Il World Wide Web è indubbiamente la rete di servizi più imponente della storia.
Da quando è nato, quasi 22 anni fa, si è ingrandito a dismisura, entrando nelle nostre vite a poco a poco, integrandosi sempre di più in esse, entrando in simbiosi con le nostre abitudini e le nostre necessità.
Col tempo le persone si sono abituate e appassionate a questa realtà, e poi hanno fatto anche di più: vi si sono fidate e affidate, al punto che oggi tutte le informazioni che ci riguardano, dalle più irrilevanti alle più personali, sono rintracciabili in esso.
Nello stesso momento in cui avveniva l’espansione dell’uso del web da parte degli utenti in rete, si poneva e cominciava a nascere una nuova disciplina, quella della privacy e della Sicurezza sul Web web e dunque la relativa tutela della privacy, tutela della Sicurezza sul Web in particolare dei dati cosi detti sensibili.
Oggi si vuole Sicurezza sul Web, al contempo, rimanere anonimi, un binomio che pare non poter avere un riscontro positivo (vedasi Facebook). Inoltre, quello del Web è un sistema altamente aperto. Nonostante si lotti ormai da un decennio per limitarne l’apertura e averne il totale controllo. E’ il concetto stesso di World Wide Web che non permette questa corsa al controllo e alla chiusura. Ma se da un lato l’apertura è un gran cosa (vedasi libertà di espressione sul Web e Wikipedia, per esempio) dall’altro è un enorme pericolo perché consente a tanti malintenzionati di scorrazzare liberi per il Web e mettere a repentaglio la sicurezza di tutti gli internauti.
Oggi le grandi aziende informatiche offrono un alto livello di Sicurezza sul Web, però resta da capire quanto davvero siamo al sicuro in questo mare virtuale.
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Per avere risposte certe in tema di Sicurezza sul Web, lo chiediamo al prof Michele Colajanni, Direttore del Centro di Ricerca Interdipartimentale sulla Sicurezza e Prevenzione dei Rischi dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Nel 21esimo secolo possiamo affermare con certezza di vivere contemporaneamente due vita parallele: quella reale, che viviamo in prima persona, e quella virtuale. Innumerevoli sono i siti che contengono informazioni di ogni genere, spesso molto delicate come dati sensibili, coordinate bancarie, indirizzi ma anche mail, foto, video ecc. Dati sensibili che dovrebbero essere notevolmete protetti al fine di garantire la privacy. Nonostante ciò, sono numerosi i casi di violazioni della privacy (password rubate, sistemi craccati, ecc.) A tal proposito sorgono spontanee alcune domande:
Quanto i nostri dati sono al sicuro come avere Sicurezza sul Web ?
Michele Colajanni
“Prima di iniziare mi permetto una precisazione riguardo alle vite parallele. Non abbiamo più due vite, fisica e digitale, ma una sola dove fisico e digitale sono e saranno sempre più compenetrate. Dove finisce la vita digitale e dove inizia quella fisica quando le clonano la carta di credito e le rubano soldi veri? Quando non riesce a trovare un posto di lavoro perché qualche amico “spiritoso” ha postato le sue foto dell’ultimo addio al celibato o dove l’ex di turno ha postato certe immagini private per vendicarsi? Quando la sua reputazione è determinata prevalentemente dai link che compaiono nella prima pagina di Google? Gli esempi sono moltissimi. Quindi, il primo suggerimento che mi permetto di dare ai lettori è di non pensare più a due contesti, due vite, due identità, con la segreta speranza che la rete garantisca anonimato. Non è così, non più.
Passando alla sua domanda, la risposta è “dipende”. Dipende da dove sono memorizzati. Ci sono diversi contesti. I miei dati sul mio computer, soprattutto portatile, e smartphone sono terribilmente insicuri per un principio semplice: ciò che porto dietro può perdersi, rompersi, essere rubato con più facilità. Per capirsi, nel solo 2011 sono stati persi/rubati 637.000 laptop e telefoni cellulari negli aeroporti statunitensi. I miei dati gestiti da grandi aziende informatiche (Google, Facebook, Apple) e dalle banche sono molto più al sicuro da furti e da attacchi informatici di quanto si possa pensare. E’ sola una questione di percezione: quando queste aziende subiscono anche un minimo attacco finiscono sui giornali, mentre i furti ad aziende piccole non vengono riportati. Attenzione a un altro aspetto, però. Essere più al sicuro dai criminali informatici non significa che i miei dati non vengano acceduti e utilizzati. Quando riceviamo un servizio gratuito dobbiamo sempre chiederci: “Come fa Facebook a pagare i suoi computer, gli stipendi ai suoi dipendenti e la bolletta della luce?”. Con la pubblicità, certo, ma non solo. Per avere la risposta è sufficiente leggere i “Termini di utilizzo” di queste società. Ma chi di noi legge queste lunghe e noiosissime pagine prima di accettare? A dirla tutta sempre troppo pochi…”
Privacy web
Come possiamo proteggerci al meglio e avere Sicurezza sul Web ?
“Per rispondere dobbiamo prima pensare a come vengono condotti la maggior parte degli attacchi informatici: con la tecnologia e con la psicologia. Dagli attacchi tecnologici ci si protegge usando la tecnologia. Dagli attacchi psicologici ci si protegge usando la testa.
Tecnologia significa installare un antivirus sempre attivo e sempre aggiornato, aggiornare tutti gli applicativi installati (e magari disinstallare quelli che non utilizziamo), fare frequenti backup dei miei dati, fino ad arrivare all’uso di personal firewall che richiedono un po’ più di competenza nella configurazione. Non abbiamo ancora acquisito la mentalità che un computer richieda un po’ di tempo nella manutenzione, proprio come un’automobile che richiede benzina, controllo dei liquidi, tagliandi. Come ci comportiamo nei confronti della manutenzione dell’auto? O la facciamo noi, o la fa qualcuno per noi per amore o per amicizia, o paghiamo qualcuno che la fa per noi. Dobbiamo accettare che per i computer è la stessa cosa; anzi, è molto più importante.
Usare la testa ha tante implicazioni. Innanzitutto non facendosi del male da soli postando in rete informazioni e foto di cui un giorno potremmo pentirci. Poi facendo attenzione nel fare con leggerezza tutta una serie di cose: evitare di scegliere password banali e non memorizzarle nel telefonino; evitare di cliccare su allegati e su link che arrivano da mittenti sconosciuti, andando a verificarne bene la provenienza anche se arrivano da mittenti noti; e soprattutto non abboccare alle esche. Solo questo tema richiederebbe un numero monografico: non si può pensare di aver vinto ad una lotteria di cui non abbiamo comprato il biglietto, che Samantha si sia innamorata proprio del nostro indirizzo email, che ci sia tanta gente che voglia donarci soldi o farli transitare sul nostro conto corrente, che possano arrivare offerte di lavoro serie via email, che ci siano tanti problemi tecnici sui sistemi informatici dove siamo registrati. Gli esempi sono tantissimi come è fervida la fantasia degli attaccanti. Non c’è tecnologia che ci protegga: è cervello contro cervello.”
Sicurezza sul web
Come evolveranno, nel prossimo futuro, i sistema di difesa?
“Per rispondere a questa domanda bisognerebbe prima sapere come evolveranno i sistemi e i servizi informatici e indovinare significherebbe diventare miliardari in dollari, come Mr. Zuckerberg. Comunque, un trend è chiaro e mi limito a questo. Tutti vogliono accedere a tutti i servizi informatici e ai propri dati sempre e dovunque. Per raggiungere questo scopo stiamo usando computer portatili, tablet e smartphone, portando con noi i nostri dati usando, magari, anche chiavette USB. Questo trend non può continuare per due motivi:
Primo, i nostri dati cresceranno in quantità. Prima o poi capiremo che avere sempre con noi tutti i dati in chiaro e tutte le chiavi di accesso è una pessima scelta per i motivi di smarrimento e furto di cui sopra. Se riteniamo folle portare con noi tutti i nostri soldi e tutte le nostre chiavi perché lo facciamo con le nostre informazioni, che valgono denaro così come le nostre password. Penso che impareremo a fidarci dei cosiddetti “cloud provider” così come abbiamo imparato col tempo a fidarci delle banche (magari non per gli investimenti, ma nessuno mette in dubbio che siano più bravi di noi a custodire il denaro e gli oggetti preziosi nei loro caveau). Tutti i grandi player si stanno muovendo offrendo i vari Google Drive, Microsoft Sky Drive, Apple iCloud, Amazon Cloud Drive, Dropbox.
Secondo, ciascuno di noi si trova a gestire decine di password per accedere a servizi informatici diversi. Dando per scontato che usare la stessa password sia una scelta estremamente pericolosa così come memorizzarle tutte in chiaro sul telefonino, esistono tanti strumenti di “password manager” che consentono di accedere ai nostri servizi ricordando una sola password. Usate “password manager” come parola chiave e Google vi darà indicazioni sui vari prodotti, alcuni anche gratuiti, e sui pro e contro di ciascuno.”
In ultima analisi sembra che per avere un livello accettabile di sicurezza sul Web sia necessario seguire semplici ma importantissimi accorgimenti: fornirsi dei giusti strumenti e usarli a dovere, fare sempre attenzione e, soprattutto, fare le cose con la testa
Redazione Controcampus
Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro.
Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte.
Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto.
Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo.
Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics).
I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
La Storia
Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione.
Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani.
Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it.
Dalle origini al 2004
Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero.
Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore.
Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi:
Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione
Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia
Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno.
Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure.
Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10.
Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze.
Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50.
Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta.
Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali.
Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp.
È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia.
Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze.
La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico.
Dal 2005 al 2009
A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono:
Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali
Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria
Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo.
Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata.
Dal 2009 ad oggi
Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale.
Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
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