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Riscaldamento globale: soluzioni per salvare il pianeta

Redazione Controcampus 24 Gennaio 2013
R. C.
25/12/2024

L’università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria ha avviato una serie di sei incontri seminariali volti all’analisi e al potenziamento delle cooperazioni internazionali di ricerca e delle eventuali ricadute didattiche.

Fattori quali la presenza nella didattica di sede di docenti internazionali o visiting professor, nonché delle stesse cooperazioni internazionali sono infatti tenute in gran conto nella valutazione degli atenei per la stesura dei Q S world ranking (graduatorie mondiali di merito). Primo classificato di tale graduatoria nel 2012 è il celeberrimo MIT di Cambridge, acronimo di Massachussets Institute of Technology. Proprio della collaborazione Mediterranea-MIT ha dato conto il primo dei seminari sopra citati, tenutosi presso il Salone del dipartimento PAU, martedì 8 gennaio 2013, quale evento pioniere dell’intero ciclo (trovate gli interventi sul manifesto dell’incontro). Il fulcro della ricerca congiunta tra i due atenei è la modellazione analitica del fenomeno del riscaldamento globale (Global Warming), fenomeno ritenuto anche dall’ONU di preminente interesse per l’umanità.

Nel 1988 l’ONU ha costituito l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) quale commissione intergovernativa sul fenomeno del riscaldamento globale. All’epoca vi erano le prime avvisaglie del problema, ma non vi era (e non c’è ancora) pieno consenso tra gli addetti ai lavori. Il dibattito scientifico che ne è seguito ha generato numerosi scandali, anche recenti, che sono finiti sotto l’etichetta di “Climategate”. L’inchiesta della commissione ha comunque evidenziato un certo grado di unanimità da parte della comunità scientifica riguardo all’esistenza del problema: su circa 1000 casi di pubblicazioni scientifiche dal 1993 al 2007, circa il 75% di essi ammette più o meno esplicitamente il contributo antropico al riscaldamento globale. L’IPCC concluse che il fenomeno del Global Warming è reale e che negli ultimi 100 anni la temperatura superficiale media del nostro pianeta è salita di circa 0,74°C.

Il MIT è da tempo attento ed impegnato sul fronte del riscaldamento globale. Esiste uno strumento di modellazione atto a valutare, anche economicamente, a scala di città il flusso e i consumi totali di energia, denominato “Urban Metabolism” che viene studiato ed utilizzato da tempo presso l’università di Cambridge. La collaborazione con la Mediterranea ha avviato uno specifico progetto mirante a elaborare, sperimentare, valutare e validare (nella effettiva fattibilità sia tecnica che economico-finanziaria) un approccio operativo per abbattere all’origine la domanda urbana di energia: ‘Sustainable Urban Conservation’. A Reggio Calabria è stato messo a punto da anni questo approccio estimativo, al fine di abbattere del 50-60% gli attuali consumi di energia “civile”, ad esempio mediante una strategia economica e finanziaria per trasformare il Quartiere Latino di Reggio Calabria in un innovativo distretto ad efficienza energetica. Ne abbiamo parlato col Prof. Domenico Enrico Massimo, responsabile del Laboratorio di Geomatic Valuation “PauGis” e docente alla Mediterranea presso la facoltà di Architettura.

Prof. Massimo, quando nasce la collaborazione tra la Mediterranea ed il MIT su un tema così “scottante” come quello del Global Warming e con quali intenti?

La specifica collaborazione […] che ha fatto nascere la ricerca sulla realtà del Global Warming ha una  lontana origine con una lunga storia. Circa 24 anni fa, nel 1989, fui ammesso al MIT come Special Student per seguire i corsi universitari di Economia Urbana e Ambientale […] e Statistica e Ricerca Operativa nei Dipartimenti Urban Planning. Fui poi ammesso nel programma Urban and Regional Studies svolgendo, fino al 1991, attività scientifica come research fellow presso il Dipartmenti di Urban Planning (DUSP) ed Economics, con il supporto di Università di Reggio Calabria, Fulbright Commission, NATO, CNR. Da allora è continuato un sistematico rapporto di ricerca con frequenti soggiorni come visiting scholar  ricambiati dall’attuale decano Prof.ssa Karen R. Polenske che ha visitato il Dipartimento PAU e ha donato allo stesso PAU una preziosa raccolta di serie di riviste internazionali di economia e valutazione, ora denominata Fondo Prof.ssa K. Polenske. Questa frequentazione ha visto la convergenza del MIT e della Mediterranea circa la funzione dell’Università del terzo millennio a realizzare la sua quarta missione (oltre ricerca, didattica, conto terzi) che è quella di contribuire a mitigare i grandi problemi del tempo. Tra questi uno dei preminenti e più insidiosi è il Global Warming che potrebbe mettere in pericolo la sopravvivenza dello stesso Pianeta.  La ricerca della Mediterranea, mediante il Laboratorio Universitario di Geomatic Valuation denominato “PauGis”, nell’ambito delle mitigazioni e soluzioni al Global Warming ha raggiunto il primo intento.  Ha dimostrato un fatto fondamentale: è possibile abbattere i consumi di energia delle costruzioni civili e produttive con interventi di passivizzazione (isolamento termo – climatico) che producono risparmi tali da accorciare notevolmente i tempi di ritorno finanziario dell’ investimento. In tal modo singole famiglie, singoli proprietari, semplici condomini, piccole imprese, piccole attività commerciali e terziarie, possono realisticamente abbattere per sempre la loro “spesa energetica”  riducendo alla radice il loro bisogno di energia , migliorando il proprio portafoglio e bilancio, rendendo più produttiva l’attività e l’impresa, e “così facendo” (Sant’Ignazio) mitigare dal basso il Global Warming. Questa battaglia immane per la salute contro l’inquinamento, per la salvezza della Terra contro lo scioglimento dei ghiacciai e dei poli, deve essere combattuta e vinta da tutti e dal basso, dimostrando la convenienza finanziaria della soluzione radicale al problema: abbattere alla radice la domanda primaria di energia .

Il vostro laboratorio di ricerca, il Geomatic Valuation “PauGis”, è da anni protagonista di un impegno anche pragmatico sul tema del riscaldamento globale, come mostra il progetto del Quartiere Latino di Reggio Calabria. Pensa che in futuro un tale progetto potrà essere esteso ad altre realtà? Ritiene che possa esserci un maggiore impegno da parte degli enti locali e delle istituzioni per una collaborazione in questo senso? 

Mediterranea-MIT - Manifesto dell'incontro

Mediterranea-MIT – Manifesto dell’incontro

La domanda centra a pieno un fondamentale pilastro della ricerca. L’approccio elaborato dal laboratorio “PauGis”, sperimentato in Italia, e validato in cantieri prototipali a Reggio Calabria, ha alcune caratteristiche fondamentali, e tra queste: a) essere estendibile dalla dal singolo fabbricato all’intero quartiere e alla città, b)  essere pienamente applicabile in altre realtà. Infatti: è stato elaborato un piano per estendere l’approccio del PauGis dai cantieri prototipali di Reggio all’intero Quartiere Latino che li contiene. Le prime richiesta formulateci dal Dep. of Urban Planning (DUSP) del MIT, congiuntamente al Municipio di Boston, sono state di progettare cantieri prototipali per le costruzioni tipicamente bostoniane (esperimento condotto con positivi risultati operativi) e di estendere la sperimentazione ad un intero quartiere Richardsonianol’affascinante Back Bay District considerato uno dei più belli e significativi quartieri ottocenteschi degli Usa, ispirato all’urbanistica di Richardson (uno dei più grandi architetti della storia degli Usa con Sullivan e Wright), in tutto simile nell’impianto del Quartiere Latino di Reggio Calabria. Abbiamo reso disponibile agli Enti Locali il piano per estendere l’approccio del PauGis all’intero Quartiere Latino per determinarne la rinascita sostenibile. Si potrebbero supportare i privati a passivizzare i loro condomini, fabbricati e unità immobiliari con il “credito verde” attivato dall’intero sistema bancario, ricorrendo a fondi non pienamente impiegati per supporti in conto interessi. I privati avrebbero il credito a zero interesse e il grande risparmio conseguito immediatamente con gli interventi verdi ripagherebbe le rate del capitale.

Per concludere le chiedo qual è stato il livello di gradimento e di partecipazione al seminario e quali sono le prossime tappe per questa ricerca congiunta Mediterranea-MIT.

Una significativa partecipazione e condivisione Istituzionale con Rettore, Pro Rettori, Direttori e Vicedirettori di Dipartimento, Cordinatori di Corsi di Studio, Colleghi, e soprattutto una grande partecipazione di Studenti, sempre più attenti e sensibili alle dimensioni ecologiche ed energetiche di architettura e città. Hanno già telefonato Presidi di Istituti Superiori che hanno cliccato il video sul web ed hanno chiesto giornate di orientamento. Significativamente la domanda di iscrizione alla Mediterranea è attratta dalla ricerca scientifica internazionale. Con il MIT ci aspetta un impegnativo lavoro per simulare in modo dettagliato l’applicazione dell’approccio della Mediterranea nella realtà di Boston. […] il MIT ha posto la Sostenibilità energetica come obiettivo prioritario per i suoi edifici e per Boston.

Come testimoniano questi studi e numerosi altri sul filone della Green Economy, la via per la riduzione dei gas serra e del conseguente riscaldamento climatico passa inevitabilmente da una razionalizzazione guidata e sistematica dei consumi energetici e della relativa richiesta, non solo dunque da una produzione “pulita” dell’energia. Auspichiamo, in conclusione, un maggior utilizzo da parte delle politiche ambientali nazionali ed internazionali di questi utili strumenti quale integrazione dei programmi e degli incentivi messi in atto sul tema delle energie rinnovabili.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto