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Studentessa che Denuncia Università di Chieti

Redazione Controcampus 27 Gennaio 2013
R. C.
27/12/2024

Università degli Studi G.

d’Annunzio di  Chieti-Pescara – Studentessa che Denuncia Università di Chieti.

I tagli, ormai noti a tutti come il mezzo attraverso il quale le istituzioni cercano di risanare il nostro Paese dal debito pubblico, puntano e colpiscono incessantemente l’istruzione pubblica.

Ebbene, è il momento di andare a vedere da vicino le conseguenze di tali riforme, le quali progressivamente sono diventate sempre più deleterie per lo studente. Noi lo abbiamo fatto presso l’Ateneo chietino pescarese, con l’aiuto di una studentessa di Lingue e Letterature straniere, Anna, Studentessa che Denuncia Università di Chieti esempio di chi è sempre attento alle politiche universitarie.

Quello di Anna, studentessa che denuncia Università di Chieti  è un punto di vista di chi ha scelto di studiare nella contenuta città abruzzese, che rispetto ad altre città italiane ha una vita più modica. Pescara è il punto di arrivo di  molti studenti provenienti da paesini circostanti alla regione Abruzzo e tendenzialmente provenienti da regioni del sud, come il Molise e la Puglia. Insomma, a tutti gli effetti Pescara -come Chieti – può essere considerata città universitaria. Sebbene i prezzi dei servizi agli studenti siano più contenuti rispetto ad altre mete di studio, ogni anno lo studente della d’Annunzio si vede aumentare o il prezzo medio degli affitti delle stanze o le rette universitarie. Quest’anno risulta che ci sia stato un incremento di circa 170 Euro di tasse.

Inoltre per gli studenti che sono fuori corso, oltre all’aumento sostanzioso delle rette universitarie, anche chi beneficia di borse di studio o del solo rimborso tasse ha ora diritto solo ad un semi-rimborso; informazioni dettagliatamente fornite dai collaboratori della segreteria d’Ateneo. Restano i contributi regionali che rimangono integri, ciò significa che vengono erogati interamente dall’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari di Chieti. Legge andata in vigore quest’anno, che vale pure per chi si è iscritto durante il vecchio ordinamento.

Diamo quindi la parola ad Anna, studentessa che denuncia Università di Chieti che ci offre la possibilità di conoscere più da vicino le idee di una delle studentesse appartenenti ad una generazione cosiddetta trasparente.

Studentessa disperata

Studentessa disperata

1 – Nel Decreto Stabilità si aumentano ancora i fondi alla Tav di altri 2 miliardi, ma si tagliano i fondi alle Università …ormai ridotti a miserrimi 100 milioni in tutto. Con questa miseria, più della metà degli atenei italiani è a rischio default e conseguente chiusura. Anna, pensi che l’Ateneo chietino potrebbe esserne una vittima? Cosa ti viene in mente quando leggi notizie di questo tipo?

Viviamo in una nazione che è stata la culla della civiltà e della cultura, in un territorio ricco di storia, tradizioni, musica, idee, bellezze. Un passato di inventori, scienziati e artisti a cui l’Italia non vuole dare un seguito. I cervelli ci sono e sono tanti, più di quanto si possa immaginare, soprattutto tra i giovani. Ma non tutti hanno le possibilità, soprattutto economiche, di costruirsi una preparazione adeguata per poter sfruttare un domani le proprie capacità. Così, chi può fugge all’estero, e nondimeno l’Italia spinge i cervelli in quella direzione.

Per quanto riguarda l’ateneo chietino, esso sicuramente non può restare immune al taglio di fondi che non può che colpire tutte le università, seppur in misura diversa. Ma non ci si può nascondere dietro a questa scusa per giustificare la situazione che stiamo vivendo. Edifici al limite dell’agibilità (basti pensare al crollo della controsoffittatura provocata dalle piogge presso la facoltà di farmacia a settembre), tasse che aumentano in modo ingiustificato (100 euro in più di tasse per i nuovi immatricolati “per i laboratori”. Ok, ma quali laboratori?), tagli sempre maggiori nel corpo docenti con relativo abbassamento della qualità delle lezioni, aule con capacità insufficiente (quante lezioni passate nella migliore delle ipotesi seduti per terra o addirittura in piedi perché non c’era posto nemmeno per sedersi sul pavimento), bagni privi di sapone e carta igienica (che però compaiono magicamente i giorni delle lauree in cui le famiglie visitano l’università). Inutile parlare poi della disorganizzazione e degli uscieri e del personale della segreteria che sono incapaci di fornire notizie su tasse, esami, procedure burocratiche varie, ecc. Colpa dei tagli? E la porta girevole stile grandi alberghi con quali soldi è stata fatta? Gli scarsi fondi rendono la situazione più difficile, ma il problema è più vicino di quanto si creda.

Protesta studenti

Protesta studenti

2 – Come mai hai scelto di seguire i tuoi studi universitari nella città di Pescara? Consideri quest’ultima preparata ad offrire agli studenti meritevoli e non, efficaci servizi che servono ad agevolare lo studio dello stesso? Parlo ad  esempio della casa dello studente..

Pescara è una città abbastanza attiva culturalmente, ci sono spesso manifestazioni sportive e culturali, c’è vita in centro, ci sono posti adatti a noi giovani e, nonostante i problemi di delinquenza comuni a tutte le località, è una città vivibile. È una città che sta crescendo sotto molti aspetti. Ma soprattutto, i costi della vita non sono eccessivi. Questi sono i motivi principali per cui ho scelto di continuare la mia carriera universitaria nello stesso luogo in cui ho seguito la triennale.

Tuttavia, benché questa città mi piaccia molto, non è molto a portata di studente. Mancano biblioteche che abbiano una capienza sufficiente per tutti gli studenti che hanno bisogno di tranquillità per lo studio, così come manca una casa dello studente che sia gestita dall’ADSU e destinata magari proprio agli studenti meritevoli, visto il gran numero di studenti fuori sede presenti, che con tanti sacrifici e con tanti oneri riescono comunque a concludere splendidamente e in tempo la propria carriera universitaria. Un’altra problematica è costituita dalla mensa, spesso sovraffollata e comunque non abbastanza vicina all’università, oltre al fatto che il cibo non è sempre dei migliori.

3 – Studentessa modello di Lingue e Letterature straniere, quindi voce autorevole per fornire un giudizio sulla suddetta facoltà che frequenta. Sostanzialmente in cosa pecca questa Facoltà? E quali sono, se ci sono, i suoi punti di forza?

La qualità dell’istruzione potrebbe essere buona, ma non è omogenea. Seguendo i corsi di tedesco sono molto soddisfatta dell’offerta formativa e penso di star ponendo solide basi al mio futuro lavorativo. Altrettanto non si può dire per altri insegnamenti. Credo che le materie previste dal piano di studi possano offrirci una formazione sufficientemente ampia e composita e si sa, per chi un domani dovrà lavorare con le lingue, la versatilità è un prerequisito fondamentale. Avere delle nozioni di base di economia, diritto, psicologia serviranno nel momento in cui ci si troverà di fronte a testi che trattano questi e molteplici altri argomenti. Ciò tuttavia non può bastare. È inutile avere un esame segnato sul libretto e nel proprio curriculum universitario se poi il docente non è stato in grado di trasmettere davvero le nozioni necessarie. Così come è inutile sapere un po’ di tutto quando poi per mancanza di tempo materiale (vista l’importante mole di studio richiesta da ogni esame) o, ancor peggio, a causa di professori non all’altezza del proprio ruolo, ci mancano le competenze fondamentali e abbiamo lacune proprio nelle lingue, oggetto principale del nostro corso di studio. Considero inoltre un grande impoverimento per noi studenti la mancanza tra tanti esami di una terza lingua. L’università potrebbe istituire dei corsi di lingua gratuita o quantomeno delle convenzioni con centri linguistici per agevolare gli studenti desiderosi. Potrebbe ancora fornire delle agevolazioni economiche per le certificazioni linguistiche riconosciute a livello internazionale.

L’organizzazione è la principale pecca della d’Annunzio e della nostra facoltà nello specifico. Lezioni che saltano e nessuno che avvisi gli studenti, che restano in aula ad aspettare inutilmente. Date d’esame e orari delle lezioni che restano un mistero fino all’ultimo, rendendo davvero difficile l’organizzazione delle nostre attività e la programmazione dello studio, necessaria perché lo studio sia efficace. Croce nera per noi linguisti è la sovrapposizione delle lezioni, nonostante siano previsti corsi anche ad ora di pranzo. Posso comprendere che sia difficile non far sovrapporre le lezioni di lingua, dato che ogni studente sceglie combinazioni diverse e non tutti scelgono le lingue più studiate; mi chiedo se sia davvero impossibile però non far sovrapporre le lezioni obbligatorie con le altre previste nella stessa annualità. Se tutto il primo anno di lingue deve seguire linguistica generale (alla base di molti esami successivi, tra l’altro), c’è proprio bisogno di inserire in contemporanea altre materie dello stesso corso di laurea e dello stesso anno? Lo stesso poi accade con gli esami. Poche date e quei pochi appelli coincidono anche. Il secondo anno mi sono ritrovata con 4 esami in 3 giorni consecutivi. Ho sentito da studenti del vecchio ordinamento (con più esami di noi) di 4 esami lo stesso giorno. E poi i professori quando guardano il tuo libretto si meravigliano nel leggere di altri esami già dati quello stesso giorno. Come possono sapere dell’ansia che si prova temendo di non fare in tempo a farli entrambi, delle maratone per correre da un’aula all’altra, della confusione che abbiamo in testa e della stanchezza, delle catene di sms per sapere a che punto stanno nell’altra aula d’esame…? Ogni tanto mi viene il dubbio che il tutto sia fatto apposta per farci uscire fuori corso…

4 – Se questo articolo lo leggesse il prossimo Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, cosa gli chiederesti? A cosa faresti appello come studentessa che denuncia Università ?

Pregherei il  prossimo Ministro di rivedere la posizione politica del governo italiano in merito all’istruzione (comprendente ogni ordine e grado) e alla ricerca, soprattutto per quel che concerne l’aiuto economico da fornire, ma non solo. C’è bisogno anche di infrastrutture adeguate, sia per quanto riguarda le università e gli edifici scolastici, che per i laboratori scientifici. È inammissibile che i ricercatori siano confinati in scantinati e si vedano ridurre gli spazi sempre più, così come non è concepibile che in un Paese avanzato come l’Italia manchino i dovuti controlli igienici e strutturali nei luoghi destinati all’istruzione. Un po’ di fiducia e quel minimo, ma concreto sostegno che ci serve. Questo è tutto ciò che noi studenti chiediamo. Una speranza concreta. Al resto poi ci pensiamo noi!

Parlare di meritocrazia ora si rivelerebbe pleonastico. Se non si danno delle basi certe per il futuro ad un giovane ragazzo che vuole avvicinarsi agli studi universitari o allo stesso modo ad un giovane che preferisce sconfinare nel mondo di un lavoro già instabile, non si può parlare di meritocrazia perché non si forniscono ancora i mezzi giusti per far si che questo avvenga e poter quindi raggiungere un magnifico successo. Tutti devono avere la possibilità di meritare.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto