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“Ecco” Niccolò Fabi: “… dopo “Capelli” sono migliorato”. @Università di Salerno

Redazione Controcampus 23 Novembre 2012
R. C.
01/12/2024

"Questo disco nasce dall'accumulo di stimoli ed idee.

Pubblico le mie nuove canzoni solo se credo siano in grado di aggiungere qualcosa al mio percorso” racconta Fabi agli studenti dell’ateneo salernitano. “Collaboro con un collega se c’è un motivo particolare. L’università? “Invidio chi studia in questo ateneo, perchè io sono stato alla Sapienza, ma più che vissuta l’ho frequentata, è una realtà più fredda. Vivere l’università favorisce la crescita umana oltre che culturale.”

 

Davimedia ha riaperto da poco i battenti e la stagione musicale dell’Università di Salerno si è aperta con un ospite di rilievo nazionale, uno dei migliori esponenti della nuova scuola cantautorale italiana, Niccolò Fabi.

L’artista romano ha ormai raggiunto una importante maturità artistica: dal brano autoironico “Capelli” – canzone che gli permise di aggiudicarsi il Premio della Critica tra le Nuove Proposte al Festival di Sanremo del 1997 e poi di pubblicare il suo primo disco “Il giardiniere” – di strada ne ha fatta e diversi sono stati i singoli di successo della sua carriera, “E’ non è”, “Lasciarsi un giorno a Roma”, “Vento d’estate”, “Il negozio di antiquariato”, “Offeso”, “Costruire” fino alla più recente “Una buona idea”.

Una delle peculiarità della produzione artistica di Fabi – sono già 8 gli album che ha pubblicato – è la notevole cura e ricerca nei suoi testi, accompagnati da un sound mai invasivo, che riesce perfettamente a far emergere la profondità delle parole utilizzate dal cantautore romano, una caratteristica che probabilmente in parte è anche dovuta alla formazione che lo stesso Fabi possiede (è laureato in Filologia Romanza).

E poi un altro aspetto che colpisce è la sua grande capacità nel curare i rapporti umani non solo con il pubblico che lo segue da oltre 15 anni, ma anche con i suoi colleghi. Infatti, non è sempre facile nel mondo della musica fare delle scelte autentiche, senza dover scendere a compromessi con il mercato musicale, le case discografiche e la programmazione delle radio.

Il fatto che Fabi – nell’arrangiamento del suo ultimo disco “Ecco” e anche nei live  – sia stato accompagnato da Roberto Angelini e Pier Cortese, che non sono dei semplici musicisti ma 2 artisti che hanno una loro autonoma produzione discografica e che si sono messi a disposizione dell’amico Niccolò per questo progetto musicale, sta a dimostrare quanto sia grande lo spessore umano prima che artistico di questo cantautore.

Il Prof. Vargiu e Niccolò Fabi

L’INCONTRO CON GLI STUDENTI – L’incontro presso il teatro dell’Università di Salerno si è svolto in un’atmosfera raccolta, quasi intima, dove Fabi si è “sottoposto” alle domande di rito affrontando varie tematiche: dagli esordi alle collaborazioni più prestigiose, fino ad arrivare all’ultimo album.

Il cantautore ha esordito tracciando un bilancio della sua carriera: “Sono contento del mio percorso. In questi 15 anni, credo di essere migliorato. Sicuramente fa sempre un certo effetto rivedermi in televisione”. Anche perché il rapporto col piccolo schermo non è tutto rose e fiori: “Lo studio televisivo e la musica live fanno a cazzotti. Sono parte di linguaggi diversi”.

Non manca una decisa sottolineatura sulla tradizione musicale cui Fabi si ritiene di appartenere, il cantautorato anni ’70. “Ho sempre ricercato il perfetto equilibrio tra gli strumenti, ma è ovvio che nella nascita di un certo tipo di canzone ha significato molto l’invenzione della chitarra acustica. È lo strumento più adatto al racconto in intimità”.

Una tradizione, quella della canzone d’autore, che ha inevitabilmente inciso sul suo modo di scrivere. Anche se “non ho mai voluto ispirarmi a una corrente precisa. Forse il primo vero menestrello della canzone è stato Dylan. A me però mancano diversi elementi della sua musica, sono più funkettaro”. A chi parla Niccolò Fabi nelle sue liriche? “C’è sempre un “tu” che mi aiuta a dare un senso alle parole. Spesso può essere una parte di me”.

Tra le tante collaborazioni, ce n’è una che Niccolò ricorda con particolare affetto: “Quella con Mina è diversa dalle altre. Più che del mio percorso musicale, preferisco considerarla parte della mia storia umana”.

Per il futuro prossimo, invece, il cantante non si sente di fare nomi: “Quando collaboro con un collega è per un motivo particolare, non ho mai rincorso nessuno. Ad esempio ho cantato “Offeso” con Fiorella Mannoia perché ho capito che la canzone poteva assumere un significato diverso, più profondo”.

Un passaggio importante riguarda il modo in cui le canzoni di Fabi vengono fuori, insieme al messaggio che veicolano: “Non ragiono mai in termini di corrente. L’indipendenza a tutti i costi crea una dipendenza di ritorno, ed è una cosa che lascio ad altri.” Se mi affido sempre all’istinto? Non proprio, un nuovo disco ad esempio richiede un lavoro lungo e pianificato”.

Un accenno anche all’impegno del cantante in favore delle popolazioni africane: “Mi piacciono i viaggi perché aiutano a leggere meglio la realtà. Uno di questi mi ha portato ad incontrare una ONG di solidarietà in Africa. A volte bisogna avere il coraggio di uscire da propri panni e la curiosità di conoscere altre storie”.

Inevitabile l’apertura di una breve parentesi su “Ecco”, il nuovo album uscito poco più di un mese fa: “È un disco nato come sempre, dall’accumulo di stimoli e idee. Quando trovo che le nuove canzoni aggiungano qualcosa al mio percorso, allora le pubblico. In caso contrario, preferisco non pubblicare nulla. In fondo fa parte del rapporto di fiducia che coltivo con tutti quelli che mi seguono”.

Infine, approfittando della presenza di tanti studenti, Fabi ha anche parlato di università:“Invidio chi studia in questo ateneo, è un’esperienza che mi piacerebbe fare. Io sono stato alla Sapienza, ma più che vissuta l’ho frequentata, è una realtà più fredda. Vivere l’università favorisce la crescita umana oltre che culturale, godetevi questo periodo più che potete”.

Fabi canta “Una buona idea

Al termine dell’incontro, una sorpresa: il cantautore ha accettato di imbracciare una chitarra acustica per far ascoltare alla platea il nuovo singolo “Una buona idea”, un ultimo regalo ai giovani fans in visibilio.

Subito dopo c’è stato uno showcase presso la Disclan di Salerno e poi la sera, all’interno del concerto in un locale salernitano degli amici Angelini e Cortese che presentavano il loro progetto discografico “Discoverland”, c’è stata nel finale una breve incursione di Niccolò Fabi che ha proposto qualche brano del suo ultimo disco insieme agli altri 2 artisti.

“Mi basterebbe essere Padre di una buona idea” è l’intenso ed emozionante ritornello dell’ultimo singolo di Niccolò Fabi: crediamo che non si debba aggiungere altro alla luce del dramma familiare vissuto dall’artista romano poco tempo fa (nel 2010 ha perso una figlia di 2 anni a causa di una meningite fulminante). Un artista e una persona del genere va solamente ammirata e presa come esempio.

E intanto oggi Niccolò Fabi sarà a Caserta, mentre il 29 gennaio terrà un concerto al Teatro Augusteo di Napoli.

 

Vincenzo Delli Priscoli & Francesco Ienco

© Riproduzione Riservata
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Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto