I Crifiu al completo
Chi sono i Crifiu? Sono quattro giovani col sogno, in gran parte concretizzatosi, di fare musica.
Andrea Pasca (voce e percussioni), Luigi De Pauli (corde e synth), Sandro De Pauli (fiati e programmazioni), Ivan Schito (batteria e drums machine), ecco i componenti di una delle migliori band del Salento, dal 2008 inserita, insieme ad artisti internazionali come Manu Chao, nel palinsesto radio dell’artista Dj Scratchy, e tra i pochi gruppi salentini a salire sul palco del Salento-Occitania. In più edizioni, i Crifiu si sono esibiti a La notte della Taranta.
Come nasce il progetto musicale Crifiu? Da dove deriva il nome del gruppo?
«Il progetto nasce un po’ di anni fa dall’idea di unire un gruppo di amici, di adolescenti, per fare musica, stando insieme e ritrovandosi attorno ad un sogno, dando senso e creatività alle nostre quotidianità. Col tempo, crescendo, iniziando a fare concerti nei club, nelle piazze, producendo i primi lavori, sono cresciute la voglia e la consapevolezza, ma anche quel sogno primigenio, quella follia adolescenziale che ha innescato tutto questo, tanto da dedicare sempre più tempo alla musica, maturando un progetto che si faceva quotidianamente più professionale nello stile, nelle prospettive, nell’identità. Il nome nasce come acronimo che identificava, nell’infanzia del progetto, la musica di quel tempo. Negli anni si è spogliato di quella prima veste, ha dilatato il suo senso fino ad avere nessun altro referente che il progetto e la sua musica, per indicare il gruppo e la sua espressione musicale, come la parola pane indica il pane, quella di vino, il vino. Ci piaceva poi l’idea che raccontasse implicitamente, solo con il suo suono, le origini del gruppo, qualcosa di dialettale, qualcosa legato al Salento»
La vostra musica coniuga innovazione e tradizione. Secondo voi oggi la scena musicale italiana riesce a dare il giusto peso a entrambe le componenti?
«Noi abbiamo cercato sempre, sin dai primi giorni, una nostra identità musicale e letteraria, di lavorare ad un suono e ad una parola che raccontassero il nostro progetto: questo percorso passa, si, dall’incontro tra la tradizione e l’innovazione, ma non intendendo la tradizione nel senso filologico, quanto nell’idea di lasciarsi ispirare da ciò che è stato per disegnare qualcosa di nuovo, di innovativo nella misura in cui esso va a riempire uno spazio che è ancora vuoto. Ci piace molto ciò che evoca l’espressione “Il futuro ha un cuore antico” e il fatto che, inevitabilmente, un racconto per essere nuovo ed originale debba avere buone e salde radici: sappia dare, ricevendo e viceversa. A noi, ad esempio, piace guardare alle diverse culture del mondo, lasciarsi stimolare dalle loro musiche, dai loro ritmi che hanno sempre qualcosa di primitivo e archetipico che le congiunge alle nostre musiche, ai nostri ritmi. La cultura popolare è transnazionale, non conosce confini istituzionali e geografici. Ecco, a quella fonte a noi piace abbeverarci creativamente, coniugando quelle culture ai linguaggi del nostro tempo, della nostra età, attingendo dal rock, dall’elettronica, dal pop, dalle musiche del mediterraneo. La scena musicale italiana, pensiamo, è in fermento: ha tanti progetti interessanti ed è molto vasta e diversificata. A noi appassionano di più quei lavori che riescono a dare un bell’equilibrio tra le due componenti, sperimentando e cercando una propria personalità, che sia ben riconoscibile e che possa essere espressione di un’identità mediterranea in sintonia con il mondo»
Come è nata la collaborazione con Nandu Popu dei Sud Sound System in Rock e Raï?
«La collaborazione con Nandu Popu dei Sud Sound System –come con gli altri ospiti nell’ultimo nostro lavoro discografico CUORI E CONFINI– è nata molto spontaneamente, dagli incontri che la musica ci regala quotidianamente, dal condividere con questi artisti “palco e retropalco”: una volta che Rock e Raï era nato, abbiamo subito, istintivamente, pensato a Nandu per dare al brano, già di per sé molto intrigante tra loop dance e ritmiche maghrebine, quella ventata raggae dub che coinvolge e trascina dal primo ascolto e invita a cantare un ritornello che rimane nella mente. Quando ha accolto la nostra proposta siamo stati molto felici di ospitarlo, prima, in studio di registrazione e, poi, sul set del videoclip, girato in parte nel Salento, in parte in Marocco, tra Fez e Marrakech. Lavorare con Nandu, così come con Kaba, il nostro produttore artistico, e con gli altri ospiti del disco (Papet Jali dei Massilia Sound System, Gastone Pietrucci de La Macina, Cisco ex Modena City Ramblers, Sergio Berardo dei Lou Dalfin) è stato, ovviamente, un’esperienza importate e di crescita sia musicale, sia umana. Sono i doni e la meraviglia che la musica ci offre quotidianamente»
La vostra più grande soddisfazione musicale sinora conquistata?
«Dedicarci a fare musica è un esperienza ricca di stimoli e di emozioni. Sicuramente, una delle cose più belle, essendo noi una band che ama stare on the road, girare l’Italia per concerti, è quella dell’incontro, del condividere con gli altri la nostra esperienza e, soprattutto, condividere la nostra passione con la gente che viene sempre più numerosa ai nostri concerti. Il live è l’occasione in cui il nostro lavoro quotidiano si affaccia alle persone e dalle persone raccoglie emozioni, ispirazione, idee. Ecco una delle gioie più grandi è vedere le piazze e i club pieni ai nostri concerti di amici che cantano con noi le nostre canzoni. Quello è il momento della condivisione in cui diamo ma soprattutto riceviamo da essi. Questa è una delle cose più belle che il nostro lavoro ci regala»
Progetti futuri?
«Attualmente siamo impegnati nella promozione della compilation Puglia Sounds New uscita con Xl di Repubblica e che accoglie anche il nostro brano Rock e Raï. Continua, poi, il nostro CUORI E CONFINI TOUR in giro per l’Italia, con nuove date nei club e festival per portare in giro questo disco che ci sta dando tante soddisfazioni e gioie. Saremo, inoltre, al Medimex – la fiera della musica – che si terrà a Bari presso la Fiera del Levante dal 29 novembre al 2 dicembre: incontreremo il nostro pubblico e i nostri amici allo stand 84 della nostra produzione DILINÒ. Comunque per chi vuole essere aggiornato sui nostri spostamenti e sulle novità invitiamo a visitare i nostri siti: www.crifiuweb.com – facebook/crifiu – twitter/crifiu»
A chi sogna di farsi conoscere nel panorama musicale locale e magari anche nazionale, cosa consigliate?
«A chi ha voglia di fare musica invitiamo a dedicarsi ad essa, a seguire il sogno, a costruirsi il proprio senso nella quotidianità: non possiamo dare consigli o risposte, ognuno sarà in grado di cercare il proprio percorso e la propria attitudine. Da parte nostra possiamo stimolare a investire nella creatività, nei propri talenti, nei propri progetti: questo significa, anche, lavorare quotidianamente, impegnarsi con responsabilità, conoscere il sapore del sudore e il racconto della fatica; avere la pazienza contadina di seminare per raccogliere e tra il tempo della semina e quello del raccolto, essere consapevoli di dover concimare, accudire, coltivare il proprio Sogno. Buona fortuna a tutti! Un saluto ed un abbraccio dai CRIFIU: Luigi, Sandro, Ivan, Andrea.»
Dunque, mettiamoci all’opera noi che sogniamo! Come ci suggeriscono i Crifiu, seminiamo per raccogliere.
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Redazione Controcampus
Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro.
Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte.
Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto.
Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo.
Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics).
I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
La Storia
Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione.
Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani.
Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it.
Dalle origini al 2004
Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero.
Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore.
Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi:
Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione
Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia
Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno.
Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure.
Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10.
Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze.
Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50.
Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta.
Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali.
Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp.
È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia.
Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze.
La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico.
Dal 2005 al 2009
A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono:
Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali
Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria
Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo.
Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata.
Dal 2009 ad oggi
Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale.
Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
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