
I risultati che spesso che confluiscono su Tesi Online arrivano anche da ricerche di Google. Spesso si arriva su Tesionline non perché si è alla ricerca di sole tesi. Siamo a 800.000 visite al mese con importanti tempi di rimbalzo (8 minuti). Questo significa che non sono solo studenti ad accedere ma anche utenti con bisogno d’informazione. Es. immaginiamo che un imprenditore o un manager debba fare un a riunione sul guerriglia marketing. Accedendo a Tesionline potrà scaricare il materiale completo e si potrà erudire in tempi relativamente brevi. Oppure quando si ha bisogno di approfondire velocemente un tema, la tesi è un ottimo materiale. Gli studenti, sono solo il 50% degli utenti, in altri casi sono varie figure professionali o persone che hanno bisogno di approfondire un tema. Si pensi a un avvocato che deve affrontare un tema mai trattato: potrebbe tranquillamente rintracciare sul portale quel caso giuridico già affrontato. Quella tesi la potrebbe utilizzare come spunto per poi approfondire ulteriormente.
Professionisti che accedono regolarmente, e formule in abbonamento
No, non esistono perché ci obbligherebbe a fare una scontistica che andrebbe a ricadere sui diritti d’autore.
Ci sono tanti studenti che si laureano ogni anno. Lavoro di pregio che meriterebbero anche pubblicazione istituzionale o quantomeno la divulgazione. Spesso però accade che anche chi ha realizzato un lavoro di qualità vuoi per insicurezza, preconcetti, o per predisposizione personali ma anche per paura, non opta per tali strumenti di condivisione del proprio lavoro. Cosa direbbe questi studenti per invogliarli a pubblicare su Tesionline e per mettere in comune il proprio sapere e il proprio lavoro?
In dieci anni di attività le posso dare delle statistiche precise: pubblica chi ha la percezione di aver fatto un buon lavoro di cui è abbastanza fiero tanto da poterlo mostrare on line. Questo lo dimostra il fatto che in 10 anni abbiamo solo 40.000 tesi pubblicate, numero importante, ma comunque piccolo rispetto agli anni. La raccolta di tesi è difficile. C’è anche la consapevolezza che esistono delle tesi pessime, ma questo dipende anche dalle università che non chiedono più un prodotto di qualità ma perseguono l’obiettivo più immediato dell’atto formale piuttosto che sostanziale. Il primo istinto di chi ha fatto un buon lavoro è quello di proteggerlo: questo porta a non condividerlo, ma questo però, diventa un male contrario perché la tesi rimane unicamente nelle mani “istituzionali” e senza controllo rispetto all’utilizzo dei contenuti. Succede poi, all’incirca due anni dopo, che si realizzi il distacco dalla passione della propria tesi. Capendo che la tesi li dov’è non servirà mai a nulla, ma che al contrario, con Tesionline non solo è possibile pubblicare il proprio lavoro e, per di più, avere la possibilità di essere contattati, la prospettiva inizia a cambiare. Sì, perché Tesionline mette in vetrina i laureati: l’87% dei nostri utenti laureati che hanno pubblicato tesi, viene almeno una volta contattato da un’azienda per una situazione occupazionale. Noi non intermediamo però in queste relazioni. Noi ci dichiariamo però quale ponte tra il mondo universitario e quello del lavoro. Noi non facciamo controlli in questo senso se non anti-spam. I ragazzi ricevono concrete possibilità di inserimento.
Redazione Controcampus
Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro.
Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte.
Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto.
Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo.
Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics).
I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
La Storia
Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione.
Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani.
Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it.
Dalle origini al 2004
Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero.
Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore.
Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi:
Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione
Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia
Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno.
Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure.
Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10.
Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze.
Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50.
Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta.
Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali.
Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp.
È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia.
Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze.
La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico.
Dal 2005 al 2009
A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono:
Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali
Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria
Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo.
Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata.
Dal 2009 ad oggi
Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale.
Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto