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“In Unical, Salomon Resnik!”. “Who is?”

R. C.
23/11/2024

"… Alike together to Freud and Jung, really!”.

… Alike together to Freud and Jung, really!”. E quando dicevamo che ‘due ‘notizie_eventi inauguravano l’a.a. 2012 – 2013’, non dicevamo tutto, giacché l’Evento si è consumato il venerdì scorso, 19 ottobre 2012, con la laurea ad honorem a Salomon Resnik a Unical.

E, per quanto auspicata la ‘certa presenza di addetti ai lavori’ (cfrCalabria OraResnik, la psiche come missioneG. M., 17.10.2012, pg. 35), gli stessi hanno preferito far mostra di sé nel  ridotto del teatro di rappresentanza cittadina, leggi Teatro Rendano, nella giornata organizzata in convegno, — questo sì per addetti  —, dall’AIoN, il cui vicepresidente,  Gaetano Marchese ha tosto vergato l’articolo citato per inneggiare all’arrivo di notabile maestro e personaggio, quale Salomon Resnik è.

La città di Cosenza era presente alla premiazione di Resnik, affidandogli il ‘premio Telesio d’Argento”, nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, post cerimonia di laurea.

Chi abbia psicanalizzato chi, non è dato di sapere; la città continua nella sua ubriacatura provinciale, tra slanci culturali e nefandezze quotidiane!

L’evento Unical Salomon Resnik!”. “Who is?

Siamo davanti all’Aula Magna dell’Unical, è venerdì, ore 16,20. Ci sentiamo tanto in una spy story, con digitale al seguito, per riprender l’evento epifanico.

A ricevere l’ennesimo titolo onorifico che si aggiunge a tutti gli attestati che saranno presenti nel suo studio, che immaginiamo come la spelonca di Platone, un personaggio eclettico d’eccezione

Questo ‘artista della mente che si sdoppia’ dopo il calore dei passati passaggi in città bruzia, si sarà meravigliato o, forse, per niente, nel vedere che il calore c’era lo stesso, ma il numero degli accademici, che avevano partecipato alla preparazione della cerimonia ‘clou’, erano punto pochi in sala. ‘Era venerdì’, qualcuno di loro, rammaricato ebbe a dirmi.

Rivelato l’arcano, dunque, Laurea honoris causa in Scienze filosofiche al prof. dr. Salomon Resnik.

La facoltà di Lettere e Filosofia dell’Unical ebbe a cominciare l’iter  su proposta di Mario Alcaro, allora direttore del dipartimento di Filosofia, al 25 marzo 2010.

L’assenza di Mario Alcaro, passato nel ‘Mondo dei Più’ nell’arco di questo anno 2012, non ha fermato di certo il rituale cerimoniale di consegna del titolo ad honorem a sì prestigioso personaggio del nostro tempo.

Abitare l’assenza’ è uno dei suoi testi tradotti nella nostra lingua, insieme a molti altri, sintomo, di sicuro, di quella particolare attenzione di un certo nostro modo di ‘essere italiani’, nell’accezione migliore.

La curiosità intellettuale per questo affabile uomo, da novant’anni e più, l’ha guidato da Buenos Aires fino al campus di Arcavacata di Rende (nasce nel 1920), il fatto in sé è perlomeno assai bizzarro, se ci pensate.

Alla ricerca di un posticino equidistante dallo spazio sacro dell’agone cultural accademica, intendiamo gli scranni dei docenti_conferenzieri, in seduta plenaria per siffatta esperienza_occasione, abbiamo assistito alla parte finale della relazione di laudatio, tenuta da Fabrizio Palombi.

La cerimonia volgeva all’acclamazione dell’esimio laudato che, schivo e commosso visibilmente, era in piedi tra gli accademici acclamanti. Pochi, tra il pubblico, nonostante l’invito ad alzarsi in piedi per rendere omaggio, ad averlo fatto.

Salomon Resnik, [‘epigone psicoanalitica dal volto umano tra Jung e Freud’],  nella sua posizione, a mo’ di flauto trasverso, per non volgere le spalle a nessuno, pubblico e accademici, mite e accogliente il plauso degli astanti con umiltà e senza condiscendenza, in una parola,  nella ‘sua propria regalità’, da autentico “Re” della scena.

Presa la parola e messa subito da parte la sua relazione, preparata per l’usuale ‘lectio magistralis’, è andato a braccio come solo un uomo del suo spessore poteva fare, a ‘raccontare’ della sua lunga vita di ‘re’ sulla scena psicoanalitica e culturale ‘en todo el mundo’.

Un effluvio di parole familiari, come rivolte a sodali, in forma colloquiale; in un fluent italian, melodico e con il  ritmo brioso proprio della lingua argentina, armoniosa e vitale ‘en la su palabra’.  Una sorsata d’acqua fresca dopo tanto discettare sulla mente alienata da sé!

Brevemente ringraziando  i suoi natali, i suoi maestri e i suoi sodali , ha ‘scoperto’, per il pubblico presente, le persone cui, nella sua esperienza terapeutica, ha offerto la cura attraverso la sua parola, psicotici o schizofrenici.

‘De-personalizzazione’, ‘A-lienazione’, dicono gli psichiatri canonici, come uno staccarsi da sé, senza più ritrovarsi dentro alcun nucleo possibile, [“una testa senza mondo, (con) un mondo senza testa”, parafrasando Elias CanettiMassa e Potere].

Dis-personalizzazione’ dice Salomon Resnik (e, con lui, tutta la psichiatria della ‘psicanalisi del sociale’,), come persona “Altro da Sé”, non un Vuoto, una tabula rasa, resettata dal suo mondo razionale, semmai con un Mondo di Immagini Altre, attraverso le quali filtra il mondo reale esterno e il suo medesimo ‘se stesso’.

Un Mondo, quello psicotico o schizofrenico, che non è da riempire con le astruserie concettuali del terapeuta; un mondo, il cui linguaggio altro è da ascoltare, semmai,  in contiguità prossimale, impadronendosene, senza sopraffarlo, lasciandolo ‘fluire attraverso le sue proprie immagini’.

Il compito, la ‘cura’ del terapeuta consiste nel fornire il codice di quelle immagini poietiche allo stesso dis-personalizzato (altro da sé), ovvero a-lienato (sic!).

Operazione che implica contiguità del terapeuta con il paziente, una conoscenza profonda di [sé-terapeuta] e delle [proprie personali immagini], da leggersi, nell’insieme, come il risultato di quel percorso, fatto di “analisi didattica, di seminari teorici e di supervisione clinica delle analisi”, a costruire in continuo itinere, il bagaglio intrinseco – estrinseco di ogni buon ‘curatore d’anima’.

È nella speciale relazione di cura che entra in gioco il talento personale del terapeuta, davanti al paziente, come interlocutore attivo, che rappresenta il suo sé – paziente, come in un gioco teatrale, dramma – tizzando la sua esperienza attraverso l’immagine –  palabra, che gli fiorisce dentro.

Può rivelarla in più modi, attraverso tutta la gamma gestuale del proprio corpo, in un continuo acting out, con l’urlo, il pianto, e altro (cfr. l’Urlo di Munch).

La rete protettiva, in cui si ‘recita a soggetto’, è fornita dal gruppo e dalla presenza del terapeuta, che si coinvolge e rimane equidistante.

Il suo è il lavoro dell’antropologo che entra nei panni dell’altro senza indossarli, ‘agendo’ dall’interno dello strumento dell’emozione umana, senza forzature e affidandosi alla sua esperienza di conduzione del magma dell’inconscio, interprete massimo dell’Attore primario, che si muove nel paziente.

Questa incredibile e magica e profondamente umana ‘commedia’ si agisce dentro la comunità terapeutica di gruppo in cui ogni soggetto, terapeuta e pazienti, sono ‘Soggetti – Altro – da – Sé, per quella intera, lunga e breve, esperienza comune, fino al dis-velamento del mistero dell’epilogo finale.

Di Resnik gli studi di Antropologia sociale, nel 1963,  alla “University College” di Londra, e una collaborazione con il dipartimento di psicologia sociale della “LSE”.

Nella città londinese, e siamo sul finire degli anni sessanta, prende contatti con Italo Calvino che, assai interessato ai suoi scritti, lo invita a pubblicare le sue opere presso la Einaudi.

E, qui, si congiunge la vita di questo ‘cultore moderno del rinascimento’, con interesse principe verso arti e scienze umane, alla comunità intellettuale italiana.

In  particolare, a Venezia si realizza un sodalizio che rimane forte da vent’anni, con  la Fondazione Cini, grazie all’incontro, su invito, con  Carlo Ossola e Vittore Branca.

Così Resnik dà continuità al connubio tra la psicanalisi e le scienze e le arti umane, — [visivemaggiori e minori] —, in un ‘continuum creativo’ che accresce la ‘sua cifra terapeutica personale’, andando a reinterpretare le modalità di relazione tra terapeuta e paziente, grazie ad un [‘gioco combinatorio che lega teatro e sogno, persona e molteplicità, affidando la “palabra de sueno”  alla comunicazione non verbale, ossia ad un corpo che ‘parla’ la sua personale epifània (επιφάνεια), quando non si ha modo di rivelarsi diversamente.]

Con natali argentini, ha conosciuto tutti i più grossi nomi della cultura europea, americana, ebraica (genitori russo-ebraici emigrati in Argentina).

Laurea alla facoltà di Medicina di Buenos Aires, con una tesi  discussa sulla Sindrome di Cotard,,  come membro associato dell’Associazione Psicoanalitica Argentina coglie lo spirito del tempo e realizza il suo ‘mestiere di vivere’ con incontri eccezionali, cercati e voluti, tra i tanti,  Melanie Klein, e Donald Winnicott.

Nel 2005, in un’intervista, che cade nel giorno del compimento degli anni, Resnik gioca, con l’intervistatrice,  Valentina Nesci, a raccontare dei “suoi primi novant’anni”

Je me sens très heureux d’entrer dans «mes premières quatre-vingt-dixième années». Je crois que pour vivre il faut penser à l’immortalité. Etant donné que la finitude, bien qu’elle soit vraie, est difficile à assumer. Nous vivons entre deux infinis selon Parménide. Entre les deux il y a l’aventure, la vie où se déroule notre existence et notre vocation d’exister. Intervista al Professor Salomon Resnik, a cura di Valentina Nesci, Rivista internazionale di psicoterapia e istituzioni, numero 10, 2005)

Sono molto felice di entrare nei “miei primi novant’anni“. Credo che per vivere sia necessario pensare in termini di immortalità. Anche se la finitudine è un dato umano, difficile da accettare. Noi viviamo tra i ‘due infiniti’ di Parmenide. Tra di essi si postula l’ avventura, la vita come luogo dove si dipana la nostra esistenza e il nostro scopo di esistere (traduzione di Melina Rende)

Melina Rende

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Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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