Volontariato flessibile, cos'è e cosa sono le dinamiche sociali.
La società cui apparteniamo detta regole di sopravvivenza precise: dinamiche sociali, ritmi produttivi serrati, individualismo assoluto, obbligo a dover primeggiare su tutto e tutti, diffidenza verso chiunque in ogni dove, corsa costante al raggiungimento di una perfezione che è inesistente per definizione, il tutto immerso in clima soffocante, in cui il tempo è denaro e non c’è n’è mai abbastanza, neanche fossimo i protagonisti di un film di Andrew Niccol.
La parola d’ordine è frenesia e frenetici sono diventati anche i nostri sentimenti. L’amore non è per sempre ma rilegato a “notti”, l’amicizia è diventata virtuale (vedasi facebook, twitter e prole varia), la stima un miraggio concesso sulla base degli scandali collezionati nell’ultima settimana, la tristezza è esclusivamente notturna (il giorno non c’è spazio), la felicità è costantemente rimandata al weekend successivo. Fanno eccezione ignoranza, ipocrisia, invidia e via discorrendo i peccati capitali (che nel tempo sono aumentati per numero e seguaci), i quali riempiono le giornate di una bella fetta di personaggi (stadio che precede quello di “persona”).
Insomma, la vita che conduciamo ci assorbe più del dovuto e, ironia a parte, non abbiamo nemmeno più il tempo per provare sentimenti, ricordandoci, ogni tanto, di non essere automi ultraproduttivi e autorigeneranti ma persone con grande necessità di diritti e piaceri (oggi diventati un modo per sfogarsi, insultando la propria e altrui esistenza anziché goderceli pienamente e spensieratamente) e non solo doveri, obblighi e dispiaceri. Men che meno si ha bisogno di motivi per autocommiserarsi sotto il bombardamento di una dose massiccia e giornaliera d’invettive volte a ricordarti che sei “socialmente inadeguato”. In questo simpatico quadretto sociale, subdolamente ci viene propinato che l’unica oasi felice è rappresentata da quelle istituzioni che poi puntualmente ci deludono.
Ora, forse questa è una visione un po’ “brutale” della società in cui viviamo ma se ci soffermiamo ad osservare e ad ascoltare l’eco che da essa proviene, forse, forse, ci si rende conto che è più realistica di quanto non sembri. Se seguissimo alla lettera i dogmi che le istituzioni vigenti cercano di imporci, senza leggere tra le righe le trappole che ci tendono, questo quadro diverrebbe papabile fino alla nausea e di speranze ne rimarrebbero davvero troppo poche.
Fortunatamente, benché abbondiamo di contraddizioni, comportamenti non sense e autolesionisti e sfaccettature psico-attitudinali delle quali si farebbe volentieri a meno, non siamo automi ma esseri umani e grazie a questo siamo in grado di capire che se non ci aiutiamo tra di noi nessuno verrà a rialzarci quando ne avremo bisogno.
Questa è una situazione “arcaica”, che semplicemente peggiora nel tempo e che, dopo “tanto” tempo, è stata compresa fino in fondo, palesando la necessità di aiutarci tra noi. Non a caso aumentano sempre di più le associazioni di volontariato no profit che cercano di dare una mano sostanziale a chi ne ha bisogno, cercando di alleviarne i dolori, donando un panorama di speranza a chi, vittima di questo circolo vizioso, l’ha persa e aprendo il mondo del volontariato a chiunque, anche a chi è figlio della “leggendaria” mancanza di tempo, biglietto da visita della società moderna.
La soluzione è arriva da associazioni come Romaltruista che, sulla scia del network internazionale HandsOn, propongono il volontariato flessibile, ovvero, una forma di volontariato che impegna chiunque lo voglia, nella forma e per il tempo di cui dispone. A questo proposito è interessante capire il punto di vista di Mauro Cipparone, presidente dell’associazione Romaltruista.
Volontariato flessibile e dinamiche sociali: come nasce Romaltruista
“Romaltruista nasce da 5 amici che provengono da esperienze diverse nel mondo no-profit e profit ed accomunate dalla passione per il volontariato. Crediamo che tutti coloro che vogliono fare volontariato a Roma debbano avere un’opportunità di farlo, che sia per una volta a settimana o solo per un giorno all’anno. Per questo, abbiamo voluto portare a Roma l’idea del volontariato semplice e flessibile. La vita è già tanto complicata, almeno dovrebbe essere semplice trovare un’opportunità di volontariato e potervi partecipare! Così, grazie all’aiuto degli amici di MilanoAltruista ( i primi a partire in Italia), abbiamo trovato il network internazionale HandsOn, che promuove in oltre 250 città in 9 paesi il volontariato flessibile. L’anno scorso, mettendo insieme tante persone che hanno offerto ciascuna anche solo poche ore di servizio l’anno, HandsOn è riuscita ad offrire oltre 30 milioni di ore alle ONLUS con cui collabora. Abbiamo deciso di affiliarci e di portare il loro modello e la loro esperienza a Roma.”
Cosa vuol dire fare volontariato flessibile
“Oggi la società moderna ci spinge ad una vita frenetica e tendenzialmente in solitudine, se si escludono i nostri amici più stretti e conviventi. Fare volontariato vuol dire prima di tutto comprendere che non siamo esseri che vivono in isolamento, che siamo parte di un tutto più grande di noi, che comprende non solo famiglia e amici, ma anche chi vive nella nostra città. In tal senso, aiutare i propri vicini (che siano persone, animali, o addirittura il verde pubblico), oltre che a contribuire ad una maggiore armonia collettiva, ci permette di sperimentare personalmente un senso di maggiore armonia interiore.”
Cos’è il volontariato flessibile?
“E’ un volontariato adatto a tutti, che non richiede una formazione specifica e a cui si può partecipare quando si vuole, anche una volta soltanto. Adatto quindi a chi, impegnato nello studio o nel lavoro, non ha la possibilità di fare volontariato come impegno continuativo. Il motore di ricerca sul sito e l’iscrizione online permettono di ridurre al minimo la difficoltà di trovare l’occasione che fa al caso di ciascuno.”
Quanto è importante l’intervento di associazioni non profit all’interno della nostra società?
“Purtroppo sempre di più. Con la crisi economica lo Stato non riesce più a garantire molti servizi, e senza il cosiddetto terzo settore molti dei più deboli delle nostre società si troverebbero del tutto sprovvisti di assistenza. Ma il non profit è anche uno spazio che permette a tante persone di esprimere il lato migliore della loro personalità, di convogliare tante energie positive verso una direzione specifica.”
Cosa pensa della società italiana nel 2012?
“Al di là dei pregi e difetti nostrani, penso che la società italiana si stia evolvendo in linea con il resto dell’occidente: individualismo molto spinto, consumismo, riduzione delle opportunità di lavoro, polarizzazione crescente fra ricchi e poveri, crisi di fiducia nelle istituzioni politiche e religiose. “
Cosa crede che accadrà da qui a 20 anni?
“Tanti nodi stanno venendo al pettine tutti insieme: la crisi di un modello economico basato sulla crescita infinita in un pianeta che infinito non è, la crisi ambientale, la crisi demografica, la crisi sociale. Prevedere in che modo l’umanità riuscirà a venirne fuori è impossibile. Io sono ottimista e penso che queste crisi sono una grande opportunità per rifondare questo mondo secondo linee più eque e più umane.”
Volontariato flessibile, dinamiche sociali e futuri delle associazioni
“Esistiamo da appena un anno e abbiamo già raggiunto 2000 iscritti, offrendo nel 2012 oltre 4000 ore uomo di servizio volontario. Per ora, vogliamo continuare a coinvolgere sempre più romani nel volontariato, aprendo le porte anche alle aziende che siano interessate a sviluppare attività di volontariato aziendale: l’impresa sponsorizza una causa, e i dipendenti volontariamente partecipano alle attività necessarie. Un modo per le imprese di affermare la loro responsabilità sociale e allo stesso tempo rafforzare lo spirito di squadra dei loro dipendenti, con una formula in cui si collabora in un contesto diverso, superando ogni vincolo gerarchico e di ruolo.”
Alla luce di tutto questo, forse, sarebbe il caso di dare più attenzione al nostro benessere reale, lontano dal consumismo e dalla ricerca della perfezione e più vicino alle nostre esigenze di esseri umani, e soprattutto ai nostri consimili, i quali, che ci piaccia o no, condividono con noi gioie e dolori di una società fine a se stessa e che si spera diventi, un giorno, a misura d’uomo.
Redazione Controcampus
Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro.
Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte.
Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto.
Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo.
Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics).
I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
La Storia
Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione.
Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani.
Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it.
Dalle origini al 2004
Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero.
Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore.
Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi:
Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione
Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia
Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno.
Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure.
Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10.
Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze.
Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50.
Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta.
Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali.
Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp.
È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia.
Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze.
La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico.
Dal 2005 al 2009
A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono:
Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali
Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria
Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo.
Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata.
Dal 2009 ad oggi
Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale.
Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
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