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Borsa in Retail banking and finance 2013

R. C.
27/12/2024

Una ricercatrice spagnola vince la IV edizione della Borsa in Retail banking.

Borsa in Retail banking, una borsa di studio da 60mila euro permetterà a Mónica López-Puertas Lamy, classe 1982, di portare avanti all’Alma Mater un progetto sull’impatto della digitalizzazione per le Pmi italiane.

Bologna, 22 gennaio 2013  – E’ una giovane donna la vincitrice della quarta edizione della Borsa in Retail banking and  finance 2012-2013, messa a disposizione da UniCredit in collaborazione con l’Università di Bologna. Così, Mónica López-Puertas Lamy, nata a Malaga nel 1982, per un anno potrà dedicarsi ad un progetto di ricerca sull’impatto della digitalizzazione sulle performances di impresa, con approfondimenti in particolare su modalità e miglioramenti nel rapporto con la banca. A darne l’annuncio sono stati Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord di UniCredit e i componenti della Commissione scientifica  della Borsa: Zeno Rotondi, Responsabile Italy Research di UniCredit; Giorgio Bellettini, professore di Economia e Finanza internazionale dell’Università di Bologna e Maurizio Sobrero, professore di Economia e gestione dell’innovazione dell’Università di Bologna.

Mónica López-Puertas Lamy è una ricercatrice del Dipartimento Aziendale dell’Università Carlos III di Madrid. Ha conseguito un Ph.D. in Business Economics presso l’Università Autonoma di Barcellona e un Master in Quantitative Economics  presso l’European University Institute (EUI) di Firenze. I suoi principali interessi di ricerca sono Banking, Financial Accounting, Corporate Finance, Corporate Governance e Industrial Organization.

Il suo curriculum e l’esito del colloquio sostenuto con la Commissione scientifica, hanno determinato la vittoria della ricercatrice che si è così distinta tra gli altri partecipanti: una quindicina di candidati di elevato standing e in gran parte stranieri, segno che la Borsa in Retail banking and  finance istituita da UniCredit con l’Università di Bologna, giunta alla quarta edizione, è un riconoscimento che gode di fama internazionale.

Nel corso del programma di ricerca Mónica López-Puertas Lamy, collaborerà su progetti di ricerca assieme all’ufficio Italy Research di UniCredit.

“La Borsa in Retail banking and finance spiega Luca Lorenziè uno dei risultati del percorso di collaborazione già avviato da anni tra l’Università di Bologna e UniCredit. Una sinergia che ha permesso la realizzazione di concrete iniziative di valore culturale e sociale di primaria importanza”. “La borsa UniCredit in Retail banking and financecommenta Zeno Rotondi – garantisce al vincitore un contributo economico e la possibilità di trascorrere un periodo di un anno presso l’Ateneo bolognese per collaborare a un progetto di ricerca lavorando sia con ricercatori accademici sia con ricercatori dell’ufficio Italy Research di UniCredit. Come accaduto nelle scorse edizioni, anche quest’anno la Borsa prevede lo sviluppo di studi capaci di contribuire ad ampliare la frontiera della ricerca accademica e di fornire indicazioni strategiche innovative per le politiche bancarie nel business retail”.

Anche quest’annoaggiunge Maurizio Sobrerograzie alla borsa siamo riusciti ad attrarre l’attenzione di una ventina di giovani studiosi provenienti da 14 Paesi diversi. Un chiaro segnale che quando si gioca con le regole internazionali Bologna e l’Italia possono certamente essere competitive. Un sincero grazie ad UniCredit per il sostegno convinto e continuo a questo programma che consente al Dipartimento di Scienze Aziendali e al Dipartimento di Scienze Economiche di proseguire nell’attrazione in città dei migliori talenti“.

La ricerca

Come di consueto la ricerca in collaborazione con UniCredit è indirizzata verso questioni rilevanti per il business bancario sia in ottica strategica che operativa. Obiettivo della ricerca di quest’anno è quello di esaminare il fenomeno della digitalizzazione del business da parte delle pmi, con approfondimenti in particolare sullo sviluppo dell’e-commerce per l’internazionalizzazione. In tale ambito viene esaminato anche il ruolo e supporto delle banche, specie se internazionalizzate, nel favorire l’uso dell’e-commerce per l’export in particolare per le piccole imprese che devono sostenere costi fissi relativamente più elevati per raggiungere i mercati di sbocco all’estero, specie quelli più distanti e a più alta crescita del Paesi emergenti.

I principali risultati di ricerca ottenuti dal vincitore della III edizione della borsa UniCredit

Ad aggiudicarsi la scorsa edizione della Borsa in Retail banking and  finance 2012-2013, messa a disposizione da UniCredit in collaborazione con l’Università di Bologna. and  finance era stato il barese, classe 1983, Pierluigi Murro, che nel corso del suo anno di ricerca ha realizzato i lavori di ricerca sui temi: “Supporto delle Banche all’Internazionalizzazione delle Imprese”, “Vantaggi dei Contratti di Rete”, “Ruolo Confidi durante la Crisi”, collaborando, con l’ufficio Italy Research di UniCredit, alla pubblicazione su diverse riviste e volumi.

Murro ha pubblicato diversi articoli, il principale dei quali è quello riportato dal Journal of Financial Stability dal titolo “Bank-firm relations and the role of Mutual Guarantee Institutions at the peak of the crisis”, coautorato con Francesca Bartoli (UniCredit), Giovanni Ferri (Università di Bari) e Zeno Rotondi (UniCredit).

Sulla base di un campione di piccole imprese selezionato dal portafoglio clienti UniCredit, la ricerca dimostra il ruolo positivo avuto dai Confidi nell’accesso al credito delle piccole imprese durante il picco della recente crisi finanziaria (tra fine 2008 e inizio 2009), e sottolinea come l’utilità dei Confidi non sia limitata alla fornitura di garanzie, ma anche alla fornitura di un segnale di qualità delle imprese, grazie al meccanismo di peer monitoring (selezione dei partecipanti). Questo risultato mostra che le banche, durante periodi in cui le informazioni quantitative basate sui bilanci sono meno informative sulle reali prospettive dell’impresa, fanno affidamento anche su informazioni più qualitative per ridurre il rischio di credito.

Inoltre, Pierluigi Murro ha pubblicato una ricerca pubblicata nel XVII Rapporto della Fondazione Rosselli sul Sistema Finanziario Italiano (2012) dal titolo “Reti d’impresa, performance e assetti banca-impresa”, coautorata con Francesca Bartoli (UniCredit), Giovanni Ferri (Università di Bari) e Zeno Rotondi (UniCredit). In questo lavoro gli autori hanno cercato di dare una prima valutazione del “Contratto di Rete” introdotto nel nostro sistema tra la primavera del 2009 e l’estate del 2010 con cui due o più imprese si impegnano a esercitare in comune una o più attività per migliorare le proprie capacità innovative e la propria competitività. Il dato interessante che emerge dallo studio, basato sui dati della VIII indagine sulle Piccole e Medie Imprese condotta da UniCredit nel 2011, è che le performances aziendali sono correlate positivamente alla partecipazione alle reti d’impresa; e che aziende con una buona capacità di innovazione hanno finora trovato un volano di crescita nel Contratto di Rete il cui utilizzo risulta significativamente influenzato dalla natura dei rapporti tra banca e impresa.

Infine è stato sviluppato un altro articolo (ancora coautorato con Bartoli, Ferri e Rotondi), attualmente in corso di valutazione su riviste scientifiche internazionali. La ricerca, dal titolo “Bank Support and Export: Evidence from Small Italian Firms”, analizza se e come le banche possono aiutare il processo di internazionalizzazione delle piccole imprese. In particolare, utilizzando i dati della VII Indagine sulle Piccole Imprese condotta da UniCredit nel 2010, si dimostra come il supporto delle banche ai processi di internazionalizzazione aumenti la probabilità di esportare delle piccole imprese. Questo supporto inoltre risulta più efficace se la banca a cui l’impresa si rivolge è essa stessa internazionalizzata. Nello specifico, i dati indicano come il ruolo delle banche non sia limitato all’offerta del credito necessario per iniziare a esportare o dei prodotti legati all’operatività ordinaria sui mercati esteri, ma abbia anche una valenza di consulenza (ad esempio, sull’analisi dei mercati e/o la ricerca di controparti).

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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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